Fabio Caserta aspetta solo una chiamata per firmare il contratto della Reggiana (1+1), ma intanto – grazie anche all’interessamento di vari agenti – dietro di lui si accalca un piccolo esercito di allenatori svincolati che sperano nel colpaccio. scena. Ogni giorno il tormentone si arricchisce di un nuovo capitolo, a seconda delle ‘campane’ che vengono fatte suonare e della sensibilità delle orecchie di chi le ascolta.
Nelle ultime ore ha ripreso vigore la candidatura di Alberto Aquilani che, dopo la separazione da Pisa, non ha ancora trovato una collocazione.
In corsa c’è anche Ignazio Abate, forte di un ottimo rapporto con l’allenatore Marcello Pizzimenti e di una certa fama da predestinato che sembra riflettersi nell’ambiente rossonero. I dubbi sono legati alla sua totale inesperienza tra i professionisti anche se chi lo conosce bene lo descrive come un ragazzo intelligente e di personalità. Nella roulette sono finiti anche i profili di Bucchi, Zaffaroni e Donati, ma ognuno di loro – per ragioni diverse – sembra avere meno argomenti degli altri due. Vedremo nelle prossime ore cosa decideranno i dirigenti granata, ma è chiaro che la situazione non si trascinerà troppo a lungo. C’è tutto il tempo per rimettere in carreggiata la macchina (dopo le ‘defezioni’ di Goretti e Nesta), ma è evidente che queste ultime settimane sono state destabilizzanti. Il 10 maggio, al fischio finale del derby con il Parma che sancì la conclusione del campionato di Serie B, le probabilità che Goretti fosse direttore sportivo e Nesta allenatore erano altissime. Meno di un mese dopo non c’è più traccia né del primo né del secondo. Non è certo la condizione ideale per un club che progetta.
Una situazione che dovrebbe cristallizzarsi nei prossimi due giorni, con Pizzimenti che incontrerà il patron Romano Amadei, il presidente Carmelo Salerno e i vicepresidenti Giuseppe Fico e Vittorio Cattani.
La possibilità che l’annuncio venga ulteriormente rinviato è legata anche al ‘riscatto’ (di 150mila euro) che Nesta e Monza dovranno versare alla Reggiana e su cui è in corso un piccolo braccio di ferro. La posizione del patron è irremovibile: la clausola deve essere pagata fino all’ultimo centesimo. Il numero uno di Immergas non ne fa una questione di soldi, ma di principio, perché è comprensibilmente stanco di vedere che i contratti hanno validità solo ‘a termini alterni’: moltissimo se qualcuno viene sollevato dall’incarico, pochissimo se quello qualcuno decide di lasciare Street. E ha assolutamente ragione.
