Scusa, perché dovremmo votare per te? Cinque domande ai candidati sindaco di Bergamo – .

I giochi sono fatti. Dopo mesi di campagna elettorale – non proprio esaltante -, oggi (sabato 8 giugno, dalle 15 alle 23) e domani (9 giugno, dalle 7 alle 23) i bergamaschi si recheranno alle urne per eleggere il nuovo sindaco, ovvero il nuovo sindaco della città. Scontrarsi, Elena Carnevali per il centrosinistra Andrea Pezzotta per il centrodestra e Vittorio Apicella per il Movimento 5 Stelle. Abbiamo voluto porre loro cinque domande, uguali per tutti. Buona fortuna.

Come è andata la campagna elettorale?

Elena Carnevali (centrosinistra)

Carnevali: «È stata una campagna bellissima, intensa ed emozionante, che mi ha arricchito molto grazie al rapporto diretto con i cittadini e con la città, città che conosco profondamente e che ho avuto modo di conoscere ancora di più. Una campagna iniziata a ottobre con lo studio di tutti i dossier, che si è tradotta, anche con il lavoro di una coalizione ampia e unita, in un programma concreto e realistico per Bergamo”.

Pezzotta: «La sensazione iniziale di grande entusiasmo, invece di affievolirsi, è cresciuta confrontandoci con le tante realtà del nostro territorio. Mi sono reso conto dell’enorme ricchezza di valori della nostra gente. Sono stati mesi molto impegnativi, intensi e stimolanti, perché ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con realtà davvero uniche e meravigliose. Un’esperienza assolutamente arricchente e formativa.”

Apicella: «La mia campagna elettorale e quella del Movimento 5 Stelle si sono distinte per lo spirito estremamente positivo e la capacità di coinvolgere attivamente i cittadini. Come è caratteristico del nostro modo di fare politica, abbiamo privilegiato un dialogo aperto e diretto con i cittadini, privilegiando l’ascolto delle loro istanze e l’elaborazione di soluzioni pratiche e realizzabili”.

Qual è la cosa o la critica che ti ha infastidito di più?

Carnevali: «La critica fa parte della campagna elettorale e della democrazia. Mi sono però sentito offeso, come bergamasco e come bergamasco, quando il candidato del centrodestra Andrea Pezzotta ha definito Bergamo e tutte le città lombarde amministrate dal centrosinistra come un “caso antropologico”: queste sono le città governato dopo elezioni democratiche”.

Pezzotta: «La critica fa parte del dibattito politico. Ma trovo inaccettabile denigrare il proprio avversario attribuendogli dichiarazioni false. Un esempio su tutti: è stato riferito più volte che avrei intenzione di fare il sindaco part-time. Questa è un’affermazione totalmente falsa e offensiva. Ho più volte sottolineato che, se sarò eletto, non mancherò di dedicare al Comune tutto il tempo necessario, mattina, pomeriggio e sera”.

Apicella: «La mancanza di considerazione della stampa nei nostri confronti è stata fonte di frustrazione, aggravata dal pregiudizio nazionale già esistente. Nel corso degli incontri pubblici, i sostenitori degli altri candidati hanno spesso mostrato un atteggiamento poco propenso al confronto costruttivo, con schieramenti opposti dei tifosi ultras, ostacolando un confronto sereno e rispettoso, essenziale per la vita democratica della nostra comunità”.

Quanto avete speso complessivamente per questa campagna elettorale?

Andrea Pezzotta (centrodestra)

Carnevali: «Il bilancio consuntivo non è ancora chiuso, ma posso dire che abbiamo speso molto meno del limite massimo previsto dalla legge».

Pezzotta: «Ho sempre creduto che la partecipazione politica debba essere accessibile a tutti, anche a livello economico, per questo mi sono dato un tetto di spesa assolutamente contenuto. Tutte le spese sostenute verranno contabilizzate al termine della campagna elettorale in corso e il resoconto sarà liberamente consultabile”.

Apicella: «Il budget complessivo utilizzato è stato di circa 1.500 euro, decisamente inferiore a quello dei principali partiti politici. Abbiamo scelto di dedicare risorse al contatto diretto con gli elettori e ad una comunicazione chiara del programma, piuttosto che a costose campagne pubblicitarie. Le somme investite da altri appaiono sproporzionate per una realtà di 120mila abitanti, considerata anche l’importanza strategica del Comune”.

Perché un cittadino dovrebbe votarla?

Carnevali: «Negli ultimi dieci anni Bergamo è cambiata e oggi ha un ritmo diverso, quello di una città più curata, vivace, dinamica ed europea. Non vogliamo che questo percorso si interrompa e, in caso di vittoria, renderemo nei prossimi anni Bergamo una città che mette al centro le persone, la coesione sociale, la qualità della vita, la sicurezza e l’esigenza di una mobilità all’avanguardia. centro».

Pezzotta: «Perché sono nato e cresciuto in questa nostra meravigliosa città, dove ho costruito la mia famiglia e dove ho sempre lavorato. Perché metterò tutto il mio impegno, la mia professionalità e competenza al servizio dei cittadini. Perché resterò in costante contatto con i quartieri per averne una percezione diretta e risolvere i loro problemi. Perché sono innamorato della nostra Bergamo e vorrei che i giovani potessero costruire qui il loro futuro”.

Apicella: «Invito i cittadini a sostenermi perché sto portando avanti un’iniziativa politica seria, orientata al progresso e ad un miglioramento tangibile della qualità della vita in città. La nostra proposta politica si presenta come una valida alternativa, dando voce a chi spesso non viene ascoltato. Il nostro programma è il risultato di un’analisi approfondita dei problemi locali e propone soluzioni dettagliate e fattibili”.

Secondo voi ci sarà il ballottaggio?

Vittorio Apicella (Movimento 5 Stelle)

Carnevali: «Lo decideranno gli elettori e gli elettori, sono pronto a conquistare la fiducia della maggioranza dei bergamaschi e fino alla fine cercherò di dare il massimo. Chiedo però a tutti di andare a votare, perché votare è il più alto esercizio di democrazia e quindi di libertà”.

Pezzotta: «Credo che Bergamo chieda a gran voce un cambio di rotta vero e concreto: bisogna assolutamente cambiare rotta. Questo non significa buttare via quanto di buono è stato fatto, ma ora serve altro. La nostra immagine internazionale è cresciuta, ma abbiamo perso di vista ciò che accade internamente: le persone, i lavoratori, le famiglie, gli studenti, le persone vulnerabili che ho incontrato durante la campagna elettorale”.

Apicella: «La mia intuizione suggerisce che un ballottaggio tra i due maggiori partiti sia una possibilità concreta. Noi del Movimento 5 Stelle stiamo lavorando per raggiungere il miglior risultato possibile, offrendo un’alternativa credibile ai cittadini che non si riconoscono nelle proposte dei principali candidati. La nostra presenza potrebbe rivelarsi decisiva, influenzando significativamente l’esito delle elezioni”.

 
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