La Pinacoteca Civica di Como e l’Associazione 6 del 66 Como restaurano il “Ritratto di Attendolo Sforza” – .

La Pinacoteca Civica di Como e l’Associazione 6 del 66 Como restaurano il “Ritratto di Attendolo Sforza” – .
La Pinacoteca Civica di Como e l’Associazione 6 del 66 Como restaurano il “Ritratto di Attendolo Sforza” – .

La Pinacoteca civica di Como e l’Associazione 6 del 66 Como hanno siglato un importante accordo di collaborazione per il restauro del dipinto “Ritratto di Attendolo Sforza”, opera cinquecentesca appartenente alla serie dei ritratti di Uomini Illustri di Paolo Giovio. L’accordo è stato siglato a seguito dell’avviso pubblico per la valutazione di proposte di collaborazione finalizzate alla valorizzazione del patrimonio culturale mobile presente nei musei e nelle biblioteche, promosso dal settore Cultura e Musei del Comune di Como, con l’obiettivo di attivare accordi di collaborazione con soggetti che può contribuire alla migliore valorizzazione del patrimonio culturale civico, anche attraverso forme libere di associazione e di volontariato, come previsto dall’art. 10 dello statuto comunale.

Il “Ritratto di Attendolo Sforza”: la storia

Il dipinto, di autore ignoto, raffigura il capitano di ventura Attendolo Sforza, capostipite della casata che dominò il ducato di Milano per quasi un secolo fino al 1535. Il ritratto mostra il condottiero in giovane età con un naso di notevole lunghezza con un naso sottile punta e rivolta verso l’alto. L’opera è pervenuta alla Pinacoteca dalla collezione Rovelli dove fu ritrovata a seguito della testimonianza di Luigi Rovelli nel 1928 nella sua opera su Paolo Giovio e pervenne per suo lascito al Museo Garibaldino di Como nel 1966 in condizioni di conservazione piuttosto precarie come da rendere impossibile l’ipotesi di attribuzione. L’opera, che per il suo precario stato di conservazione è sempre rimasta nei depositi museali, potrà ora, grazie al contributo dell’Associazione 6 di 66, ritornare all’antico splendore.

Si tratta di un’opera molto particolare: si tratta infatti di una tempera su carta montata su tela, tecnica all’epoca poco utilizzata e quindi ancora poco conosciuta e studiata: per questo motivo sono in corso indagini diagnostiche e studi scientifici, in collaborazione con il corso in Chimica Analitica dei Beni Culturali presso l’Università degli Studi dell’Insubria a Como, che potrà rivelare ulteriori informazioni. Il restauro, proprio per la sua particolarità e complessità, prevede il coinvolgimento di diverse professionalità, tra cui un restauratore specializzato in opere su carta che interverrà sulla superficie pittorica, oltre ad un intervento sulla cornice. L’iniziativa costituisce un ulteriore passo verso la piena fruizione e valorizzazione della collezione Gioviana, iniziata nel 2021 e che – ad oggi – ha consentito di restaurare e recuperare la quasi totalità delle opere.

La Pinacoteca Civica di Como conserva infatti trentotto dipinti originali della cinquecentesca collezione di ritratti di Uomini Illustri di Paolo Giovio, una quadreria importante per Como perché è qui che è nato il concetto moderno di museo, inteso come luogo in cui raccogliere, conservare ed esporre opere d’arte. Solo una parte dei ritratti sono visibili al pubblico, mentre gli altri non sono mai stati esposti a causa delle delicate condizioni di conservazione che li hanno costretti alla messa in deposito. Dal 2021 ad oggi, la quasi totalità della collezione è stata recuperata grazie ad una massiccia campagna di restauro, che ha impiegato forze interne ed esterne, tra cui l’iniziativa Art Bonus, le partnership con le scuole di restauro, la disponibilità di Associazioni, Circoli ed Enti locali o italiani e stranieri. musei nell’ambito di prestiti e scambi con la Pinacoteca.

“Un’azione doverosa a favore della comunità”

“Il recupero completo della collezione Giovian è un’azione necessaria a favore della comunità per preservare il patrimonio nel tempo ampliandone la conoscenza e la valorizzazione attraverso le tante storie ad essa legate – afferma Veronica Vittaniresponsabile dei Musei Civici e curatore della Pinacoteca di Como – Portare avanti questo percorso insieme alle realtà del territorio, come l’Associazione 6 di 66 Como, ne rafforza il ‘buon senso’ e rappresenta un segno tangibile di affetto verso il patrimonio della città”.

“Il carisma del progetto CoMmUnity, che prevede la rigenerazione urbana dei Musei Civici di Como, è proprio quello di rimettere al centro del patrimonio museale la Comunità, vista non solo come fruitore ma come prima custode e promotrice di un processo di valorizzazione più ampio – sostiene Enrico Colombo, Assessore alla Cultura del Comune di Como. Quando ho lanciato il progetto “Essere e Crescere, Como Città Creativa UNESCO” ho voluto rendere la comunità comasca sempre più consapevole dell’importanza e della ricchezza del nostro patrimonio; un percorso identitario di consapevolezza della propria storia finalizzato a mettere in atto quelle azioni necessarie a far crescere la nostra realtà. I ragazzi e le ragazze del ’66 dell’Associazione La Stecca di Como hanno dimostrato per la loro città un affetto che va oltre ogni esperienza umana”.

“Come recita lo statuto dell’Associazione La Stecca, di cui Classe 6 del ’66 fa parte – dichiara il presidente Giorgio Selis e la Rosa d’Oro Alessandra Lucini – una delle nostre missioni è proprio quella di “promuovere la solidarietà e la crescita sociale e culturale”. È così che, grazie al contributo di tanti comaschi che hanno partecipato alle nostre visite guidate alla scoperta di Como e alla fantastica “Cena delle Stelle” alla Serra del Grumello, siamo riusciti a raccogliere i fondi necessari per il restauro; A tutti loro va quindi il nostro ringraziamento. Come abbiamo sottolineato più volte, è importante che la comunità si senta coinvolta e si prenda cura del patrimonio e della ‘bellezza’ che abbiamo nella nostra città. Quindi grazie a tutti. Vi aspettiamo in Pinacoteca!”.

 
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