Stime di aprile riviste al ribasso. Tra le città più costose c’è Venezia – .

Stime di aprile riviste al ribasso. Tra le città più costose c’è Venezia – .
Stime di aprile riviste al ribasso. Tra le città più costose c’è Venezia – .

L’inflazione L’italiano è in calo. Secondo i nuovi dati Istat, l’indice torna sui livelli di gennaio e febbraio, attestandosi a +0,8%, in miglioramento rispetto al +1,2% di marzo. Il dato è inferiore anche alla stima preliminare pari al +0,9%.

Secondo l’Istituto il motivo del rallentamento è dovuto a calo dei prezzi dei beni energetici non regolamentati su base tendenziale (passando dal -10,3% al -13,9%). Inoltre, si è verificata una decelerazione dei prezzi nei servizi legati ai trasporti (da +4,5% a +2,7%), nei servizi vari (da +2,3% a +1,8%), nei beni non durevoli (da +2,0% a + 1,5%), nei beni alimentari non trasformati (da +2,6% a +2,2%) e nei beni alimentari trasformati (da +2,8% a +2,5%).

Come di consueto, l’UNC ha stilato anche una classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.

Dati Istat

Tra i dati in aumento, però, ci sono: prezzi del tabacco (da +1,9% a +3,3%)nei servizi ricreativi, culturali e sanitari cura della persona (da +3,2% a +3,8%), e dentro servizi energetici regolati (da -13,8% a -1,3%).

Tuttavia, i prezzi dei prodotti alimentari e dei prodotti per la cura della casa e della persona (generalmente chiamati prodotti) stanno rallentando “carrello della spesa”), passando dal +2,6% al +2,3%. Nel frattempo, i prezzi dei prodotti d’acquisto ad alta frequenza hanno registrato un aumento (dal +2,5% di marzo al +2,6%). L’inflazione accumulata fino al 2024 si attesta al +0,6% per l’indice generale e al +1,6% per la componente base.

Analizzando i dati locali, la variazione percentuale misurata su dodici mesi evidenzia un incremento superiore alla media nazionale Nord Est (da da +1,4% a +1,0%) È nel Centro (da +1,3% a +1,0%)mentre si attesta sulla media nazionale Sud (da +1,3%) e dentro Isole (da +1,0%). È inferiore solo in Nord-Ovest (da +0,9% a +0,7%).

Nonostante il calo dei prezzi, le associazioni dei consumatori non rivendicano la vittoria. “Il calo dell’inflazione tendenziale, da +1,2 a +0,8, è solo un’illusione ottica. IL i prezzi, infatti, continuano a salire, anche se di poco, come dimostra il rialzo di marzo, +0,1%. Inoltre, la battuta d’arresto delle vacanze di aprile è molto preoccupante in vista delle imminenti vacanze estive. I servizi di alloggio e ristorazione sono aumentati non solo del 4,4% rispetto a un anno fa, ma del 2,1% in un solo mese” afferma Massimiliano Dona, presidente diUnione Nazionale Consumatori.

Tra gli incrementi maggiori segnalati dall’associazione ci sono quelli relativi a settore vacanze, con incrementi del 10,6% per alberghi e motel, dell’8,6% per i voli intercontinentali e del 7% per il noleggio di mezzi di trasporto. “Non va molto meglio rispetto ad aprile 2023: i pacchetti vacanze nazionali registrano un +17,2%, al 3° posto nella top ten annuale, dopo l’olio d’oliva (+44,3%) e il gas a tutela (+20,6%)” continua Dona.

“Per quanto riguarda l’inflazione tendenziale del +0,8%, per una coppia con due figli significa, nonostante il risparmio su casa ed elettricità pari a 415 euro, un aumento del costo della vita pari a 119 euro su base annua, con un Colpa da 201 euro per far fronte all’aumento del 2,5% dei prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche. Per una coppia con 1 figlio la spesa annuale aggiuntiva totale è di 80 euro, per mangiare e bere servono 182 euro in più. Il primato spetta alle famiglie numerose con più di 3 figli con una spesa complessiva di 125 euro, +239 solo per cibo e bevande” conclude Dona.

Anche il Codacons è freddo sul calo dell’inflazione: “Il rallentamento dell’inflazione ad aprile è dovuto all’effetto Pasqua, con le festività che cadono a marzo quest’anno, ma il rallentamento dei prezzi al dettaglio non può essere considerato soddisfacente”, scrive l’Associazione.

La classifica delle città più care

L’UNC ha stilato anche una classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.

Venezia si colloca al primo posto, con una spesa aggiuntiva media annua di 501 euro per una famiglia veneta. Si colloca al secondo posto Siena, con un aumento di spesa annuale di 485 euro per famiglia. La medaglia di bronzo va a Parma e Riminicon una spesa annua aggiuntiva di 435 euro per famiglia.

Fuori dal podio, Milano registra un aumento dei prezzi dell’1,4%, equivalente a una spesa annua aggiuntiva di 400 euro per famiglia, a seguire Firenze che si attesta a 392 euro, Trieste al sesto posto con un aumento di 391 euro, segue poi Padova a 386 euro e Benevento con 385 euro. Gli ultimi due posti sono Arezzo E Napolirispettivamente con 383 e 375 euro a famiglia.

  • Venezia: 501 euro
  • Siena: 485 euro
  • Parma: 435 euro
  • Rimini: 435 euro
  • Milano: 400 euro
  • Firenze: 392 euro
  • Trieste: 391 euro
  • Padova: 386 euro
  • Benevento: 385 euro
  • Arezzo: 383 euro
  • Napoli: 375 euro

In cima alla classifica delle regioni più “costose” c’è l’ veneto che registra un onere medio di 324 euro per famiglia su base annua. Seguito da Toscanacon un’impennata del costo della vita pari a 297 euro, terzoEmilia Romagna con 264 euro in più. Le migliori regioni sono Valle d’Aosta, Molise e Abruzzogli unici in deflazione e con la famiglia media che ha quindi un costo della vita inferiore rispetto allo scorso anno.

  • Veneto: 324 euro
  • Toscana: 297 euro
  • Emilia-Romagna: 264 euro
  • Friuli-Venezia Giulia: 260 euro
  • Campania: 247 euro
  • Umbria: 238 euro
  • Lazio: 220 euro
  • Lombardia: 217 euro
  • Sicilia: 165 euro
  • Sardegna: 155 euro
  • Marche: 147 euro
  • Piemonte: 121 euro
  • Calabria: 119 euro
  • Trentino Alto Adige: 114 euro
  • Puglia: 109 euro
  • Basilicata: 84 euro
  • Liguria: 23 euro
  • Abruzzo: -43 euro
  • Molise: -62 euro
  • Valle d’Aosta: -234 euro
 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Elezioni Lecce, quattro sezioni pendenti: verifiche sui voti. Alle 16 si insedia la commissione elettorale: cosa può succedere
NEXT formazione per futuri infermieri – .