Il grano proveniente dalla Turchia con la nave Alma veniva scaricato ad Altamura e Gravina. Previste altre 75mila tonnellate – .

Il grano proveniente dalla Turchia con la nave Alma veniva scaricato ad Altamura e Gravina. Previste altre 75mila tonnellate – .
Il grano proveniente dalla Turchia con la nave Alma veniva scaricato ad Altamura e Gravina. Previste altre 75mila tonnellate – .

BARI – Il mais turco è stato sbarcato ed è arrivato nei centri di stoccaggio pugliesi di Altamura e Gravina, dopo essere arrivato a bordo della nave ALMA al porto di Bari una settimana fa e grazie al blitz della Coldiretti era stato sottoposto a tutte le misure necessarie controlli dal punto di vista sanitario e amministrativo.

A dare la notizia è la Coldiretti Puglia, con le staffette degli agricoltori che hanno seguito i camion carichi di grano fino a destinazione, partendo dal presidio del Porto di Bari.

Una protesta volta a difendere la salute dei cittadini, in particolare dei bambini, resa necessaria dai continui sbarchi di prodotti extracomunitari coltivati ​​anche con l’utilizzo di sostanze tossiche vietate in Europa, come fungicidi o glifosato, essiccante vietato in Italia in pre- raccolto e utilizzato anche sul grano canadese e russo. La Coldiretti ha ribadito la necessità di far valere il principio di reciprocità che deve garantire le stesse regole per tutti a partire dai fattori produttivi e la trasparenza per i consumatori, con l’introduzione dell’etichettatura d’origine obbligatoria su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue.

Con lo slogan ‘Mamma è ora di lottare’, ‘Mamma, sei sicura che quello che mangiano i tuoi figli non contenga spazzatura’, la manifestazione durata una settimana degli agricoltori della Coldiretti di Bari è servita a tenere alta l’attenzione su un tema così delicato visto che ogni giorno si susseguono navi che portano prodotti provenienti da paesi esteri che magicamente diventano italiani nell’ultima fase di trasformazione consentita dal codice doganale sull’origine degli alimenti che dovrà necessariamente essere rivisto per porre fine a questo furto d’identità legalizzato e questo inganno nei confronti dei cittadini che non conoscono la vera origine dei cibi che mangiano.

“Siamo e saremo sempre le sentinelle dei consumatori, è nostra battaglia garantire trasparenza e indicazione chiara in etichetta del cibo che arriva sulle tavole degli italiani” è il leitmotiv dei contadini che hanno seguito preoccupati le fasi di scarico del grano sulle ricadute che queste operazioni inevitabilmente avranno sui loro redditi in un periodo difficile per un settore stretto tra pratiche scorrette e cambiamenti climatici che rischia di far scomparire soprattutto le piccole imprese, come più volte denunciato dalla Coldiretti.

“Nei prossimi giorni – rilancia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia – ci sarà l’ennesima invasione di grano dalla Turchia, proprio nel periodo della trebbiatura in Puglia, con l’asta turca dei giorni scorsi che riguarda l’esportazione di oltre 75mila tonnellate di grano che verranno spedite intorno a metà giugno. Questo non è più accettabile”.

“La lotta al falso Made in Italy non si fa con le parole, si fa con i fatti – ha ribadito Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia – con azioni chiare e inequivocabili, perché la Coldiretti non è contraria alle importazioni, anzi, ma esige che ciò che arriva in Italia da paesi extra-Ue è chiaramente indicato in etichetta e soprattutto non è miracolosamente nazionalizzato per fare pane e pasta made in Italy”.

Le importazioni sono cresciute dell’800% dalla Turchia, di oltre il 1000% dalla Russia, del 170% dal Kazakistan nel 2023 rispetto all’anno precedente, mentre solo nei primi 2 mesi del 2024 sono stati importati dalla Turchia quasi 35 milioni di chili di grano duro, quasi la stessa quantità registrata nell’intero 2022. Ma crescono del 47% anche le importazioni di grano duro dal Canada, aggiunge la Coldiretti Puglia, trattato con glifosato, secondo modalità vietate a livello nazionale, che rappresenta un grave pericolo per la salute dei cittadini. cittadini, a partire dalle mamme che allattano e che danno ai propri figli latte contenente glifosato.

Con l’avvio della raccolta firme per una legge di iniziativa popolare europea sull’obbligo di etichettare l’origine di tutti i prodotti in commercio, Coldiretti punta a smascherare il fenomeno dell’Italian Sounding grazie a lavorazioni minime, rivedendo il criterio dell’ultima trasformazione sostanziale, una campagna che si potrà sostenere firmando in tutti i mercati contadini di Campagna Amica, dove a breve sarà lanciata un’iniziativa per valorizzare la pasta prodotta localmente dai nostri agricoltori e nelle sedi Coldiretti, campagna che sarà promossa anche sui social media con l’hashtag #nofakeinitaly.

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