Napoli e Campi Flegrei, l’INGV spiega finalmente come stanno realmente le cose! – .

Napoli e Campi Flegrei, l’INGV spiega finalmente come stanno realmente le cose! – .
Napoli e Campi Flegrei, l’INGV spiega finalmente come stanno realmente le cose! – .

Tremano ancora Campi Flegrei! Ultime notizie: le continue scosse del terremoto nella zona ovest di Napoli hanno spaventato i cittadini locali e per chiarire la situazione oggi ha intervistato La Repubblica Francesca Bianco, direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Ingvgià direttore dell’Osservatorio Vesuviano dal 2016 al 2022.

Campi Flegrei, il vulcanologo spiega la situazione

Queste sono le parole di vulcanologotra i massimi esperti sul tema dei Campi Flegrei: “I Campi Flegrei fanno il loro lavoro: sono un sistema di vulcani attivi che esistono in un’area interessata da una fase critica di bradisismo: il territorio che si solleva, e negli ultimi mesi ha cominciato a farlo a una velocità maggiore, intorno ai 2 cm al mese. La spinta dalle profondità deforma le rocce e le sollecita, fino a raggiungere il punto di rottura. I terremoti, che danno origine agli sciami sismici, non sono altro che l’effetto della loro rottura“.

Perché la magnitudo dei terremoti e la loro frequenza sono aumentate?Il terremoto di magnitudo 4.4 è stato il più forte degli ultimi 40 anni. Ma si tratta di un evento in linea con la morfologia e fenomenologia della caldera, e la sismicità è prevista anche in virtù del continuo accumulo di stress indotto da una deformazione che sollecita ininterrottamente la crosta da 18 anni. Incrementi repentini della velocità di sollevamento, però, aumentano il comportamento fragile con fratture più frequenti, che liberano maggiore energia elastica“.

Perché il terreno dei Campi Flegrei si alza?Il bradisismo e la deformazione del suolo sono riconducibili al degasaggio del magma in profondità. Non è da escludere un contributo proveniente da piccoli volumi di magma iniettati dal sistema profondo“.

Puoi prevedere cosa accadrà?La sismicità non è prevedibile. Quello che possiamo dire, analizzando la deformazione del terreno che sta interessando la zona, è chiaro che ci aspettiamo anche altri eventi, anche di simile energia. Ma non ci aspettiamo terremoti superiori a 4,5 gradi. Non escludiamo 5 gradi, ma la probabilità è molto bassa“.

C’è del magma in aumento? Si può delineare l’ipotesi di un’eruzione?Dai dati emerge che nei primi 3-4 chilometri della crosta non è presente magma in risalita, il che esclude la possibilità di uno scenario eruttivo imminente. Possiamo dirlo senza ignorare le incertezze fisiologiche delle misurazioni, basate su dati sismici, gravimetrici e geochimici. Non si escludono piccoli volumi intorno ai 4 chilometri, ma anche se fossero lì non desterebbero immediata preoccupazione: non osserviamo segni di un possibile trasferimento in superficie“.

E in futuro?La caldera potrebbe registrare, prima o poi, nuova attività eruttiva. Speriamo il più tardi possibile“.

I numeri sono inferiori a quelli della crisi degli anni ’80?SÌ. Fatta eccezione per la magnitudo massima, che nella crisi degli anni ’80 era 4,2 e che è stata appena superata, in quel periodo abbiamo registrato un innalzamento del suolo di 9 cm al mese, con 1300 terremoti al mese, contro i circa 450 di questo fase“.

Ci sono rapporti con il Vesuvio?No. Il Vesuvio sta vivendo un momento di stasi, confermato dall’assenza di fluidi magmatici nelle fumarole, ma conserva la sismicità: ad aprile abbiamo rilevato un terremoto di magnitudo 3.1 e non si possono escludere altre scosse. Si tratta di una sismicità legata al progressivo abbassamento del cratere“.

 
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