Studente ricorda la triste storia di Hamdi Lala, lavoratore stagionale nella raccolta del tabacco, ucciso il 10 giugno 2000 da malviventi ad Acerra – .

A raccontarci la triste storia di Hamdi Lala, lavoratore stagionale nella raccolta del tabacco, ucciso il 10 giugno 2000 ad Acerra dalla criminalità, attraverso il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”, è lo studente Gabriele Scilimpa della classe III sezione. C del liceo scientifico “Filolao” di Crotone.

Il 10 giugno 2000, un operaio albanese è stato ucciso da tre fratelli, suoi connazionali, che si sono tolti la vita dopo averlo intimidito sì, quello fogliesse il suo lavoro stagionale a uno di loro. L’omicidio è avvenuto ad Acerra, comune dell’entroterra vesuviano. La rabbia e la frustrazione espresse in questo atroce omicidio ci fanno riflettere sulla disperazione causata dall’assenza di lavoro, che nella maggior parte dei casi può sfociare in violenza, come è accaduto a Hamdi Lala. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire la vicenda, arrestando i tre killer che si nascondevano nell’appartamento qualcuno i loro amici, dove hanno trovato Aanche le magliette intrise di sangue sotto materassi. Questo omicidio ha evidenziato Le condizioni situazioni aberranti in cui sono costretti a vivere immigrati. Il caso di Hamdi non è solo una storia tragica, ma piuttosto un problema sociale molto ampio, ovvero la lotta quotidiana per la sopravvivenza dei migranti che vivono nella nostra regione. Su di lui La sua morte Non è solo un ricordo toccante, che serve a sensibilizzare e far riflettere sull’emarginazione e SUsfruttamenti che soffrono di criminalità organizzata molte comunità migranti in Italia. Inoltre bisogna avere sempre una memoria sensibilizzante, perché, nonostante le intimidazioni subite, Hamdi si è sempre battuto per il rispetto dei suoi diritti, fino alla morte, e ora tocca a noi ricordarlo. evidenziando che la mafia sfrutta la disperazione dei poveri, arrivando addirittura a metterli gli uni contro gli altri pur di avere un tozzo di pane.

Hamdi Lala era certamente un uomo onesto che aveva cercato il riscatto attraverso il lavoro, in un paese, l’Italia, dove pensava di trovare condizioni di vita migliori. Forse dall’Albania, attraverso i programmi televisivi, l’immagine di una realtà occidentale di benessere e possibilità. Ha invece incontrato violenze e abusi in un contesto in cui trovare lavoro è sufficiente per essere considerato un fastidio.

In particolare ricordiamo che l’analisi statistico-economica sviluppata dal prof. Paolo Angelone del Dipartimento di Studi Aziendali ed Economici dell’Università degli Studi di Napoli ‘Parthenope’, “Il lavoro scarso nella Città Metropolitana di Napoli – 2021” pubblicato nel novembre 2023, ha evidenziato che su 6255 ispezioni effettuate in Campania nel 2021 dall’Assessorato Territoriale Ispettorato del Lavoro (ITL) “come tutti i settori produttivi in ​​cui la quota di lavoratori poveri è più elevata, sono caratterizzati da un elevato livello di irregolarità (settore primario: quota di lavoratori poveri: 73,57; lavoratori irregolari ogni 100 aziende – Ispezione ITL: 73; lavoratori che hanno subito qualche violazione ogni 100 aziende – ITL controllo: 105; alloggio e ristorazione: quota di lavoratori poveri: 72,67 lavoratori irregolari ogni 100 aziende – ITL controllo: 72 ogni 100 aziende – ITL sostegno alle imprese; servizio: quota lavoratori poveri: 44,55; lavoratori irregolari ogni 100 aziende – ITL ispezione: 19; lavoratori che hanno subito qualche violazione ogni 100 aziende – ITL ispezione: 108 istruzione: quota lavoratori poveri: 80,44; lavoratori irregolari ogni 100 aziende – ITL: 3; lavoratori che hanno subito qualche violazione ogni 100 aziende – ispezione ITL: 447)”.

Il ricordo di Hamdi serve anche a riflettere sulle tante disuguaglianze che affliggono la nostra società e su come la povertà spesso condizioni il comportamento degli uomini.

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani rileva come il progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità” stia diffondendo tra le giovani generazioni volti, storie ed episodi davvero straordinari per il loro valore educativo.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

 


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