“Intollerabile che ogni incontro diventi pretesto per chiedere che un esemplare venga condannato a morte” – .

“Intollerabile che ogni incontro diventi pretesto per chiedere che un esemplare venga condannato a morte” – .
“Intollerabile che ogni incontro diventi pretesto per chiedere che un esemplare venga condannato a morte” – .

TRENTO. “Non possiamo tollerare che ogni contatto uomo-orso possa diventare un pretesto che la Provincia di Trento utilizza per nuove condanne a morte nei confronti di grandi carnivori”. Queste sono le parole di Massimo Vitturi, responsabile Lav-Wild Animals. “Incontrare un orso in Trentino deve essere considerato un evento ordinario.”

Nelle ultime ore un orso, attirato dai rifiuti, si è presentato al seggio elettorale di Caldes, zona dove purtroppo si trova Andrea Papi era ucciso a 26 anni dall’orso Jj4. Il sindaco Antonio Maini ha chiesto azioni concrete e rapide (articolo qui).

“L’esemplare vagava tranquillamente perché attirato dai rifiuti“, aggiunge Vitturi. “La mancanza di informazioni che determinano comportamenti scorretti da parte di persone che entrano accidentalmente in contatto con gli orsi è ancora straordinaria”.

Anche l’associazione per i diritti degli animali commenta il caso Molveno. Lo scorso 27 aprile un escursionista a monte del paese è entrato in contatto con un orso. Secondo il racconto la persona è stata sorpresa alle spalle e poi seguita per un quarto d’ora fino ad avvicinarsi a meno di due metri.

“Le identiche condizioni che hanno portato all’uccisione delsopportare M90, colpevoli di aver seguito una coppia all’inizio dell’anno“, dice Vitturi. “Abbiamo ottenuto il verbale del Corpo Forestale del Trentino in cui è riportata la dinamica dell’incontro. Emerge ancora una volta la totale impreparazione di chi ha reagito guidato esclusivamente dall’istinto, comportandosi in maniera diametralmente opposta alle istruzioni da seguire in caso di incontro ravvicinato con un orso”.

Dalla lettura del verbale “apprendiamo che la persona è stata presa dal panico”fuggì correndo lungo la strada verso valle‘ E ‘l’animale è arrivato a breve distanza dalla persona (1,5-2 metri), quest’ultimo gli lanciò delle pietre per scacciarlo‘, per poi allontanarsi’indietreggiando, cercando anche di spaventare il plantigrado con grida e tenendo in mano un ramo‘. La letteratura scientifica è concorde nell’affermare che non si dovrebbero mai adottare comportamenti che mettano un plantigrado nella condizione di sentirsi in pericolo, poiché potrebbe infatti rispondere in modo aggressivo nel tentativo di allontanare da sé la minaccia. La stessa brochure elaborata dalla Provincia di Trento mette in guardia sui comportamenti inappropriati delle persone, precisando che ‘Se l’orso si avvicina, camminare o correre, restiamo fermi, parliamo con calma e diamogli la possibilità di capire che non siamo un pericolo, gli orsi reagiscono alle situazioni pericolose’, cioè l’esatto contrario del comportamento adottato dall’escursionista che arrivò addirittura a lanciare sassi contro l’orso, fino al punto di urlargli contro mentre teneva in mano un ramo.”

Dalla lettura del verbale, “emerge che l’orso si è comportato in maniera ammirevole, avrebbe potuto reagire in modo molto violento a quelle che dal suo punto di vista erano evidenti minacce alla sua integrità fisica – continua Vitturi – ancora una volta è dimostrato che le persone che frequentano le zone abitate dagli orsi sono del tutto impreparatecome se, per analogia, guidassero un veicolo senza patente”.

Nel mirino anche l’ultima legge, che prevede la possibilità di rimuovere fino a 8 orsi. “Oltre ad essere un atto crudele e violento e per questo intollerabile, non garantisce l’incolumità di nessuno, sapere come comportarsi per evitare incidenti con gli orsi incontrati sul proprio cammino è l’unica garanzia di sicurezza”.

L’associazione animalista chiede azioni di informazione e formazione. “È necessario quindi che la provincia di Trento, dopo aver bloccato l’ Orso Ambasciatore del Lavil progetto strutturato di informazione attiva nelle valli del Parco Adamello Brenta portato avanti dai volontari dell’associazione, avvia finalmente una serie di attività che forniscono ai cittadini gli strumenti necessari per prevenire e saper gestire gli incontri con gli orsi nella massima sicurezza – conclude Vitturi – gli animali non devono pagare con la vita l’inettitudine di politici che solo adesso, con 24 anni di ritardo, si sono accorti della presenza degli orsi”.

 
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