«La differenza si fa con il coraggio» – .

Al quinto posto nella classifica giovanile femminile della RideLondon Classique, vinta da Eleonora Gasparrini, Incontrare si chiama Andrea Casagranda 10 secondi e due anni di Torino. Classe 2004, il trentenne è passato dalla fatica a trovare un posto in una squadra continentale a diventare in due stagioni una delle pedine più interessanti di BePink-Bongioanni. Chiaramente la strada da fare è lunga, ma 19 anni sono la certezza di avere tanto margine.

Nel frattempo la squadra si è ricostruita. Se ne sono andati, tra gli altri, Zanardi e Vitillo, che in altri tempi avrebbero garantito la loro presenza al Giro. Quindi, in attesa che RCS Sport diffonda l’elenco delle squadre invitate, una parte del gruppo è impegnata nella Vuelta Andalucia, una parte corre oggi nell’Alpes Gresivaudan Classic e una altri, tra cui la stessa Casagranda, stanno lavorando alla convocazione al Giro di Svizzera che inizierà il 15 giugno.

In azione a Le Samyn, Casagranda ha provato per la prima volta quest’anno le pietre del Nord
In azione a Le Samyn, Casagranda ha provato per la prima volta quest’anno le pietre del Nord

Al Giro con Giulio

Quando il fidanzato Giulio Pellizzari aveva deciso di ritirarsi dal Giro a metà maggio, Anche Andrea ha dovuto faticare molto per convincerlo a resistere. A quella voglia di mollare non ha mai creduto del tutto, ma è stata lei tra i nomi ringraziati dal giovane marchigiano dopo il secondo posto a Monte Pana. Nonostante Andrea dovesse partire per la Gran Bretagna, i due si incontrarono all’arrivo del Brocon.

«È stato molto emozionante sentirlo dire quelle parole – racconta – perché la settimana prima lo avevo visto molto giù e mi è dispiaciuto molto per lui. Ma lui non si è arreso e di questo sono felice, perché è riuscito a ottenere quel bel secondo posto. Non pensavo che si ritirasse, ma capivo che non aveva un grande morale, visto che era malato. Aveva tante persone vicino, è un ragazzo che si ama, tanti lo hanno aiutato e per fortuna non si è arreso”.

Uno scatto con Giulio durante la nostra visita a casa Pellizzari dopo il Giro
Uno scatto con Giulio durante la nostra visita a casa Pellizzari dopo il Giro
E tu come stai? Ti aspettavi di trovare così tanto spazio su BePink?

No, non me lo aspettavo. Ho ancora molto da imparare, sono uno dei più giovani della squadra e Sono felice di poter crescere poco a poco. Ho ancora molta strada da fare, ma sto bene qui. Rispetto alle altre squadre italiane quando si tratta di sviluppare giovani atleti, lei è la migliore.

L’anno scorso hai chiuso la stagione con 40 run. Quest’anno sei già a 39…

L’anno scorso ho corso molto, ma Anche quest’anno siamo invitati a tanti concorsi, quindi abbiamo l’opportunità di fare una doppia attività. Anzi, a volte mancano addirittura i corridori per partecipare a tutte le gare a cui potremmo partecipare. È una fortuna poter vivere così tante esperienze diverse.

Quando ti sei sentito il miglior Andrea della stagione?

Credo nelle prime tappe della Vuelta. Stavo molto bene fisicamente. Dopo aver inseguito la mia condizione nella prima parte della stagione, in Spagna mi sono sentito benepur vedendo che abbiamo ancora tanto lavoro da fare per crescere.

Nonostante i 4 anni di differenza c’è stato il passaggio di testimone tra Zanardi e Casagranda
Nonostante i 4 anni di differenza c’è stato il passaggio di testimone tra Zanardi e Casagranda
In cosa, secondo te? E come te ne rendi conto?

Ho bisogno prenditi ancora un po’ di coraggio, ho sempre paura di non essere ancora all’altezza. Devo sfruttare il fatto di essere giovane e correre qualche rischio in più. Non ho nulla da perdere, invece me ne rendo conto a volte l’unica cosa che può fermarmi è la paura di non farcela. Devo togliermelo di dosso. Poi fisicamente dobbiamo crescere, ma questo arriverà con i chilometri di corsa e di allenamento.

Tuo padre Stefano ha fatto il professionista per nove anni, è uno che dà consigli o segue in silenzio?

No, mi dà consigli, ma senza entrare troppo nel mio ambito. Mi lascia il mio spazio. Quando dice qualcosa sono felice di ascoltarlo perché lo ammiro e so che non dice mai sciocchezze.

Il tuo allenatore è Walter Zini?

No, sono seguito da un ragazzo di Trento che si chiama Stefano Nardelli e che ha corso in bicicletta. Mi sto divertendo molto perché lo conosco ed è facile raggiungerlo.

Il debutto nel 2024 è avvenuto in Spagna, tra Almeria e Valenciana
Il debutto nel 2024 è avvenuto in Spagna, tra Almeria e Valenciana
Nell’ipotesi di fare il Giro d’Italia, quale potrebbe essere uno dei tuoi obiettivi?

Non lo so, vorrei mettermi in mostra il più possibile. Cercare di scappare e di correre dei rischi, superando i miei limiti. E poi farei del mio meglio per aiutare i miei compagni di classe. Quest’anno ce ne sono alcuni che si comportano davvero bene nelle corse a tappe e nelle salite in salita Sarei felice se potessimo ottenere un risultato di squadra.

 
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