Manfredonia. “Il nostro futuro Manfredonia dovrà ripartire dai giovani, il nostro miglior capitale umano del presente. Anche se ormai da tempo assistiamo alla fuga impotente di tanti giovani capaci e brillanti, credo fermamente che la politica debba creare tutte le condizioni affinché alcuni di loro rimangano nella nostra città per arricchirla e migliorarla. Non è una sfida semplice, ma la nostra visione deve rappresentare un lavoro a lungo termine e prospettico. Per fare questo occorre creare un ambiente favorevole al protagonismo dei giovani e creare una città che contenga (e non escluda) i loro creativitàloro energialoro sogni. Tutto ciò, quindi, dovrà concretizzarsi in una maggiore educazione delle giovani generazioni, in una migliore qualità del loro tempo libero e nella creazione di possibilità – anche materiali – per stare insieme, stare insieme, creare”.
Lo dice in una nota il candidato sindaco di “Insieme per Manfredonia”. Domenico La Marca.
“Per questi motivi ho in mente, nei primi cento giorni del mio mandato di Sindaco, a rconsegnare il LUC, il laboratorio culturale urbano intitolato a Peppino Impastato, alla città e ai suoi giovani. Quel contenitore, nato grazie alla visione generativa delle politiche giovanili di Guglielmo Minervini, ha tradito da troppo tempo la sua natura e la sua funzionalità”.
“Il Comune di Manfredonia, tra le altre iniziative sul tema, aderirà anche a ‘Si può fare’, una metodologia di coinvolgimento giovanile e attivismo comunitario che, grazie al progetto pilota finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, valorizza idee e progetti dei giovani. Questa misura, già attiva in quattordici regioni italiane (tra cui la Puglia), ci aiuterà a sostenere le iniziative imprenditoriali dei più giovani anche grazie al supporto e al lavoro sul territorio offerti da alcuni partner locali”.
“La nostra città deve tornare a nato di nuovo con le energie migliori e più fresche del territorio per combattere quel malcontento diffuso che da troppi anni ci condanna ad essere una città legata al passato, al già visto e condannata all’inerzia”.
