i giovani interrogano i candidati sindaco sulla Cremona del futuro in una bella serata di dibattito – .

Comunque vadano le elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, c’è già un primo piccolo vincitore morale. Sono i giovani di Cremona. In particolare, i tanti giovani dei gruppi scout della città che ieri sera (venerdì 17) hanno organizzato un confronto con tutti i candidati sindaco: Andrea Virgilio (centrosinistra), Alessandro Portesani (centrodestra), Paola Tacchini (Movimento 5 Stelle e civica Cremona Cambia Musica), i “civici” Maria Vittoria Ceraso E Ferruccio Giovetti. Invitato ma assente per impegni Angelo Frigoli di Alternativa Comunista.

Dalle 21 al teatro Monteverdi abbiamo assistito ad un bellissimo momento di confronto. Un momento raro e prezioso considerando la distanza tra politica e cittadinanza che contraddistingue questi anni. Anni di disconnessione e “disinteresse” verso res pubblica. Eppure, ieri, la discussione è stata intensa, costruttiva e improntata al fair play (forse troppo!). Non solo: posti davanti a un pubblico del tutto nuovo, i cinque candidati hanno mostrato un volto diverso, più intimo, disinvolto. In una parola, “con mano”.

Dopo una breve presentazione fatta dai candidati stessi, il giro di domande preparato dai gruppi scout. Domanda semplice e tre minuti ciascuno per consentire a ciascun candidato di dire la propria. L’ordine di risposta dei candidati è stato scelto di volta in volta mediante sorteggio, proprio per mettere sullo stesso piano gli aspiranti sindaci.

Prima domanda, inevitabilmente, in ambito giovanile: quali proposte ci sono per una città che si prepara ad accogliere gli universitari e come incentivare i giovani a restare in città.

Virgilio: “Fondamentale è il tema dell’accompagnamento e dell’orientamento. Dobbiamo far incontrare le università con le filiere e le eccellenze locali”. Oltre a questo, ha detto, «c’è l’incontro del tempo libero, per il quale abbiamo pensato di riqualificare gli spazi del San Francesco come punto di relazioni e di incontri».

Ceraso: “Ogni misura va misurata con l’impatto che ha sui giovani, che non si sentono compresi dal mondo degli adulti. Nel programma abbiamo varie tipologie di proposte. Pensiamo agli anziani che accolgono gli universitari, a spazi che possano essere utilizzati meglio, ad avvicinare i giovani a realtà come il Museo del Violino o il Ponchielli”.

Giovetti: “Cremona sta vivendo un momento di rinascita con le sue università ma dobbiamo incoraggiare i giovani che restano qui. Proponiamo un dialogo per garantire l’insediamento di nuove imprese nel territorio al fine di promuovere l’occupazione. Dobbiamo promuovere il dialogo anche con le società sportive. Abbiamo proposto anche una tessera completa con sconti su noleggio e trasporti.”

Tacchini:I giovani lamentano la mancanza di mezzi pubblici nel pomeriggio e questo è un problema che va affrontato. Ma i giovani hanno bisogno anche di centri di incontro e di spazi multifunzionali. Pensiamo anche al wi-fi gratuito e ai luoghi di ritrovo. Diamo spazi e strutture ai giovani per divertirsi senza necessariamente andare fuori città”.

Portesan:Sono d’accordo con molte delle proposte degli altri candidati. Aggiungo che il nostro programma prevede un maggiore protagonismo per i giovani con la creazione di un forum giovanile per dar loro rappresentanza. La sfida è creare opportunità per far sì che i giovani che hanno scelto di studiare altrove possano ritornare a Cremona e allo stesso tempo risultare attrattivi per i giovani che provengono da altre zone”.

La seconda domanda è dedicata all’ambiente: Cremona, è stato ricordato, è la città più inquinata d’Italia e non basta piantare alberi.

Ceraso ha ricordato che il problema è anche sanitario ma che “è difficile affrontarlo da soli, servono strategie pianificate a livello territoriale, servono alleanze comuni per avanzare richieste al governo”. All’argomento è legato il tema della raccolta differenziata, che Ceraso giudica “migliorabile”, pur criticandone le modalità. “I bidoni sui marciapiedi non sono una buona soluzione, noi proponiamo la raccolta serale”. Tornando all’ambiente, Ceraso ha aggiunto che è opportuno puntare sulla mobilità sostenibile ma anche sullo smart working, che riduce gli spostamenti in auto.

Virgilio: “Le fonti di inquinamento della Pianura Padana sono il riscaldamento, il traffico, l’agricoltura e l’industria. Il Comune non può farcela da solo ma può proporre iniziative come piste ciclabili, intervenire sui trasporti locali, agire sulle energie rinnovabili. Importante è anche la raccolta differenziata e in questo Cremona è cresciuta molto. Un altro elemento importante è la ricerca: lavorare con le università è importante per avere maggiore innovazione e più sostenibilità”.

Portesan: “A partire dalla raccolta differenziata, i rifiuti abbandonati sono il risultato di comportamenti incivili dei singoli individui. È necessario creare percorsi educativi virtuosi per generare un maggiore senso di appartenenza al territorio. Per quanto riguarda l’inquinamento sono d’accordo con Virgilio: non possiamo rinunciare a settori produttivi importanti. La vera sfida è investire nelle università per promuovere la ricerca e ridurre le sostanze inquinanti”.

