Chi può salvarsi, nelle Marche, non…
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Che tutti si salvino, nelle Marche, non è solo un modo di dire. I numeri parlano. Il primo esempio è da record, negativo: nella nostra regione il 62% dei visite gastroenterologiche viene effettuato a pagamento. Nessuno in Italia ha una percentuale così alta. Passiamo all’elettrocardiogramma: più di un paziente su tre è costretto all’intramoenia (36%). Il secondo peggiore in Italia. IL visite ginecologiche? Bastano i dati: una donna su quattro è costretta a pagare. L’indefinitezza delle parole trova concretezza nelle cifre: nelle Marche, sempre secondo Dati Istat, il 9,7% dei cittadini nel 2023 ha dovuto rinunciare alle cure ritenute necessarie. Un dato fluorescente se confrontato con la già carente media nazionale del 7,6% – che colloca la nostra regione al terzo peggior posto in Italia dopo Sardegna e Lazio – e che fa scattare l’allarme rosso se tagliato su un altro livello (o gridato) contabile: in Nella Regione Marche, nello stesso anno, si è registrato contemporaneamente un numero record di visite a pagamento. Tradotto: «Solo chi ha soldi si preoccupa e questo determina disuguaglianze economiche e sociali irrimediabili» denuncia Adoc Marche, l’Associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori.