domenica la prima presentazione alla Cingia de’ Botti di un libro che lascerà il segno – .

La prima presentazione ufficiale del libro”Amico Osvy scritto dalla penna di Andrea Sozzistampato da Fantigrafica e incorniciato da una copertina d’autore realizzata da Alessandra Belloni. Una giornata che vedrà l’intervento del giornalista Lucilla Granata che parlerà con gli ospiti e fornirà intrattenimento musicale Carlo Cudéga e il Leon del Dòm. Un evento già sold out, organizzato in occasione dei festeggiamenti del quinto anno di nascita dell’associazione. Ed è proprio per continuare a farne tesoro Osvaldo Marcotti, Osvy per gli amici, e il suo spirito positivo nell’affrontare la vita che gli Amici di Osvy, con il sostegno della sua famiglia, hanno deciso di fondare questo gruppo. Osvaldo soffrì di atrofia muscolare, divenne ingegnere e morì all’età di quarant’anni, ma lungo il cammino lasciò a chi lo conobbe un’importante scuola di vita; nonostante le difficoltà causate dalla malattia, per lui nulla era impossibile, diceva: perché non posso farlo?! Proprio per questi motivi lo straordinario gruppo ha deciso di lasciare una testimonianza scritta della vita di Osvaldo per superare le barriere spazio/temporali.

L’idea è venuta a Michele Arcari, compagno di liceo di Osvy, ed è subito piaciuta a tutto il gruppo. Volevamo che ci fosse un libro che raccontasse la vita di Osvaldo dall’asilo, attraverso gli studi, fino al raggiungimento dell’età adulta – Ci dice Luca Rivaroli Presidente dell’AMO – è stato un lavoro umanamente difficile, abbiamo ripercorso parte della nostra vita, abbiamo dovuto ripercorrere i ricordi, scavare nel nostro passato ma, allo stesso tempo, è stato bello rivedere ogni foto. Siamo molto soddisfatti del risultato finale, crediamo che la penna di Andrea Sozzi sia riuscita nel progetto, in queste pagine c’è Osvaldo, c’è il suo percorso di vita, parla della sua vita sentimentale, un libro bellissimo per chi lo ha conosciuto, un messaggio importante per chi si trova ad affrontare le difficoltà della vita.”

L’esperienza umana è infinita, affascinante, sconvolgente, travolgente, ogni vita merita di essere vissuta al meglio e, spesso, gli osservatori più attenti hanno la fortuna e il piacere di riconoscere un talento nel loro amico più caro, nel loro compagno di classe. , questo è il bello: nessuno è uguale all’altro. Credo che questa possa essere l’essenza racchiusa nelle pagine di Amico Osvy, scritte con straordinaria sensibilità da Andrea Sozzi, giornalista e insegnante cremonese. “Non avevo mai conosciuto Osvaldo, ne avevo sentito parlare da conoscenze comuni, mi sono subito affezionato al progetto, ci voleva uno sguardo esterno per descrivere Osvy e mi sono sentito onorato che proprio questo sguardo potesse essere il mio. In questi due anni ho conosciuto tanti suoi amici, ho avuto l’opportunità di conoscere mamma Tina, il fratello Marco, sono entrato in punta di piedi nel mondo di Osvaldo è stato straordinario, toccante – sottolinea Andrea Sozzi autore del libro – è stato un lavoro di ricerca, un percorso di vita, un viaggio emotivo e filosofico anche dentro di me, un periodo in cui mi sono posta tante domande. Ho avuto accesso al diario privato di Osvy, era suggestivo, ho inserito alcune parti nel libro e in questo modo, spesso mi sono ritrovato ad avere una sorta di dialogo immaginario con Osvy, mi sono ritrovato a confrontarmi, ho scritto una storia che ha scritto si. L’energia e lo spirito di questo gruppo è straordinario, sono entrato a far parte della vita del gruppo di amici e familiari come se ci conoscessimo da sempre, per me rappresenta un’esperienza esistenziale. Leggerai la storia di un amico e attraverso la vita di questo amico spero che ogni lettore possa essere pieno di speranza. Anche tra le pagine private di Osvy ho letto di momenti difficili, di sfoghi ma aveva un grande dono: la capacità di amare. La sua malattia lo ha privato di tante cose ma è riuscito a trasmettere amore agli altri, i suoi amici erano i suoi angeli. Osvy ci ha dato una forte testimonianza”.

La vita di Osvaldo non è stata certo priva di ostacoli da superare ma, nonostante la sua disabilità, ha dimostrato di avere la forza e il coraggio di non lasciarsi scoraggiare. Per lui la disabilità non era un tabù. Penso che non dovrei usare la retorica per testimoniare la tenacia del suo percorso, sicuramente non lo avrebbe apprezzato. Chi, come il sottoscritto, ha avuto il piacere di conoscerlo, sapeva bene che la franchezza e il linguaggio concreto facevano parte della sua essenza.

“Osvy era una persona straordinaria, ci sentiamo così vicini a lui nonostante la sua assenza fisica che abbiamo pensato in questo modo per ricordarlo, per continuare a tenere vivo il suo messaggio – spiega Michele Arcari amico e autore dell’introduzione del libro – Spero che quel libro possa lasciare qualcosa di tangibile che duri nel tempo, avesse la capacità di farti sentire speciale, un messaggio che desideriamo diffondere nelle scuole, una voce di speranza anche per i bambini, una lezione per non lasciarsi scoraggiare dalla difficoltà ma affrontare la vita, giorno per giorno, con determinazione”.

Andrea Sozzi ha scritto un romanzo di vita vera, pagine che raccontano la storia di un ragazzo con i suoi movimenti interiori, con le sue vittorie, con le sue debolezze, un ragazzo, un amico per chi lo ha conosciuto, che ha lasciato un grande insegnamento: la voglia di condurre la propria esistenza superando tutte le difficoltà dettate dalla propria condizione e dall’ambiente circostante. Ha insegnato la forza di vivere, non di sopravvivere.

“Un romanzo che rappresenta un viaggio così potente e sensazionale nella sua evoluzione attuale che non possiamo immaginare nulla di più profondo e intenso; dove la bellezza dello stare insieme e del divertirsi emerge in tutta la sua forza” parole di Claudio Ardigòcritico letterario e autore della prefazione del libro.

 
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