“Sono orgoglioso dei miei ragazzi” – .

Presto l’allenatore dell’Hellas Verona Marco Baroni parlerà dalla sala stampa dello stadio “Bentegodi” per commentare il 2-2 dell’ultima giornata contro i campioni d’Italia, con le reti di Noslin e Suslov per i padroni di casa, la doppietta di Arnautovic per gli ospiti. Potete seguire il testo in diretta della conferenza stampa su questa pagina.

23:35– Inizia la conferenza stampa

14 punti all’andata, 24 al ritorno, che fine ha fatto la stagione?
“Abbiamo lavorato tanto, questo percorso è frutto di lavoro, oggi ne abbiamo avuto un’ulteriore prova, oggi hanno giocato tanti ragazzi, quando toccherà a loro dovranno farsi trovare pronti, l’attenzione dello staff in squadra è stata totale , a gennaio abbiamo cambiato tanti giocatori, hanno giocato ragazzi di 16 nazionalità diverse, siamo stati bravi ad accelerare, la squadra ha messo grande partecipazione e il risultato è stato un girone di ritorno strepitoso. Abbiamo attraversato tante difficoltà, sbagliando diversi rigori, perdendo partite nei minuti di recupero ma oggi sono contento perché la squadra è scesa in campo cercando di emozionare tutta la gente, i ragazzi sono stati davvero bravi”.

Qual è la cosa di cui sei più orgoglioso?
“Di loro alla fine i principali artefici sono sempre i giocatori, non dò mai nulla per scontato, nei momenti difficili i tifosi ci hanno sempre sostenuto, nello stadio c’era un’atmosfera preziosa che ci ha dato la vita, la squadra è io sono entrato con rabbia, con determinazione, con convinzione, oggi posso festeggiare anch’io. Oggi c’era una partita importante anche se avevamo centrato l’obiettivo, siamo andati ad attaccarli con convinzione”.

I tifosi ti hanno convinto a restare?
“Trovo gratificazione in tutto quello che do e ricevo, ora è solo il momento di festeggiare, poi ci sarà tempo per parlare con la società ma la pagina di storia che abbiamo scritto non si cancellerà mai. Tutti pensavano che fossimo finiti, non bastava fare qualcosa di buono ma dovevamo fare qualcosa di straordinario e ci siamo riusciti”.

Cosa non ti andrebbe bene per non restare?
“Fin dall’inizio ho usato la parola tutti insieme, restare a questi livelli dove ci sono club con risorse pazzesche e differenze abissali se non siamo tutti uniti ed entrare in questa mentalità è impossibile. Ringrazio quindi la società, il direttore, i tifosi e voi della stampa. In questo momento non voglio parlare di futuro, ci sarà tempo per fare valutazioni con la massima trasparenza”.

Sei orgoglioso di far parte di questo gruppo?
“Non si fa un business così se non si legano, la svolta è stata quando ho sentito una frase: “Chi resta a Verona è un martire”, da lì ho cercato di trasferire tutte le mie energie allo staff e i ragazzi, e quando si crea questa alchimia è qualcosa di positivo che ti dà quella marcia in più anche nelle difficoltà, mai avremmo pensato di non farcela, quando ho visto gente che lavora fino alla morte ogni giorno non avrei mai pensato che potessimo farcela non farlo lo avremo fatto, se ti alleni bene giochi bene, noi abbiamo giocato su ogni pallone che solo con i sacrifici e il lavoro puoi portare dalla tua parte”.

23:47 – La conferenza stampa si conclude

 
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