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Il suo nome è “Favolosa”, aggettivo che qualifica a pieno le sue straordinarie capacità. Si tratta infatti di una particolare cultivar di olivo capace di resistere alla Xylella Fastidiosa, il batterio killer che ha distrutto chilometri e chilometri di uliveti, a partire dal sud della Puglia. Se ne è parlato a Trani, dove sono iniziate due giornate di approfondimento dedicate all’olivicoltura. Un’iniziativa promossa dal Consorzio Oliveti d’Italia e Assoproli Bari, con il patrocinio dell’Assessorato regionale all’Agricoltura e del Comune di Trani.
Esperti, assaggiatori e professori universitari si incontrano con l’obiettivo di gettare le basi per una vera e propria comunità di produttori di olio extravergine di oliva FS17, l’altro nome della “Favolosa”. Un gioco di squadra che offre una serie di vantaggi.
Resistente al batterio killer dell’olivo, “Favolosa” è adatta sia alle produzioni ad alta densità che ai sistemi tradizionali. Permette bassi costi di gestione ed è in grado di garantire un’elevata resa di olio di ottima qualità. Una speranza che è già una certezza per l’olivicoltura pugliese e non solo.
Molti gli argomenti trattati e i relatori chiamati a prendere la parola. Tra gli ospiti della prima giornata, il professor Alessandro Leone dell’Università di Bari, che ha parlato delle innovazioni tecnologiche nei processi estrattivi e delle prospettive future nel campo dell’olivicoltura.