La polizia locale costretta a tenere sotto sorveglianza un sospetto per due giorni – .

La polizia locale costretta a tenere sotto sorveglianza un sospetto per due giorni – .
La polizia locale costretta a tenere sotto sorveglianza un sospetto per due giorni – .

PORDENONE – Due notti a vegliare su un”detenuto“. Un’esperienza quella nessun agente della polizia municipale vuole ripetere ancora. A causa di ciò il Comune ha deciso di realizzare una stanza di sicurezza nell’attuale comando della Polizia locale in attesa che l’organismo diretto dal comandante Maurizio Zorzetto si trasferisca nella nuova sede dell’ex questore entro la fine del 2025. Il motivo della decisione è stato “svelato” ieri in Municipio e senza un dubbio è un’esperienza che nessuno vuole più ripetere.

LA FERMATA

Venerdì pomeriggio di qualche settimana fa. Gli agenti di polizia municipale oggi svolgono diverse funzioni di polizia giudiziaria, tra cui anche quella di partecipare ad operazioni che possono portare anche alla detenzione o all’arresto di persone. Ed è proprio quanto accaduto quel venerdì pomeriggio che di certo non verrà dimenticato. Ebbene, una volta provveduto all’arresto, ben sapendo che la questura di via Oderzo non è dotata di telecamera di sicurezza, è stato la richiesta è stata rivolta prima alla Questura, poi ai Carabinieri di prendere in consegna la persona. Solo quello nessuno dei due aveva spazio nelle celle di sicurezza per accogliere un nuovo “inquilino”. In poche parole, gli agenti dovevano temerlo a casa. C’è però un “piccolo” problema: in assenza di una stanza di sicurezza, la persona detenuta deve essere sorvegliata a vista dai suoi agenti che devono essere in grado di evitare ogni possibile problema, da quello in cui la persona si fa del male, o fallo agli altri o scappa. In pratica dal venerdì sera al lunedì mattina, due agenticompreso un alto ufficiale, dovevano restare nella stessa stanza con la persona arrestata, senza dormire e senza potersi allontanare, se non per esigenze fisiologiche. Non è tutto erano anche costretti ad andare a prendere la colazione e i pasti per il “detenuto” e ovviamente anche per se stessi. Chiunque li abbia visti lasciare la sede una volta terminato il loro servizio ha sottolineato che avevano qualcosa di spaventoso a cui guardare.

LA DECISIONE

A quel punto c’era una scelta da fare. Attendere il trasferimento nella nuova sede dove oltre all’armeria in totale sicurezza c’è anche una cella e rischiare che qualcosa del genere possa ripetersi, oppure preparare una cellula di sicurezza nell’attuale Comando. Alla fine si è scelta questa strada con una spesa più o meno di 15mila euro, soldi recuperati dalle eccedenze dell’amministrazione. Una cifra non proprio modesta, ma che comunque eviterà problemi simili in futuro.

I RIMANENTI

Per quanto riguarda l’avanzo di amministrazione, va aggiunto che ieri l’assessore al Bilancio, Elena Ceolin, ha presentato il documento alla Commissione. L’avanzo libero è di 400mila euro, mentre quello in contabilità è di un milione e 500mila euro. Ebbene, oltre ai 200mila euro per il progetto Commercio, tra le cifre importanti da citare ci sono altri 250mila euro per la costruzione del ponte sul lago Rorai, edificio che era crollato, ma che i tanti frequentatori della zona aveva chiesto di essere ricostruito e che ora l’amministrazione ha deciso di rifare. Poi ci sono altri 130mila euro che serviranno per rendere immediatamente fruibile l’edificio sequestrato alle mafie che il Ministero ha concesso gratuitamente al Comune per scopi sociali. All’interno verranno ospitate le famiglie in difficoltà economiche. Vanno infine aggiunti altri 250mila euro per organizzare il patrimonio comunale e per dare ulteriore aiuto alle associazioni che si sono distinte per progetti e collaborazioni con l’amministrazione.

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Il Gazzettino

 
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