Multe per oltre 18mila euro, accertate 17 irregolarità, sequestrati 315 chili di pesce. Sono questi i numeri dell’operazione ‘Mediterranea’ condotta dal 2 al 17 maggio dalla Guardia costiera di Cagliari e Oristano e dagli uffici dipendenti di Arbatax, Bosa, Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco e volta a verificare il rispetto delle norme in vigore la commercializzazione dei prodotti ittici e della filiera della pesca nell’area centro-meridionale della Sardegna.
Mancanza di tracciabilità
Dei 17 reati, “la maggior parte riguarda la mancata tracciabilità del prodotto ittico, per cui sono stati sanzionati ristoranti etnici, pescherie e bancarelle all’interno dei mercati – spiegano la Guardia Costiera – sorpresi a vendere anche prodotti pregiati come gamberi rossi, aragoste e pesce spada, senza eventuale documentazione idonea ad attestarne la tracciabilità”. In un ristorante etnico del centro di Cagliari gestito da cinesi sono stati rinvenuti e sequestrati 63 chili di prodotti ittici privi di documentazione di tracciabilità.
Sanzioni ai pescatori
Altri reati accertati in un centro di spedizione di Oristano: 2mila euro di multa per violazione delle norme igienico-sanitarie nel trattamento di alcuni esemplari di ricci di mare privi di documentazione. Ancora 2mila euro di multa a un ristoratore del bosano per mancato rispetto del manuale di autocontrollo. Alcuni pescatori professionisti sono stati sanzionati anche per attività di pesca in luoghi vietati e anche per irregolarità riguardanti la composizione dell’equipaggio e la tenuta dei documenti di bordo.