Exploit del sindaco uscente Alan Fabbri, alle elezioni amministrative di Ferrara che con il 57,88% – pari a 40.921 voti – delle liste che lo hanno sostenuto resta alla guida del Comune di Ferrara per i prossimi cinque anni con una coalizione di centrodestra .
Tra i concorrenti, il candidato del centrosinistra Fabio Anselmo si è fermato con le sei liste di sostegno al 36,13%, pari a oltre 25.500 elettori.
Molto distanti dai due sono Anna Zonari (con il 3,9%) 2755 voti e Daniele Botti (con il 2,1%) 1482 voti per la sua lista civica Ferrara Futura. Interessante osservare l’andamento del voto di lista tra europee e comunali, dove la lista civica per il sindaco Alan Fabbri ottiene il 30,56% dei voti, con un distacco di circa 20 punti percentuali dalla seconda classificata Fratelli d’Italia che ha raggiunto l’11,05. % dei voti votanti, mentre nel voto per il Parlamento Europeo ha raggiunto il 31,24%, sfiorando il 31,48% del PD che ha ottenuto il maggior numero di voti in città alle elezioni europee, fermandosi però al 22,15%. alle elezioni comunali.
In sintesi, se sul fronte dell’opposizione la vittoria di Fabbri corrisponde alla netta sconfitta di Anselmo e degli altri concorrenti, sul fronte interno alla coalizione ridimensiona significativamente i partiti del centrodestra, in particolare Fratelli d’Italia e Lega.
Ma mentre il calo dei consensi per la Lega segue l’andamento del partito di Salvini a livello nazionale, Fratelli d’Italia, che pure ha guadagnato circa il 7% dei voti rispetto al 2019, non ha risentito troppo dell’effetto Giorgia.
Alan Fabbri vince il confronto soprattutto grazie al consenso riscosso personalmente, affidando agli analisti del voto il compito di interpretare le ragioni di un successo che lo stesso sindaco rieletto per primo ha subito dichiarato di non aspettarsi.
Ma sentiamo oggi il suo commento.
