Altre strade saranno dedicate alle donne, ma c’è polemica in consiglio comunale di Faenza – .

Altre strade saranno dedicate alle donne, ma c’è polemica in consiglio comunale di Faenza – .
Altre strade saranno dedicate alle donne, ma c’è polemica in consiglio comunale di Faenza – .

Altre strade, piazze e giardini di Faenza arriveranno d’ora in poi intitolati alle donne. Lo stabilisce un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare dell’A PD E approvato a maggioranza. Eppure c’era nell’ultimo consiglio comunale rissa. Se da un lato l’obiettivo del Pd era quello riequilibrare il divario di genere nel nomenclatura stradale, qualcuno ha votato contro. I numeri parlano chiaro: rispetto a 365 tra le strade e gli spazi pubblici da cui prende il nome figure maschili, Solo 19 modi hanno diritto a donneeppure l’ordine del giorno è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e, inoltre, di Padovani (Area liberale) e Albonetti (Lega), ma, sorprendentemente, Bertozzi (Fratelli d’Italia), Liverani e le Alpi (Lega) hanno votato controMentre Zoli e Penazzidel Progetto Civico Faentino sono si è astenuto.

L’assessore Sangiorgi, «Il voto lascia l’amaro in bocca»

La delusione di Simona Sangiorgi dallo scorso dicembre assessore alle Politiche di genere, è palpabile. «È un voto che lascia l’amaro in bocca – dice -. A mio parere, si trattava di un ordine del giorno accettabile e di un’approvazioneunanimità sarebbe stato un segnale importante di unità e buon senso. Mi aspettavo critiche o lamentele da parte delle forze di minoranza durante la discussione, ma non l’avrei fatto Mai Aspetta un votare contro. IL figure femminili meritevoli certamente sono lì, ma sono sempre rimasti dentro secondo pianoin virtù dell’a eredità che ormai dovrebbe appartenere al passato. Credo – prosegue l’assessore Sangiorgi – che chi ha votato contro lo abbia fatto sulla base di argomenti banale e ideologicoanche visto che siamo in piena campagna elettorale, continuiamo a vedere la società attraverso il filtro dell’ pregiudizipurtroppo molto radicato”.

Novità in vista per le politiche di genere

Al di là delle polemiche, il documento approvato che formalizza, attraverso apposito modifica del Regolamento toponomastica comunale, il desiderio di dedicare nuovi spazi pubblico alle personalità femminile, è solo una parte del lavoro che l’amministrazione intende portare avanti, a riguardo politica di genere. «Abbiamo stabilito un Tavolo da lavoro dedicato alla parità di genere – precisa Sangiorgi –, con gli assessorati alle politiche di genere e cultura della Romagna Faentina, l’Asl Romagna, l’associazione SOS Donna e le scuole, dalle materne alle superiori. L’obiettivo è impedirediscriminazione E violenza di generemappatura delle iniziative già in atto e condivisione buona praticaa livello dell’Unione”.

Bertozzi (Fratelli d’Italia), «Nessun pregiudizio, ma bisogna entrare nel vivo con azioni concrete»

Fratelli d’Italia ma lui non è d’accordo e rimanda le accuse al mittente. «Non c’è nessuna scusa da parte nostra – rassicura Stefano Bertozzicapogruppo di Fratelli d’Italia – nonché Non sono presenti, nella nostra forza politica, pregiudizi nei confronti delle donne. L’agenda presentato è specioso e mirare solo a piantare bandiere ideologiche, in piena campagna elettorale. Per questa ragione Ho votato contro ed è una scelta che rifarei.” Ciò non significa che il parità dei sessi è un tema trascurato dall’opposizione «ma non è con queste misure che il modifica necessario. Per raggiungere veramente la parità di genere è necessario azioni concrete, a partire dagli ambienti familiari e scolastici”. Tornando all’ordine del giorno, «Avrei preferito – prosegue – che la maggioranza presentasse un elenco dei nomi delle donne, meritevole dell’intitolazione di uno spazio pubblico a Faenza. Là discussione avrebbe avuto luogo sui meriti e il voto sarebbe stato diverso, visto che io sono favorevole al parità dei sessi e il meritocrazia. Inoltre, va ricordato che la regolamentazione dell’art toponomasticavigente a livello comunale, prevede di perseguire a proporzionalità di genere tra donne e uomini. Quindi, quest’ultima misura non aggiunge nulla alla sacrosanta battaglia per superare la disuguaglianza di genere”

Samuele Bondi

 
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