L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di “riconsiderare favorevolmente la questione”.. Il via libera del CDS (su cui gli Stati Uniti hanno posto il veto il mese scorso) è una condizione necessaria per qualsiasi approvazione completa.
Il testo ha ottenuto 143 voti favorevoli, 9 contrari e 25 astenuti.
I nove paesi che hanno votato contro sono, oltre a Israele, Stati Uniti, Argentina, Repubblica Ceca, Ungheria, Micronesia, Palau, Nauru e Papua Nuova Guinea. Tra gli astenuti figurano l’Italia e molti altri Paesi europei, tra cui Germania, Svezia e Regno Unito. Francia e Spagna hanno votato a favore. Il portavoce della missione americana all’ONU, Nate Evans, ha ricordato che “la pace sostenibile può essere raggiunta solo attraverso una soluzione a due Stati”, ma che “le misure unilaterali all’ONU e sul campo non porteranno avanti questo obiettivo”. Inoltre, “l’adozione di questa risoluzione non porrà fine ai combattimenti a Gaza né fornirà cibo, medicine e riparo ai civili. Ed è qui che si concentrano gli sforzi degli Stati Uniti”.
L’ambasciatore israeliano all’ONU Gilad Erdan ha affermato che la piena adesione dello Stato palestinese all’ONU sarebbe un “regalo” per Hamas. «L’Anp non controlla nemmeno il suo territorio – ha spiegato – e Hamas si prepara a distruggerlo in caso di nuove elezioni». “Congratulazioni”, ha concluso, facendo a pezzi la Carta delle Nazioni Unite.
