L’appoggio del vecchio democristiano Zattini mantiene Forlì a destra – .

L’appoggio del vecchio democristiano Zattini mantiene Forlì a destra – .
L’appoggio del vecchio democristiano Zattini mantiene Forlì a destra – .

L’astuzia e l’esperienza del vecchio democristiano di destra come Gianluca Zattini ha impedito e impedisce ad un accanito centrosinistra di riconquistare il Comune di Forlì con un risultato risicato ma anche significativo al primo turno con il 50,7%.

Almeno tre ragioni sono state determinanti per il successo di Zattini: la prima è il forte investimento che i gruppi dirigenti regionali e nazionali dei tre partiti di centrodestra hanno fatto nel concedere a Zattini l’onore di ricordarlo con il loro nome nei simboli dei Fratelli d’ elenca Italia, Lega e Forza Italia e la visita di Giorgia Meloni e von der Leyen con le promesse, in realtà solo parzialmente garantite, di rimborsi e rimborsi per i gravi danni dell’alluvione del maggio 2023.

Il secondo aspetto riguarda senza dubbio il pragmatismo dell’ordinaria amministrazione che la giunta Zattini ha assicurato rinunciando ad una visione prospettica più ampia per la crescita del territorio forlivese.

Gianluca Zattini

Determinante per la vittoria, infine, è stata una gestione spregiudicata ma anche vincente della lista civica personale “Forlì Cambia” con il 14,4% visto che Fratelli d’Italia nel comune di Forlì non è andata oltre il 19,2%, la Lega l’8,7% e Forza il 7,2%. Italia, con 0,7 per Persone per la Famiglia.

Il centrosinistra fallisce di poco il ballottaggio

Con le elezioni europee il Centrosinistra accarezzava l’ipotesi di poter arrivare al ballottaggio con una quasi certezza avendo raggiunto il 49% ma poi alle comunali si è dovuto accontentare del 46,2% perché i 5 Stelle hanno dimezzato la percentuale presa a alle elezioni europee, la lista Verde-Sinistra ha avuto un leggerissimo ridimensionamento rispetto al voto europeo sempre ottenuto in città, il Partito Democratico ha dovuto ridimensionarsi di qualche punto nonostante abbia raggiunto la soglia del 32% e sia riuscito a strappare il 5,5% la lista civica RinnoviAmo è riuscita a intercettare i voti in uscita dal Pd, ma anche quelli di Italia Viva e Azione.

Il Partito Comunista, che si è candidato da solo, ha ottenuto l’1,4% e la lista autonoma antivaccinista e libertaria ContiamoCi ha ottenuto l’1,7%. Insomma, alla fine, con 2.500 voti di differenza, ha vinto ancora il centrodestra ma il centrosinistra deve subito prepararsi alla rimonta dopo cinque lunghi anni.

È legittimo dubitare di come cambierà Forlì e se sarà davvero in meglio per il vecchio cronista. In ogni caso, la memoria degli elettori è spesso mutevole e instabile.

 
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