Farina (Itway): «L’incontro con Clark di Netscape mi ha cambiato. Il futuro è nell’intelligenza artificiale” – .

Farina (Itway): «L’incontro con Clark di Netscape mi ha cambiato. Il futuro è nell’intelligenza artificiale” – .
Farina (Itway): «L’incontro con Clark di Netscape mi ha cambiato. Il futuro è nell’intelligenza artificiale” – .

Elena Nencini
Andrea Farina inizia la sua avventura da imprenditore nel 1996 grazie ad una divergenza di opinioni sul futuro dell’IT con il suo allora capo. Oggi è presidente e amministratore delegato di Itway che chiude con un fatturato in crescita del 5% a 49 milioni di euro ma con il risultato netto ancora in territorio negativo. Per il 2024 il gruppo ravennate indica un fatturato consolidato di 55 milioni, oggi l’azienda ha sedi anche in Grecia, Turchia e Usa.
Farina, hai chiuso il bilancio qualche giorno fa, come è andato il 2023?
«Siamo moderatamente soddisfatti, il massimo sarebbe stato se avessimo voluto effettuare una prudenziale operazione di svalutazione di un mutuo che era in bilancio da tempo, ma non disperiamo di poterlo recuperare: è un contenzioso che abbiamo in corso con il Viminale per una fornitura effettuata in Libia circa quindici anni fa. Si tratta ‘solo’ di circa un milione e 300mila euro. Senza di ciò avremmo avuto un risultato molto soddisfacente”.
Il 2023 è stato particolarmente duro per le aziende del nostro territorio a causa dell’alluvione. Come ti è andata?
«La nostra sede non è stata risparmiata visto che è alla Fornace Zarattini, abbiamo avuto danni ingenti, circa 600mila euro. Abbiamo ancora la sede un po’ fatiscente, ma abbiamo pensato che bisognasse trarre un’opportunità da una crisi e quindi abbiamo deciso di rinnovarla. Per fortuna quando siamo stati evacuati le persone hanno portato con sé i propri computer e hanno potuto lavorare da casa in smart working. Le altre sedi, in Italia e all’estero, hanno sempre funzionato: non c’è stato un vero e proprio stop”.
Come è nata l’idea di Itway circa 28 anni fa?
«Ero direttore generale di un’azienda romagnola, la Esa Software di Rimini, fortunatamente la mia visione di come si sarebbe evoluta l’informatica non era allineata con quella dell’imprenditore. Allora mi sono fatto coraggio con tutte le mie forze, avevo un figlio di due anni e lasciare un lavoro sicuro come dirigente d’azienda è stato un grande salto. Sono partito da zero con un bel progetto industriale.
L’esperienza e la laurea in economia mi hanno aiutato a scrivere un buon business plan in cui coinvolgevo gli investitori, cosa che non era così banale circa trent’anni fa. Ho creato una sorta di società pubblica con un limite di capitale che ogni investitore poteva versare: una cifra da me studiata che corrispondeva a quanti soldi potevo metterci. Ho così riunito una dozzina di investitori per un capitale sociale di circa 200 milioni di lire.
Avevo incontrato James Clark, il fondatore di Netscape, alla fine del 1995 in California. È stato un incontro illuminante. Lì ho capito che stava accadendo qualcosa di importante e che era giunto il momento di esserci. Direi che 28 anni dopo siamo ancora qui e in crescita”.
Cyber ​​security, big data, intelligenza artificiale (AI) sono i temi del futuro?
«Sì, quando abbiamo iniziato a investire in Ai nel 2018 con un prodotto innovativo, Icoy Mover, acronimo che indica “mi prendo cura di te” rivolto al lavoratore. Si rivolge alla cyber safety, il mercato che riguarda la sicurezza sul lavoro, contiene 10 brevetti e si basa sull’AI di ultima generazione classificata come deep learning. È lo stato attuale dello sviluppo tecnologico di Ai, che dimostra come possa essere utilizzato eticamente per salvare vite umane: abbiamo clienti nei settori metallurgico e dell’industria pesante dove il rischio per i lavoratori di rimanere schiacciati dai carichi sospesi è molto alto. Icoy è una sorta di dispositivo anticollisione che riconosce la figura umana se entra nel raggio d’azione della macchina operatrice e attiva degli allarmi, in modo da poter modificare la posizione di quella persona.
Aggiungiamo il cloud – dove possono finire queste informazioni – ai big data, all’AI e alla cyber security, queste le prospettive future dell’evoluzione dell’informatica nei prossimi dieci anni”.
quanti dipendenti hai?
«Siamo più di 180, una cinquantina sono nella Romagna. I nostri uffici sono in Grecia, Turchia e operativamente negli Stati Uniti, Missouri e Kansas City. Gli Stati Uniti sono un Paese molto importante dove abbiamo ottimi clienti come l’Università di Harvard e l’Università di Princeton che utilizzano le nostre soluzioni. Siamo presenti con 6 persone anche negli Emirati Arabi”.
Si parla tanto di intelligenza artificiale, quali sono secondo te i pro e i contro?
«Il modo in cui l’IA è strutturata e sviluppata richiederà un approccio etico nel suo utilizzo in quanto il potere è elevatissimo e sarà tale sempre: è possibile effettuare vere e proprie falsificazioni della realtà, deep fake, omettere o aggiungere personaggi pubblici in un video, fargli dire cose che non hanno mai detto. Dobbiamo porre fine a tutto ciò. Mentre se usiamo l’Ai per usi migliorativi, come con Icoy, è un esempio di come l’Ai salva vite umane. Su questi temi l’Europa è più avanti rispetto agli Usa, in particolare all’Italia, dove il comitato etico dell’AI sta facendo passi avanti. Mi auguro che queste non rallentino lo sviluppo ma mettano in atto regole certe e verificabili. Il legislatore deve ricordare l’importanza di coinvolgere esperti come noi che possano dare una grande mano”.

 
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