“Si è finto mio figlio per avere 970 euro”. Ecco come il campione paralimpico ha sventato la truffa telefonica – .

“Si è finto mio figlio per avere 970 euro”. Ecco come il campione paralimpico ha sventato la truffa telefonica – .
“Si è finto mio figlio per avere 970 euro”. Ecco come il campione paralimpico ha sventato la truffa telefonica – .

PESARO – «Papà, ho perso il telefono». Pensavano di fregarlo e invece hanno trovato una cintura nera di prontezza, lucidità e caparbietà: Marco Manzini, campione paralimpico di taekwondo, ha sventato una truffa telefonica architettata ai suoi danni. Non solo: con abilità e calma (va detto) l’Olimpica ha fatto il gioco facendosi fornire gli estremi per effettuare il pagamento richiesto (ovviamente mai pagato) e poi fornendoli alle forze dell’ordine.

Dal coma profondo alle gare

Così Manzoff, ex banchiere, dopo aver vinto la battaglia della vita più di 10 anni fa, risvegliandosi dopo uno spaventoso incidente e 40 giorni di coma profondo, ha messo ancora una volta al tappeto i suoi avversari ne escono, come sempre, vittoriosi. «Tutto è iniziato con un sms – spiega Manzini, dimostrando come sempre grande lucidità e forza mentale che fanno superare l’80% di disabilità con cui deve convivere -. Mi ha scritto: “Papà ho perso il telefono. Questo è il mio nuovo numero. Salvatelo e scrivetemi su Whats app. È successo qualcosa, la SIM non è ancora attiva.” Io non ho abboccato e gli ho detto: “Sei Mirko? Stai bene?”. Mio figlio, in realtà, si chiama Matteo”. E il truffatore ci è cascato. «Mi ha scritto ancora: “È successo qualcosa, ho dovuto bloccare la SIM e l’applicazione della banca. Papà devo fare un pagamento urgente di 970 euro. Me lo puoi pagare dal tabaccaio? Te li restituirò entro 3 giorni.”

Lucidità e ragionamento da campione

Manzini ragiona velocemente: «Mio figlio Matteo ha la testa sulle spalle e non mi chiederebbe mai una somma così alta. Diciamo che è lui: se non li ha adesso come fa a ridarmeli tra 3 giorni? Allora ho fatto finta di arrabbiarmi, chiamandolo di nuovo Mirko: “Ma Mirko, sei un idiota mangia-soldi, adesso vieni con me alla polizia”. Aveva la risposta pronta: “No, perché sono già stato lì a denunciare la perdita”. Allora ho fatto finta di abboccare chiedendogli gli estremi del pagamento e il truffatore me li ha inviati. Erano le 20.30, gli ho scritto che era tardi e che lo avrei fatto lunedì. Lui rispose: “Quando hai finito, mandami la ricevuta”. E, a quel punto, ho contattato la polizia per denunciare questo tentativo di truffa. I militari mi hanno detto che era il terzo caso nel giro di mezz’ora, invitandomi ad andare il giorno dopo a denunciarlo”.

Prefetto e polizia allertati

Probabilmente il truffatore non aveva capito con chi esattamente aveva a che fare. Manzini infatti ha subito allertato anche il prefetto di Pesaro e Urbino, Emanuela Saveria Greco, con la quale ora ha un rapporto di amicizia stretto. «Le ho raccontato tutto e lei mi ha detto che sono stato molto bravo – racconta Manzini – Ho stampato i dati che mi hanno fornito per il bonifico. Oggi bloccherò questo numero per evitare di avere ulteriori problemi. I truffatori cercano di colpirti al cuore, sfruttando le debolezze momentanee, ma tu invece devi sempre avere la forza di usare la testa”.

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Corriere Adriatico

 
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