Con il Bologna la sintesi efficacissima di una stagione sopra le righe – .

Splende l’undicesimo posto finale, condito dal record di punti per un Genoa neopromosso, strappato all’allora squadrone Gasp. UN degno epilogo di una stagione fantastica, lontana anni luce dai ben meno lusinghieri pronostici affermato da tutti noi lo scorso agosto.

Il gioco di partire con Bologna è stata, insomma, la somma di un’intera stagione, in particolare analizziamo alcune prestazioni individuali. Albert Gudmundsson non ha segnato (anzi, si è mangiato un gol), ma ha comunque avuto un impatto, completando il secondo gol con un suo irresistibile tiro al volo. Finché mancheranno le firme, la fiammella della speranza che resti vivo, ma non illudiamoci e prepariamoci a rinunciare a un giocatore che da solo valeva un discreto numero di punti. Tocca ai club venderlo in modo adeguato, privilegiando le somme di denaro rispetto alle compensazioni tecniche imposte dai club, soprattutto italiani, dediti al baratto e a formule convenienti solo a loro stessi.

Tratto dalla pagina Facebook del CFc Genova 1893

In una partita con tempi competitivi ridotti, Vitina ha brillato, non limitandosi al tiro del 2-0. I genovesi chiedono a gran voce la sua riconferma, legata però a più di una variabile. L’ideale sarebbe confermare il prestito per un altro anno, utile per rilanciare definitivamente un giocatore che ormai sembrava perduto. Tocca però alla dirigenza del Genoa garantire la salute del giocatore portoghese, reduce da assenze prolungate per infortuni: senza garanzie al riguardo non ci sono le basi per proseguire insieme.

Tratto dalla pagina Facebook del CFc Genova 1893

Altro nome caldo: Malinovskyi. L’esperimento di regia è durato mezza partita, e se è vero che in quel segmento l’ucraino si è buttato, è altrettanto vero che si è perso in un ruolo diverso dal solito, ribadendo di non avere proprio la predisposizione al ruolo di protagonista. il gioco. Gila punta su di lui (uno dei tiratori più precisi ed efficaci del nostro campionato) vivo l’anno prossimo, ma come risponderanno i fragili muscoli dell’ex Atalanta? Per ripetersi, il Genoa avrà bisogno di giocatori di qualità che siano anche affidabili fisicamente. Simile è il caso di Messias, della cui classe nessuno dubita: ma se l’infermeria diventa il suo habitat naturale…

Ed eccoci qui Frendrup, che ha chiuso una stagione pazzesca con 90 minuti indimenticabili. Confrontando le prestazioni dei singoli, il danese sarebbe in testa alla classifica. Era lui il pilastro perenne, con centinaia di palloni recuperati e azioni avversarie interrotte. Ma la sua influenza nella manovra è gradualmente cresciuta, come dimostra la sua partecipazione ad entrambi i gol segnati venerdì scorso. Non ricordiamo un centrocampista così forte nelle fila del Genoa: nemmeno Juric, non meno bravo in fase filtrante, ma con i piedi meno educati. Nell’economia del gioco rossoblù, Morten vale quanto Gudmundsson: rinunciarvi sarebbe un problema. Sfruttare piuttosto Martinez, altro protagonista della stagione: un altro portiere di valore si può sempre trovare.

La difesa, con il recupero di Bani, offre già garanzie, ma serve un rinforzo numerico. Cittadini non è dispiaciuto, ma è dell’Atalanta: possiamo lavorarci.

Dipartimento esterno. Non siamo qui. Martin, senza esaltarsi, ha dimostrato notevoli doti da crosser e meriterebbe di essere riconfermato, ma a destra la coppia Sabelli-Spence ha spesso lasciato a desiderare. Il primo potrebbe rivelarsi una discreta riserva su entrambe le fasce, mentre al secondo, arrivato in prestito, è mancata continuità e disciplina tattica. Serve un sostituto a tutti i costi, ma se ne arrivassero due, ancora meglio, soprattutto se Gilardino dovesse insistere sul 3-5-2.

Retegui dovrebbe restare in prima linea: a meno che il prossimo Europeo non lo riporti rivalutato. È doveroso puntare sul suo riscatto, ma serve un’alternativa di valore. Ekuban è un idolo del popolo genovese, che ne apprezza la generosità: da contropiede puro potrebbe essere utile, ma il settore non può essere sovraffollato.

Finalmente, la linea mediana. Badelj, timoniere prezioso e sagace, si è guadagnato un altro anno di gloria sul campo, ma ha 35 anni e non riesce a gestire 90 minuti o partite troppo ravvicinate. Dobbiamo a tutti i costi affiancarlo con un potenziale erede di alto livello e possibilmente affiancarlo con un centrocampista giovane e capace, senza però trascurare Thorsby, riscoperto nell’ultimo mese e interprete atipico del ruolo.

I tifosi hanno esultato Strootmann con l’affetto e la stima che l’olandese, professionista esemplare, si è guadagnato durante la sua permanenza in rossoblù. Nell’anno della promozione è stato decisivo, e il popolo genovese non lo ha dimenticato.

Tratto dalla pagina Facebook del CFc Genova 1893

Chiusura doverosa con Alberto Gilardino, l’uomo della rinascita. Una guida fantastica, un campione nel lavoro di squadra e nell’ottenere il massimo dai giocatori a disposizione. Tra le sue qualità indiscusse ci sono l’umiltà e l’equilibrio, emerse anche nelle interviste più recenti.

Tratto dalla pagina Facebook del CFc Genova 1893

Vuole migliorare ancora, anche in termini di risultati, ma intanto ha sottolineato che il Genoa in futuro ripartirà da zero e dovrà perseguire prima di tutto l’obiettivo esistenziale della salvezza: un monito rivolto anche ai dirigenti. Appurato che il 3-5-2 è il suo punto di forza, speriamo tutti che i prossimi acquisti gli permettano di esplorare con convinzione anche strade alternative. In poche parole possiamo ancora crescere, anzi, in intraprendenza e coraggio, avanzando di almeno dieci metri il baricentro della manovra, ovviamente se disponiamo del giusto materiale umano.

PIERLUIGI GAMBINO

 
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