L’Aquila, basta un pareggio Vincono i play off e ora sperano – Sport – .

L’AQUILA. Autogol di Sirri su cross di Angiulli al 91′ e l’Aquila vince gli spareggi di Serie D.
O meglio, ha prolungato la contesa fino ai supplementari, dopo che era stato Tomassini a illudere in avvio di ripresa i marchigiani di poter sfruttare al massimo questa stagione. Tempi supplementari dove però non succede più nulla se non sul piano disciplinare, con le espulsioni di Scimia e di mister Cappellacci, intenzionato anzi a fare da paciere dopo l’accenno di rissa scoppiata in seguito allo svarione di Scimia su Mandrelli, e poi, però, è stato invitato a lasciare il campo dal direttore di gara.
Al fischio finale è stata quindi grande festa per gli oltre 2.600 tifosi aquilani, accorsi ancora una volta in massa allo stadio per il gran finale di stagione. Delusione, invece, per i 600 tifosi della squadra ospite, dopo un campionato al di sotto delle aspettative e sconfitta per la seconda volta al Gran Sasso d’Italia per un autogol.
L’Aquila recupera all’ultimo minuto Giuliodori e Banegas, entrambi schierati dal primo minuto, e si affida al consueto 3-4-3. Mancinelli opta, però, per il più classico del 4-4-2, affidandosi al duo offensivo Tomassini-Battista supportato dalle incursioni di Senigagliesi e Lonardo sugli esterni.
Primo tempo degno di una finale, con pochissime emozioni, quasi tutte arrivate dalla squadra ospite, compresa un’incursione di Battista lanciato in campo aperto al 40′, sulla quale però Michielin cronometra bene e gli blocca la strada in scivolata. fuori dalla propria area di rigore. L’unico tiro secco del primo tempo dell’Aquila arriva invece da Banegas al 35′, con l’argentino che dimostra però di non avere l’istinto assassino dell’aria che ha quando calcia di sinistro, e il la palla finisce larga.
Il secondo tempo si apre poi con il ritiro di Giuliodori, che infatti cede il posto a Del Moro dopo sette minuti. Altri tre passaggi e la gara si scalda: Lonardo scappa sulla sinistra e lancia al centro dove Tomassini è così puntuale da piazzare di petto in rete la palla del vantaggio Samb. Poi una lunga serie di sostituzioni da una parte e dall’altra, con Cappellacci che butta nella mischia Angiulli e Mandrelli per Mantini e Bellardinelli e il tecnico marchigiano che punta invece su Martiniello e sul già ammonito dalla panchina Cardoni. La partita sembra così addormentarsi, con l’Aquila orfana del suo miglior Banegas e la Samb in controllo del risultato. Samb che, al 88′, avrebbe anche l’occasione per chiudere la partita, con Bontà che lancia Tomassini sulla destra, e il cross di quest’ultimo trova in ottima posizione Martiniello, la cui conclusione però finisce alta. Martiniello ci riprova due minuti più tardi dall’alto sinistro dell’area aquilana, con una finta di rimonta su Mandrelli e un destro debole su cui Michielin non ha difficoltà. Subito dopo è la volta di Barberini, con un tiro che finisce di poco a lato. Nel primo tempo di recupero Banegas ci riprova, sempre di testa, con lo stesso risultato: la palla esce. L’Aquila non riesce a pungere, con Banegas che sembra soffrire molto per i suoi acciacchi fisici. E poi ci pensa Sirri a mettere una pezza (per l’Aquila) su un beffardo cross di Angiulli dalla sinistra al 92′, di quelli che tagliano in area di rigore con i difensori che devono valutare in una frazione di secondo. un secondo se puntare il piede o correre il rischio di lasciarsi sfuggire la palla. Quindi è proprio il numero 23 che unisce la frittata alla peggiore delle deviazioni. Solo un istante dopo la palla si materializza in fondo al sacco e Sirri è a terra con le mani a coprirsi il volto. Sullo sfondo il Gran Sasso è una bolgia. È 1-1: servono i supplementari, come con la Roma City. E come già accaduto in semifinale, anche questa volta il risultato non cambia, nonostante le uniche due occasioni del secondo supplementare cadano prima sui piedi di Martiniello (palla alta) e poi su quelli di Jonatan Alessandro, che in Intanto era subentrato Costa Ferreira, con l’argentino che però arriva un po’ in ritardo sul cross di Di Santo. Al fischio finale è stata la squadra aquilana a festeggiare una finale play-off arrivata anche lei in modo breve, forse brevissimo, ma sempre all’insegna di forti emozioni. Rossoblù che rompono così le fila, mettendo fine ad una stagione terminata a due punti dalla Serie C e poi coronata dalla vittoria ai play-off. Forse non si poteva fare di più. Ora tutti incrociano le dita per un ripescaggio che, a questo punto, dipenderà solo dagli altri.
Tommaso De Benedictis

 
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