Aut Cafè, il bistrot a Caltanissetta dove si serve bontà e inclusione

CaltanissettaIn un tempo non molto lontano, la cultura del dare ha incontrato l’amore per il prossimo. Inizia così la storia di un luogo dove l’inclusione passa attraverso la dignità del lavoro e la bontà del gelato Artigiano siciliano. Una storia raccontata da diversi protagonisti, ma soprattutto dalla cooperativa sociale Etnos di Caltanissetta che continua a “sfornare” progetti sociali e che anima anche il percorso che ha portato, appena due mesi fa, all’inaugurazione dell’Aut Cafè, il bistrot di ‘inclusione.

Aut Cafè è un luogo speciale dove creme, croissant e soprattutto gelato siciliano, emblema di gusto, dolcezza e spensieratezza, si sono letteralmente trasformati in simbolo e strumento di inclusione contribuendo alla trasformazione di ciò che era stato Equo cream aut café, la gelateria solidale dentro, esattamente Aut Cafè, il bistrot dell’inclusionepromosso da Etnos e con la partecipazione di Fabbri 1905 che supporta la realtà nissena sia nella fornitura degli ingredienti che nella formazione del personale.

Aut Café

L’obiettivo del nuovo progetto è quello di promuovere l’inclusione socio-lavorativa dei giovani con disabilità e dei minori stranieri. Per perseguire questo obiettivo, Aut Cafè si è impegnata ancora di più verso l’inclusione socio-lavorativa fornendo la possibilità di esprimere le proprie competenze a tre persone affette da disturbo dello spettro autistico, tre persone con disabilità neurologiche e due minori stranieri non accompagnati.

AUT CAFÈ, INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA ATTRAVERSO LE OPPORTUNITÀ

Otto lavoratori impegnati in un’unica grande missione: lavorare bene nel loro bar, dimostrando quanto il lavoro può fare per superare i pregiudizi. «Qui all’Aut café servono i clienti gelati buoni due volte, perché sono realizzati con ingredienti di qualità e, soprattutto, locali e perché sono capaci di abbattere le barriere», spiega Fabio Ruvolo, presidente della cooperativa Etnos, che dal 2005 promuove e realizza progetti e servizi di economia solidale a sostegno di disabili, anziani affetti da Alzheimer, donne e minori vittime di violenza e minori stranieri non accompagnati.

«La scelta di sostenere questa meravigliosa gelateria è stata la naturale conseguenza dell’ascolto accidentale di un’intervista da Fabio Ruvolo alla radio”, afferma Nicola Fabbri, amministratore delegato dell’azienda. «In quel momento ho deciso che avremmo abbracciato uno dei suoi progetti perché sono vicini al modus operandi della nostra azienda in termini di integrazione sociale e formazione. L’inclusione è una delle nostre missioni e quindi tutto è avvenuto in modo naturale. Non possiamo pensare che ci siano persone escluse dalla società cosiddetta normale, il lavoro e il contatto con gli altri guariscono e rendono libere le persone, questo è il nostro pensiero costante”.

L’artigianalità dei nostri dolci è una chiara dimostrazione della manualità di chi li prepara e del valore del rapporto. I prodotti sono una chiara espressione di ciò che Aut café rappresenta

«Abbiamo ricevuto grandi riconoscimenti per il nostro impegno – dice Ruvolo –, da cui ricaviamo fiducia che riversiamo nella nostra vita quotidiana. Non nego che vedere un’azienda nazionale che ha deciso di promuovere quello che stavamo facendo è incredibile, perché significa questo il nostro lavoro cresce anche in termini di innovazione e formazione e questi sono elementi fondamentali per noi, perché altrimenti il ​​nostro viaggio si fermerebbe”.

IL TEAM DI AUT CAFÈ PARTECIPA AL FESTIVAL IN&AUT

Dal taglio del nastro della gelateria, avvenuto lo scorso 7 marzo, sono stati prodotti tantissimi gelati, crepes e brioches e sfornati centinaia di croissant. E oggi entrando nell’Aut café ci si ritrova in un piccolo bar laborioso dove Francesco prepara squisite crêpes alla Nutella, Filippo riempie con calma e precisione le coppe di gelato e tutti sono dediti alla cura dei dettagli. «Sono felice e orgoglioso non per me ma per i ragazzi, per lo staff, che hanno lavorato instancabilmente per dare vita a questa nuova realtà. La gestione nelle mani di 8 dipendenti procede davvero bene», sottolinea Ruvolo.

«Oggi ad esempio – prosegue – facciamo degli ottimi croissant prodotti interamente da noi e lo è l’artigianalità dei nostri dolci una chiara dimostrazione della manualità di chi li prepara e del valore del rapporto. I prodotti del bistrot sono una chiara espressione di ciò che rappresenta l’Aut café. Sono contento perché i ragazzi stanno crescendo e pian piano stanno ottenendo tante soddisfazioni”.

«I processi di autonomia – prosegue – si stanno attuando sempre di più e la valutazione degli psicologi è stata estremamente positiva perché questa autonomia ha portato risultati tangibili di competenze e capacità che continuano a crescere». Il 16 maggio tutto il team dell’Aut café partirà per partecipare all’In&Aut Festival a Milano. «Sarò relatore al convegno sulle buone pratiche e ovviamente porteremo arancine e cannoli che sarà il simbolo tangibile dell’artigianalità”.

 
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