«Semaforo verde ai rimborsi per mora». Respinto il ricorso del Mef – .

«Semaforo verde ai rimborsi per mora». Respinto il ricorso del Mef – .
«Semaforo verde ai rimborsi per mora». Respinto il ricorso del Mef – .

ANCONA – La speranza ha ceduto il passo a una sentenza che, di fatto, apre la strada per ottenere il risarcimento dovuto. Il Consiglio di Stato, respingendo il ricorso presentato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha riconosciuto il diritto degli azionisti e degli obbligazionisti di Banca Marche a partecipare alla procedura di compensazione dalla quale erano stati finora esclusi. I giudici amministrativi, infatti, hanno costretto la Commissione tecnica istituita dal Mef a riaprire l’istruttoria per ottenere l’indennizzo previsto dalla legge istitutiva della Cassa Indennizzo Risparmiatori.

Il contenzioso

Questo Fondo è stato aperto nel 2018 per tutti quei risparmiatori beffati non solo dal default di Banca Marche (dichiarata fallita nel 2016) ma dal tracollo degli istituti di credito del Centro Italia (Carife, Banca Etruria e Carichieti) e del Veneto (Popolare di Veneto Banca). Già in primo grado il Tar del Lazio aveva accolto i testi dei risparmiatori, assistito da un pool di avvocati dell’Unione nazionale consumatori. 150mila risparmiatori sui circa 500mila azionisti coinvolti avevano presentato domanda e la maggioranza di loro aveva ottenuto il rimborso previsto dalla legge. Per alcuni, però, la Commissione aveva respinto la richiesta di risarcimento, ritenendo che non fosse stata provata l’esistenza di violazioni massicce, requisito necessario per ottenere il rimborso. Nel Fondo – che però al momento è chiuso – resta un tesoretto di circa 500 milioni di euro al quale ora possono sperare di accedere coloro che sono stati truffati da Banca Marche.

Un centinaio di risparmiatori avevano presentato ricorso al Tar per l’istituto marchigiano. Azionisti e obbligazionisti che, a causa del crac milionario, avevano visto perdere i propri soldi. Cifre, si dice, fino a 80mila euro. Secondo i giudici del Consiglio di Stato “l’azionista/obbligazionista ha chiaramente segnalato la massiccia violazione e, soprattutto, ha allegato la relativa documentazione di supporto, ma tali circostanze non sono state prese in considerazione dalla Commissione Tecnica di Valutazione”.

Le reazioni

«Ora la strada è aperta per i risarcimenti. Il Consiglio di Stato ha posto fine al contenzioso giudiziario che vedeva contrapposti al Mef alcuni azionisti e obbligazionisti di Banca Marche, riconoscendo la giusta azione dei risparmiatori che hanno regolarmente motivato le loro richieste di rimborso, adducendo fondate massicce violazioni”, Le parole dell’avvocato Corrado Canafoglia, che ha seguito i risparmiatori insieme agli avvocati Salvatore Menditto e Carlo Canafoglia. Il processo penale si è concluso in primo grado con sei condanne. Il ricorso scatterà il 16 settembre.

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Corriere Adriatico

 
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