Crollo della Banca Marche. Risparmiatori irrisi, risarcimento agli esclusi – .

Crollo della Banca Marche. Risparmiatori irrisi, risarcimento agli esclusi – .
Crollo della Banca Marche. Risparmiatori irrisi, risarcimento agli esclusi – .

Risparmiatori derisi dal crac di Banca Marche, ora anche gli esclusi potranno chiedere un risarcimento al ministero ed essere risarciti per l’investimento risalente a più di dieci anni fa e perso con il default della banca. Ad aprire la possibilità è il Consiglio di Stato al quale il ministero ha presentato ricorso dopo la vittoria al Tar dell’Unione nazionale consumatori con un pool di avvocati e comprendente anche i risparmiatori di Cariferrara, Banca Etruria e Carichieti, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Diversi correntisti erano stati inizialmente esclusi dal fondo di compensazione dei risparmiatori, quello istituito dal Mef, il ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo i disastri bancari che hanno colpito le Marche e non solo. Per l’istituto marchigiano si parla di almeno 100 ex clienti che avevano affidato alla banca somme importanti, anche prossime agli 80mila euro.

La sentenza del Consiglio di Stato fa seguito al TAR dove già nel marzo 2023 i giudici amministrativi avevano accolto i ricorsi dei soci e degli obbligazionisti dell’ex Banca Marche, ritenendo i dinieghi di rimborso affetti da “violazione di legge ed eccesso di potere per mancanza di indagine e motivazione”. Il TAR ha ordinato alla commissione tecnica di valutazione del Mef e alla Consap spa di “conformarsi alla decisione adottata”. Quest’ultimo, però, ha presentato ricorso al Cds. La decisione del Consiglio di Stato è stata presa nei giorni scorsi ed è stata resa nota dall’avvocato Corrado Canafoglia, membro del pool di avvocati dell’Unione nazionale consumatori insieme agli avvocati Carlo Canafoglia e Salvatore Menditto, tutti del foro di Ancona.

Il Consiglio di Stato riammette i risparmiatori la cui richiesta di risarcimento è stata respinta per non aver dimostrato l’esistenza di “violazioni massicce”, requisito necessario per ottenere il rimborso. Le posizioni verranno riviste. “Il socio/obbligazionista aveva chiaramente segnalato la massiccia violazione e, cosa ancor più importante – spiega l’avvocato Canafoglia – aveva allegato la relativa documentazione di supporto, ma tali circostanze non sono state prese in considerazione dalla commissione tecnica di valutazione. Tali massicce violazioni sono state ulteriormente confermate dalla sentenza del tribunale penale di Ancona, che ha condannato i vertici della Banca a complessivi 118 anni di reclusione”.

Una condanna arrivata in primo grado e per la quale l’appello è stato fissato al 13 settembre. “La verifica di inadempienze così diffuse – prosegue Canafoglia – posta in essere da parte degli istituti di credito, avrebbe dovuto portare alla valutazione positiva delle richieste di risarcimento. Si spera ora che il Mef dia seguito a quanto stabilito dal Consiglio di Stato, riconoscendo tempestivamente il giusto e dovuto risarcimento anche a questi investitori truffati degli istituti di credito posti in liquidazione con il decreto Salvataggio delle banche”.

Ma. ver.

 
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