aspiranti governatori di Emilia Romagna e Marche, attenti alle loro preferenze – .

Bologna, 8 giugno 2024 – Non sono solo elezioni di midterm, quelle americane che suonano come la pagella della prima svolta di un’amministrazione: queste Consultazioni europeePer Emilia Romagna E Marchesono soprattutto il lancio di Regionale arrivando in ottobre, sulla Via Emilia, e l’anno successivo, lungo la dorsale adriatica.

E Regionale significa denaro, potere, decisioni: dalla sanità alle infrastrutture, da uno dei parlamenti più ricchi all’influenza sui comuni e sulla politica locale e nazionale.

I risultati del voto alle elezioni europee 2019 nelle circoscrizioni in cui sono comprese Emilia Romagna e Marche

IL Centrodestra potrebbe riconfermare la maggioranza assoluta (nel 2019 Lega era al 33,7%, FI al 5,8% e Fratelli d’Italia al 4,6%), ma per vincere ha bisogno di un candidato (o di una candidata) più civico e meno divisivo, visto che nel 2020 è caduto contro tutti i sondaggi. Magari ancora più bolognesi, visto che le Due Torri furono decisive per la vittoria dell’ Bonaccini: quello civico Elena Ugolini (preside ed ex sottosegretario all’Istruzione con Mario Monti) resta il favorito.

FdI ha una valida alternativa nel Tommaso Foti, ma bisognerà vedere quanto riusciranno a ottenere i Meloniani in una delle regioni più complicate.

Nel Pd il sindaco di Ravenna punta sempre più su Bonaccini Michele De Pasquale, ora protagonista del quotidiano dibattito nazionale sull’alluvione (ieri anche con il presidente del Consiglio). Potrebbe andare a Ravenna al suo posto Andrea Corsinimentre per Viale Aldo Moro resta l’incognita Vincenzo Collaconsigliere regionale uscente, e si profilano le richieste del sindaco di Bologna Matteo Lepore.

Qui entra in gioco l’accordo politico su De Pascale, che Bonaccini certamente apprezza. Ed è sul risultato di Bonaccini che molti schleiniani ‘agiranno’, minando magari lo stesso De Pascale: nel 2019, l’allora capolista Carlo Calenda ha ottenuto 278mila preferenze nel collegio elettorale e oltre 106mila in Emilia-Romagna.

Se stesso Reggio Emilia,Modena E Cesena resteranno nel centrosinistra, se le città allagate non cambiano direzione difficilmente ci saranno inversioni di rotta.

Il vero test è per Matteo Ricci, sindaco uscente di Pesaro. Non solo perché Pesaro e Fano sono le ultime roccaforti della sinistra nelle Marche, ma perché un buon risultato nel difficile e competitivo collegio di centro, a prescindere dalle elezioni, darà dimensione al suo status di ‘anti-Acquaroli’.

Il presidente di turno è il favorito per il bis e il Pd, ancora frastornato dalla sconfitta di Ancona, non ha nomi davvero importanti da risparmiare. Allo stesso tempo, per FdI il risultato nelle Marche avrà il sapore di un vero e proprio giudizio anticipato sulla giunta Francesco Acquaroli.

Quelli che tutti gli analisti considerano più probabili sono a Forlì E Reggio Emilia. Attento Casalecchio di Reno, Sassuolo, Fano E Cervia, dove si potrebbero registrare sorprese. Il mix europeo – amministrativo Ma non fatevi ingannare: anche cinque anni fa il voto europeo, puramente politico e proporzionale, segnava molte differenze con quello sui sindaci, dove incidono la persona, il programma e la concretezza.

 
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