Gli eletti, i dati politici, le riflessioni – .

Il sorpasso di Fratelli d’Italia, che nella prima parte del voto sembrava a portata di mano, alla fine si è sfumato. Forza Italia può però festeggiare la seconda migliore percentuale in Italia, una crescita di consensi rispetto alle politiche del 2022 e soprattutto l’elezione ormai scontata della vicepresidente Giusi Princi.

Il bilancio finale del governatore Occhiuto, tutto sommato, può essere positivo. Forza Italia sfiora il 18 per cento in Calabria con 115mila preferenze (un anno e mezzo fa era al 15,64 con circa 112mila preferenze) e si piazza al secondo posto in regione, scavalcando anche il Movimento 5 Stelle che crolla rispetto alla politica. dati . Il primo partito della regione diventa Fratelli d’Italia con il 20,56 per cento (alle politiche sfiorava il 19).

Il presidente – che è anche vicesegretario nazionale di Forza Italia – aveva spinto molto per questo round. In giro per la Calabria, da Reggio Calabria a Rocca Imperiale, fino all’appello sociale, alla vigilia del voto quando trasformò il voto europeo in un referendum sull’azione del suo governo (“scrivi Princi sulla scheda, leggerò Occhiuto “).

OCCHIUTO: I CALABRESANI CI PREMIANO – «Avevo chiesto ai calabresi di dare, con il loro voto, più forza al mio governo regionale. Il voto europeo in Calabria dimostra che i calabresi, dopo due anni e mezzo dall’inizio della nostra esperienza, hanno apprezzato il lavoro della coalizione di centrodestra e ci chiedono di andare avanti con rinnovata e maggiore convinzione – è il commento del Presidente Occhiuto – Forza Italia ottiene un ottimo risultato con il 18%: quasi raddoppiamo la cifra nazionale del movimento azzurro e siamo il secondo partito in Regione. Giusi Princi, la mia vicepresidente, diventa eurodeputata con quasi 84mila preferenze – più di 65mila prese in Calabria -, viene premiata una figura di grande valore che mi ha sostenuto in questi due anni e mezzo di governo alla guida della Regione e che ora andranno in Europa per portare avanti le tante istanze dei nostri territori”.

Occhiuto va oltre, indicando che tutta la sua coalizione (allargata) uscirà rafforzata dal voto. «Vorrei inoltre sottolineare che rispetto alle elezioni politiche del 2022, i partiti che compongono la mia coalizione regionale, tra cui Azione, che in Calabria supera il 4%, stanno migliorando i loro risultati. Sommando i voti di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Azione arriviamo vicini al 52% – commenta – Ciò significa che dopo due anni e mezzo i partiti che sostengono il governo Occhiuto sono tutti in crescita e sono in maggioranza in Calabria». Come cartina di tornasole Occhiuto cita il risultato delle elezioni. «L’opposizione non può dire la stessa cosa. Rispetto alla politica, il Movimento 5 Stelle crolla, e il Pd, che ha condotto una campagna elettorale con l’unico tema dell’attacco sistematico e personale al presidente della Regione – dice Occhiuto – registra uno dei risultati più bassi in Italia» .

GLI ALTRI PARTITI – Il voto europeo in Calabria ci racconta poi di una Lega in crescita rispetto al 2022 (9% contro 5,7%) ma i fasti del 2019 – quando era il secondo partito in Calabria con oltre il 22 per cento – sono lontani: in cinque anni ha perso oltre 100mila voti nella regione. È un fatto, in ogni caso, in linea con il ridimensionamento del partito a livello nazionale.

Il confronto con i dati del Paese mostra invece un M5S in controtendenza: la Calabria, come il resto del Sud, resta una roccaforte del Movimento, anche se i consensi sono dimezzati. Il confronto con le politiche del 2022 indica un calo dal 29 al 16%. Il Pd regge le politiche e guadagna qualcosa (da 14,4 a 15,9) ma è fuori dall’exploit nazionale, restando ben al di sotto della media nazionale del 24%. Si ferma al quarto posto, mentre i democratici sono il partito leader nell’intero collegio elettorale. Per ora è il secondo peggior risultato del Paese (il Trentino è ultimo con il 15,86%). Bene l’Alleanza Verdi Sinistra che sfiora il 6° posto in Calabria.

In netta controtendenza, invece, gli Stati Uniti d’Europa di Renzi guadagnano il 6,18 per cento (dato nazionale 3,8) trascinati in lista da Filomena Greco che ha ricevuto quasi 20mila preferenze. Curiosità: l’uomo forte di Renzi in Calabria (o ex uomo forte) Ernesto Magorno domenica sera, a sponde appena iniziate, ha annunciato la sua uscita da Italia Viva perché eletto presidente dell’Associazione “L’Oro di Calabria” « nata nel Roma e finalizzato a promuovere, far conoscere e valorizzare la Calabria e le sue eccellenze umane e territoriali”. I due impegni, dice, non sono più conciliabili.

GLI ELETTI – L’ufficialità arriverà con la fine dello spoglio nazionale, ma i risultati e le prime proiezioni sui seggi danno alla Calabria 4 eurodeputati eletti. Un successo, se si considera il minor peso elettorale della regione nel collegio elettorale, generalmente fagocitata da Puglia e Campania. Cinque anni fa gli eletti erano due: Ferrara, trascinato dal successo del Movimento 5 Stelle che portò una nutrita pattuglia in Europa, e Nesci, succeduto a Fratelli d’Italia nel 2022 dopo le dimissioni di Raffaele Fitto.

Chi vola a Strasburgo adesso? Denis Nesci si riconferma: è quarto per preferenze con 74mila voti, ma di fatto terzo perché la prima è Giorgia Meloni che rinuncerà alle elezioni. Anche lui ha un posto garantito Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps e leader del Movimento 5 Stelle, primo della lista con 117mila voti. L’Avs si porterà a casa anche una sede al sud: sarà Mimmo Lucano, il più votato con quasi 76 milioni di preferenze. E poi c’è Giusi Princi, che ottiene un risultato inaspettato: terzo in graduatoria con quasi 84mila preferenze, dopo Tajani (che rinuncerà) e Martusciello. La quarta, Antonella Ballone, è nettamente più indietro, fermandosi a quasi 42mila voti. Forza Italia, con il 10,76% al Sud, conta di riconfermare le due sedi a partire dal 2019, garantendosi così l’elezione del vicepresidente.

 
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