“Agenas, l’Agenzia a cui il Governo ha dato mandato nell’ultimo decreto legge in materia liste d’attesa ha affidato il monitoraggio, dichiara dati opposti a quelli illustrati dal presidente della Regione Marche Acquaroli in recenti dichiarazioni e nei video postati sulla sua pagina social”. La denuncia viene da Giuseppe Santarelli, segretario generale della Cgil Marche. Che accusa: “Il presidente dichiara, infatti, che nel periodo 2019-2023 prenotazioni e servizi sono aumentati del 33%. Tuttavia, Agenas precisa che le Marche erogano il 22,5% di prestazioni diagnostiche in meno e, per quanto riguarda le visite ambulatoriali, il calo è pari al 18,4%”. Cifre alla mano, “Le Marche sono tra le ultime posizioni tra le regioni italiane per servizi erogati”. È legittimo chiedersi, prosegue Santarelli, «quali dati cita Acquaroli, per giustificare una situazione ormai fuori controllo e perché non rende pubblici i dati stessi e le fonti della ricerca».
“L’impressione, ancora una volta, è quella di un sistema sanitario regionale senza capacità politica e organizzativa. Manca una strategia chiara e mancano le risorse integrazioni per l’incremento del personale medico, infermieristico e tecnico. Non ci sono altre strade per risolvere i problemi delle famiglie, razionalizzare e aumentare le risorse”.
Loredana Longhinsegretario regionale e dirigente sanitario, ribadisce: “Abbiamo un tavolo regionale attivato come organizzazioni sindacali, che è il luogo dove presentare e discutere strategie e dati. Siamo stanchi di appelli che hanno il sapore di una campagna elettorale: le famiglie soffrono e a pagare i costi di questa situazione sono le persone più fragili. Per questo abbiamo lanciato una campagna per ascoltare migliaia di cittadini #aspettandoaspettare. In una sola settimana più di 100 persone mi hanno scritto per raccontare le loro “storie di ordinaria follia” e le loro preoccupazioni”.