Giovetti: “Visto che la conformazione del nostro territorio ci mette in una posizione di svantaggio, è importante fare bene la raccolta differenziata. Per quanto riguarda l’ambiente da parte nostra no al biometano, no all’inceneritore e stop al consumo di suolo. Non vogliamo i pannelli solari nei campi: si possono installare sui tetti. Penso anche che sia utile piantare il più possibile il territorio”.

Tacchini: “L’ambiente è sempre stata la nostra battaglia. No al biometano e basta al consumo di suolo ma non si può fare lo struzzo neanche su tutto il resto. Dobbiamo mitigare l’impatto delle polveri sottili. Abbiamo pensato alle barriere green che filtrano le polveri sottili, ma chiedendo potete trovare tante soluzioni. Penso, ad esempio, ai cosiddetti prati armati, ai terreni drenanti, alle torri con filtri che trattengono le polveri e che potrebbero essere installate al posto dei totem voluti da questa amministrazione. Purtroppo, sull’ambiente come su tanti altri temi, la politica non ascolta chi è competente”.

Terza domanda: come rendere meno pericolose strade e marciapiedi, come incentivare l’uso dei trasporti pubblici e come risolvere il problema del trasporto ferroviario.

Tacchini: “Abbiamo pensato a navette collegate alle scuole per ridurre il numero di auto in città. Siamo favorevoli al limite dei 30 km/h in città. Le postazioni ciclabili vanno bene ma dove ci sono tracce semplici sull’asfalto vanno ripensate”. Purtroppo, ha aggiunto, «non esiste un buon servizio di trasporto pubblico, bisogna intervenire su questo, anche con i mini bus, perché no. I treni sono un disastro e se è vero che un Comune da solo non può fare molto, può unirsi ad altri Comuni per portare avanti questa battaglia”.

Virgilio: «Serve un approccio intermodale, bisogna lavorare sul raddoppio della ferrovia fino a Milano, ma sono importanti anche i collegamenti con Mantova, che sia l’autostrada o la riqualificazione. Da completare anche la Paullese e la Codognese. Sul fronte interno abbiamo fatto importanti investimenti nel trasporto locale e nei prossimi anni il parco mezzi sarà interamente elettrico e con navette più piccole”.

Ceraso: “Mi sorprende che il vicesindaco non abbia parlato del PUMS. Erano previste riduzioni del traffico, ma tali obiettivi non sono mai stati realizzati”. Ceraso ha poi ricordato l’eterno problema di via Giordano, mentre sui trasporti pubblici ha evidenziato che “negli ultimi mesi la nuova linea trasporta in media sei persone al giorno, un impatto non significativo. Molte delle piste ciclabili non sono manutenute e non sono sicure. Inoltre occorre una pianificazione più puntuale della manutenzione di strade e marciapiedi”.

Giovetti: “Siamo favorevoli all’autostrada Cremona-Mantova. Per quanto riguarda le ferrovie, serve un’interlocuzione per far passare l’Alta Velocità a Cremona, come avvenne anni fa. Inoltre il Po non va dimenticato come via d’acqua per ridurre il traffico dei camion. Bisogna anche riqualificare la viabilità con onde verdi, rivedere i semafori e pensare a via Giordano oltre che ai sottopassi danneggiati”.

Portesani: “Sono d’accordo con Maria Vittoria Ceraso. Per il raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mantova occorre parlare con la Regione. Puntiamo ad avere almeno tre corse veloci al giorno. È fondamentale collegare meglio Cremona con Milano, così come è importante il raddoppio verso Brescia. Abbiamo pensato di spostare i parcheggi fuori città. Quattro parcheggi alle porte della città e collegamenti navetta con punto di ritrovo in piazza Roma”.

Quarta domanda: qual è la tua città ideale?

Ceraso: “Una città attenta al presente ma che abbia anche una prospettiva sul futuro. Una città che avvicina anche il cittadino alla Pubblica Amministrazione”.

Virgilio: “Una città che beneficia della rigenerazione urbana. I sogni vanno bene ma devono avere la possibilità di concretizzarsi. Se devo pensare a un tema penso alla cittadella della cultura”.

Portesani: “Una città che torna a mettere al centro le persone, che torna ad ascoltarle. Un’amministrazione deve ascoltare i cittadini e mantenere il contatto con la realtà”.

Tacchini: “Non possiamo pensare di gestire le cose concentrandoci solo sull’oggi, serve una visione per il futuro. Facciamo le cose non per oggi, ma per il 2050”.

Giovetti: “Cremona è una città sufficientemente sicura ma la percezione è diversa. Ecco, vorremmo una città sicura in cui i cittadini si sentano sicuri e un Comune più vicino ai cittadini”.

In modo simpatico e scout, la serata si è chiusa con la domanda che più ha sorpreso i candidati: definire sé stessi – come vuole la tradizione scout – scegliendo un animale e un aggettivo. Panico tra i candidati. Nemmeno i giornalisti più famigerati si pongono domande del genere.

Tra le risate, ecco cosa è venuto fuori: Tacchini l’aquila creativa, Giovetti Baloo, l’orso saggio, Portesani il leone vulcanico, Ceraso la scimmia Betsy (“da un film che ho visto con mio marito”, ha precisato ridendo), Virgilio il veloce gatto .

Una serata alternativa, con un approccio serio ma allo stesso tempo divertente alla politica. E, soprattutto, un bel segnale da parte dei tanti giovani presenti, dai quali più spesso di quanto pensiamo anche noi “adulti” dobbiamo imparare.

 
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