il corteo dei muratori il 24 maggio in piazza – .

il corteo dei muratori il 24 maggio in piazza – .
il corteo dei muratori il 24 maggio in piazza – .

Almeno entreranno 30mila andare giù in piazza a NapoliSabato 25 maggio, per la manifestazione nazionale “La via principale” promosso dal coordinamento nazionale che comprende oltre 150 associazioni e movimenti, tra cui la Cgil. Sarà il segretario generale del sindacato, Maurizio Landinia concludere i discorsi dal palco di piazza Dante, dove convergerà il corteo che, partendo da piazza Mancini, si snoderà per le vie di Napoli.

Questa mattina, presso la sede della Cgil Campania a Napoli, si è tenuto la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Appuntamento alle 13.30 con il concentramento del corteo, al quale parteciperanno delegazioni del sindacato e associazioni da tutta Italia: oltre 100 autobus arriveranno in città da Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Marche , Molise, Puglia, Toscana. Sono previsti arrivi in ​​treno anche dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Veneto e da altre regioni del Nord Italia. Sul palco sono intervenuti esponenti del mondo della cultura, dell’associazionismo, del lavoro, del mondo accademico e costituzionalisti come Massimo Villone E Gaetano Azzariti.

E ancora lo scrittore Maurizio de Giovannil’editorialista di Repubblica, Massimo Gianninipadre Alex Zanotelliil presidente di Legambiente Campania, Mariateresa Imparataoperatori del settore sanitario, appalti, rappresentanti delle istituzioni.

Il corteo si snoderà lungo Corso Umberto I, via Guglielmo Sanfelice, via Monteoliveto, via Sant’Anna dei Lombardi, via Toledo.

«Sabato 25 maggio, con la manifestazione nazionale promossa da “La Via Maestra” – ha detto il segretario confederale nazionale della CGIL, Cristiano Ferrari – Napoli vivrà una grande giornata di partecipazione popolare. La CGIL, insieme a oltre cento associazioni, porterà in piazza innanzitutto le ragioni della nostra Costituzione, nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro, contro ogni tentativo di sovvertirla. Saremo in piazza non solo per dire no a questo progetto, ma per proporre un’idea radicalmente alternativa di democrazia, società e sviluppo, per un’idea di lavoro libero, dignitoso e di qualità, contro ogni precarietà e ogni sfruttamento .”

«Il nostro Paese – ha ricordato il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – è governato da una minoranza che ci dice che l’economia va bene, che l’occupazione cresce, che i diritti saranno salvaguardati. La verità è un’altra, siamo di fronte a riforme istituzionali che limitano la democrazia, limitano i poteri del Presidente della Repubblica. Sabato si parlerà di autonomia differenziata, di divario tra Nord e Sud, di salari e pensioni che non aumentano e di precarietà che va eliminata. La strada maestra è pensare a un modello di sviluppo del Paese che abbia al centro la democrazia, la difesa della Costituzione, la tutela delle condizioni di lavoro, il welfare e l’assistenza. Bisogna difendere l’unità del Paese, questo è un governo che ha altri interessi e vuole dividerlo”.

«La Via Maestra – ha detto Andrea Morniroli del Forum Nazionale sulle Disuguaglianze – è un tentativo di riunire, a livello nazionale ma anche territoriale, tutti coloro che non vogliono un Paese separato e diviso, in cui welfare e scuola diventano regionali e non sono più una responsabilità pubblica collettiva , tutti coloro che si oppongono alla perdita del potere lavorativo che sta producendo, come accaduto ieri a Napoli, una scia infinita di omicidi sul lavoro a causa della precarietà, dell’assenza di dignità del lavoro, delle norme sui subappalti che non ci consentono Sono. La Via Maestra – ha concluso Morniroli – è il tentativo che la Cgil sta facendo insieme a 150 organizzazioni a livello nazionale per unire tutti coloro che pensano che il neoliberismo non sia buono perché produce disuguaglianze e povertà».

«Saremo in piazza – ha detto Francesca Coleti di Arci Campania e Arci Nazionale – perché va rafforzata l’idea vera di Costituzione di un Paese democratico che da sempre sceglie in modo costitutivo la pace, i diritti e le vie dell’uguaglianza sociale. Queste cose sono a rischio, c’è una crescente povertà, un peggioramento delle disuguaglianze che è palpabile, c’è una forte disaffezione alla partecipazione alla democrazia. Sono 22 milioni gli italiani che hanno già deciso di non andare a votare e che credono che non ci sia modo di migliorare le reali condizioni di vita delle persone in questo Paese”.

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La mattina

 
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