Piano per il clima e l’energia sostenibile in Sicilia: rischio ritardi

Piano per il clima e l’energia sostenibile in Sicilia: rischio ritardi
Piano per il clima e l’energia sostenibile in Sicilia: rischio ritardi

La Regione chiarisce: non sarà consentito alcun ritardo ai Comuni per la presentazione del Paescap, il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima. In una circolare dell’assessorato regionale all’energia, indirizzata a tutti i comuni dell’Isola, firmata dal direttore generale Calogero Giuseppe Burgio e dal responsabile del Servizio 1, Vincenzo Cusimano, si chiarisce come i PAESC acquisiscono le proprie risorse dai Pacs Sicilia 2007 /2013, e che il termine ultimo per l’utilizzo di tali somme è stato fissato al dicembre 2024. Tale termine, pertanto, “dovrà essere tenuto in debita considerazione per la definizione di tutti gli obblighi relativi alla chiusura di detti progetti”.

La circolare si è resa necessaria perché, nonostante siano state inoltrate nel tempo numerose comunicazioni ai project manager e agli Energy Manager preposti, non tutti i Comuni si sono adeguati tempestivamente.

Energia sostenibile in Sicilia, bisogna accelerare i lavori

È necessario, quindi, “andare verso l’accelerazione – si legge ancora nella circolare – di tutte le operazioni necessarie alla definizione del programma SECAP, avvalendosi dell’indispensabile collaborazione di questi Comuni, che dovranno assicurare l’immediato impegno per definire di propria iniziativa tutte le procedure”.

Nel caso in cui siano stati redatti i SECAP, dovranno essere definite le operazioni di caricamento dei piani stessi sulla piattaforma “Covenant of mayors” del JRC (Joint Research Center) della Commissione Europea. In questa fase i Comuni vengono divisi in tre gruppi: il primo, quelli che non hanno ancora ricevuto l’accettazione del PAESC da parte del CCR, se rientrano nella categoria dei Comuni cosiddetti “non rappresentativi”, dovranno comunicare tramite posta elettronica certificata le modalità del proprio inoltro al Dipartimento regionale dell’Energia. Il secondo gruppo comprende i Comuni che hanno già ricevuto la comunicazione di accettazione del PAESC da parte del CCR.

Energia sostenibile in Sicilia, una procedura differenziata in base allo stato delle pratiche

Questi dovranno inviare all’assessorato la richiesta di consuntivo del contributo e dimostrare di aver adempiuto agli obblighi relativi al caricamento della piattaforma regionale Paesc. Inoltre questi Comuni dovranno aver implementato la piattaforma Caronte 3, con tutti i dati relativi al progetto, che dovranno essere perfettamente allineati.

Infine, i Comuni che hanno ricevuto la comunicazione di conclusione negativa del procedimento. Questi dovranno inviare in tempi brevissimi la documentazione necessaria per l’erogazione dell’anticipo. Il 31 dicembre, senza necessità di ulteriori comunicazioni, inizierà la procedura finalizzata alla decadenza del contributo concesso.

Energia sostenibile in Sicilia, fondi per contrastare il cambiamento climatico

I SECAP nascono dalla volontà dell’Unione Europea di contrastare sistematicamente il cambiamento climatico, impegnandosi a ridurre le proprie emissioni totali di CO2 entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica nel 2050. In questa direzione, nel 2008 è stato istituito il Patto dei Sindaci, con l’obiettivo di attivare e supportare le amministrazioni locali nell’adozione di politiche locali coerenti con gli obiettivi nazionali e sovranazionali, favorendo lo scambio di esperienze e il costante monitoraggio dei bisogni locali.

I membri del Patto si impegnano a sviluppare un PAESC che rispetti le linee guida stabilite dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea. In particolare, vengono fornite informazioni sulla redazione del Piano con riferimento alla compilazione dell’inventario base delle emissioni (Ibe). L’IBE contiene una stima delle emissioni di CO2 presenti nel territorio comunale e per questo rappresenta il presupposto per la compilazione di un PAESC.

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