dopo la tragedia la tempistica dei lavori è stata posticipata al 2026 – .

dopo la tragedia la tempistica dei lavori è stata posticipata al 2026 – .
dopo la tragedia la tempistica dei lavori è stata posticipata al 2026 – .

È un momento di dolore e lutto, è difficile pensare di continuare i lavori quando un operaio ha appena perso la vita in cantiere, eppure la gigantesca macchina che porta avanti la costruzione del metropolitana, è costretto a fare i conti anche con il domani, con le tempistiche da rispettare, con le tempistiche dei prossimi processi da ripensare. È un’operazione che, in queste ore, appare illogica e arida, eppure va fatta.

Il tunnel in fase di completamento, quello scavato dalla talpa che è stato smantellato dal poveretto in persona Antonio Russo che ha perso la vita ieri, avrebbe dovuto essere partorito, completo, entro febbraio del 2025. Non c’erano segni di rallentamento e i tempi, fino alla tragedia di ieri, erano completamente centrati.

Adesso, però, l’intera pianificazione dei lavori subirà inevitabilmente uno slittamento in avanti con tempi che, al momento, non sono nemmeno prevedibili perché collegati alle esigenze delle indagini che ovviamente hanno la precedenza su tutto.

L’incognita principale è legata soprattutto alla ricostruzione dei fatti. La dolorosa storia degli incidenti nei cantieri spiega che quando ogni dettaglio è chiaro fin dal primo momento, il momento delle indagini è compresso. Si tratta di quegli episodi che hanno una dinamica facilmente determinabile e non sono legati ad alcun possibile malfunzionamento dei macchinari: in questi casi i tempi necessari per il sequestro del cantiere sono estremamente brevi.

La questione della tragedia di ieri è diversa. È un L’incidente è avvenuto nelle profondità di un tunnel e causato, secondo le prime testimonianze, dal probabile malfunzionamento di una macchina.

Al momento il cantiere è già stato sequestrato, ma quali sono i tempi ipotizzabili per le indagini? Gli esperti del settore ipotizzano una sequenza di eventi in base ai quali stimano la durata del periodo di sospensione del lavoro. Spiegano che, come accaduto in altri casi drammatici simili, dopo i primi accertamenti effettuati dalla scientifica, il Procura richiede una perizia dei macchinari e dell’intero luogo della tragedia, che deve essere effettuata da periti specializzati. Di solito questo tipo di competenza richiede tempi piuttosto lunghi perché vanno analizzate tutte le cause del malfunzionamento, nello specifico (in questo caso, per ora, pensiamo a un problema all’impianto frenante del carrello che trasportava gli operai) ma anche dell’intera struttura che ha provocato l’incidente mortale.

Insomma, si ipotizza che le indagini verranno interrotte più a lungo quattro mesi alla quale, però, potrebbe non seguire l’immediato sblocco del cantiere e potrebbero rendersi necessari ulteriori accertamenti.

Se lo scenario fosse il peggiore ipotizzato dagli esperti, occorrerebbero molti mesi prima che gli interventi e le operazioni possano riprendere obiettivo del 2025 potrebbe anche essere rinviato all’anno successivo.

L’esempio più vicino a questa possibilità è l’incidente che, a Gennaio 2022avvenuto all’interno del tunnel sotto il cimitero di Poggioreale. In quel caso, fortunatamente, non si registrarono vittime o feriti, eppure il ProcuraPrima di liberare il cantiere e consentire la prosecuzione dei lavori, è stato necessario quasi un anno di indagini.

Nelle prospettive del cantiere di Capodichino viene presa in considerazione anche un’altra possibilità: se il carrello elevatore venisse immediatamente individuato come unica struttura da sottoporre a controllo, dopo i primi sopralluoghi in cantiere, il macchinario potrebbe essere trasportato anche altrove per controlli completi e il cantiere potrebbe essere riaperto in tempo vicino.

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