«Nasce la Grande Stabia. Non c’è più spazio per i clan” – .

«Nasce la Grande Stabia. Non c’è più spazio per i clan” – .
«Nasce la Grande Stabia. Non c’è più spazio per i clan” – .

“Dedico la vittoria a mio nonno e a tutti gli uomini e le donne che hanno tenuto alta la dignità di questa città”. La sua voce è rotta dall’emozione, Luigi Vicinanza è il nuovo sindaco di Castellammare. Fu votato dal 66 per cento degli stabiesi dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.

Alle 16.30 in via del Carmine 5, al comitato elettorale, è già festa. Aspettiamo l’arrivo del sindaco per abbandonarci ad applausi e lunghi abbracci, mentre lo aspettano i suoi alleati e i candidati della sua lista, compreso l’attore. Gianfelice Imparato. “Ce l’abbiamo fatta” sussurra agli amici che lo stringono forte, poi le emozioni diventano parole. «È una giornata storica ma non solo per la mia vittoria. Esattamente 100 anni fa, il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti veniva rapito e assassinato, era l’inizio della dittatura più spietata che l’Italia avesse subito nel corso del XX secolo: la dittatura fascista. Mio nonno Mario Vicinanza si candidò alle elezioni del 1924, le ultime libere”.

Oggi ha deciso di deporre un fiore anche sulla targa di Giacomo Matteotti nella piazza a lui intitolata. Un legame che è ancora forte.

«Mio nonno era candidato nella lista di Giacomo Matteotti e Filippi Turati, conservo a casa la cartolina che la sezione socialista di Castellammare gli ha inviato per la sua candidatura, questa è la vittoria di tutte le persone che hanno lottato per la dignità di questa città fare di Castellammare, soprattutto nei periodi bui, un grande laboratorio politico del Mezzogiorno”.

La vostra coalizione è anche un laboratorio politico? Sei preoccupato di tenere un campo così ampio?

«Abbiamo fatto qualcosa di molto importante insieme ai partiti, abbiamo riunito le storie, le culture, le sensibilità, le lacerazioni, le abbiamo unificate per battere un diritto senza qualità. Abbiamo creduto nel campo ampio e nella possibilità di riunificare tutto il centrosinistra. La destra è una minoranza in questo Paese, se riusciamo a restare e a tenerci uniti la destra non potrà governare. La governabilità sarà messa alla prova in base alla qualità dei progetti e alla capacità di realizzarli. C’era un sindaco che aveva solo cinque liste ed è caduto dopo due anni, il problema non è la quantità ma come si governano questi processi, finora ci siamo riusciti”.

Castellammare ha avuto una buona affluenza rispetto al 2018, con il 65,33% contro il 62% di cinque anni fa. Secondo i primi dati, inoltre, si tratta di una vittoria omogenea in tutte le circoscrizioni.

«Come ho sempre detto, i voti si contano alla fine. Certo i primi dati sono incoraggianti, vanno ben oltre le aspettative. D’altronde Castellammare è unica, da Pozzano a Ponte Persica”.

Sarà il sindaco di tutti?

«No, non farò il sindaco degli affaristi, dei comitati imprenditoriali e dei clan camorristici. Non ci sarò per queste categorie di persone. Per tutti gli altri la mia sarà un’amministrazione aperta e inclusiva. Tutti possono partecipare tranne i cattivi, rispetto ai quali mi ritengo inavvicinabile”.

Cosa c’è dietro l’immagine della Grande Stabia che più volte ha recitato durante la campagna elettorale?

«Penso alla sua grande storia, penso alla necessità di rinnovarlo con servizi e strutture aggiornate. Castellammare non è un capoluogo di provincia ma è un luogo a cui si fa riferimento per la sua importanza. Immagino la città dei parchi, vogliamo creare nuovi spazi di incontro, migliorare la vivibilità dei quartieri, rendere tutti partecipi e protagonisti del nostro progetto Grande Stabia, perché ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte. Riduciamo la distanza tra i quartieri, vogliamo essere l’amministrazione che abbatte muri e distanze e garantisce sicurezza e vivibilità”.

Non ti piace la definizione dei primi 100 giorni, ma dove punterà nell’immediato la tua azione di governo?

«Penso a due linee guida fondamentali: vivibilità e pianificazione. In questi mesi ho incontrato in ogni quartiere centinaia di persone che mi chiedevano dignità nella vita quotidiana. La mia attenzione sarà rivolta a questo obiettivo, che deve andare di pari passo con i progetti e le risorse di questa città: mare, montagna, terme, cantieri e porto”.

Uno dei temi centrali degli ultimi mesi è stato anche il recupero del mare. Credi in questo progetto?

«Certo, il recupero della balneazione significa risarcire una città che da mezzo secolo non può utilizzare il suo litorale. La spiaggia lungo la villa comunale, un vero e proprio parco balneare nel cuore della città, deve essere libera e attrezzata. Garantiremo una maggioranza di spiagge libere rispetto alle concessioni private e diciamo un deciso “no” all’alterazione del panorama visibile dalla villa comunale”

È stata una campagna elettorale difficile, senza esclusione di colpi tra lei e il suo avversario.

“Tu guardi avanti, io non guardo nello specchietto retrovisore.”

Cosa dice ai suoi alleati?

«Vorrei tornare alle parole di Antonio Conte: Amma lotta».

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La mattina

 
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