“Vai avanti con il programma” – .

“Vai avanti con il programma” – .
“Vai avanti con il programma” – .

«Prato non è un’isola felice, è una città in cui il Pd ha saputo rilanciarsi e offrire ai cittadini un’alternativa valida e credibile». Marco Biagioni, segretario provinciale, analizza il risultato all’indomani del voto senza nascondere una comprensibile soddisfazione. «Con un’affluenza di quasi 9mila persone in calo rispetto al 2019, il Pd ha preso 5.426 voti», dice, rivendicando l’esito dei sondaggi che davano a Ilaria Bugetti la fascia di sindaco al primo turno con oltre il 52% dei voti. Un successo che ha fatto dire al numero due nazionale Marco Furfaro che il successo di Prato deve diventare “un esempio nazionale per il centrosinistra”.

L’analisi politica del voto si intreccia anche con le strutture del partito: ieri Biagioni ha annunciato che non lascerà la guida del Pd da segretario nonostante il suo ingresso in consiglio ormai certo e confermato dallo stesso segretario. “La mia uscita dal ruolo di segretario non è in discussione, a Prato abbiamo già avuto un precedente con Gabriele Bosi che ricopriva il doppio incarico. Inoltre in questo caso è il partito che mi chiede di entrare in consiglio per fare da garante di un politico di progetto e per questo ho accettato l’incarico”, dice con lo sguardo inevitabilmente proiettato verso le regionali del 2025.

“Le ultime elezioni amministrative rappresentano una novità storica – aggiunge Biagioni – Il Pd ha preso più voti che alle elezioni europee. Nonostante l’ampia coalizione abbiamo avuto un grande consenso”. Solo una breve parentesi del segretario sull’alleanza con i 5 Stelle definita dal centrodestra come una scelta di opportunità: “I 5 Stelle hanno dato un contributo decisivo, così come le altre liste”.

Conclusi i festeggiamenti per il sindaco Ilaria Bugetti, è già tempo di mettersi al lavoro in attesa dell’investitura ufficiale che dovrebbe avvenire oggi, mentre ieri è stato l’ultimo giorno da consigliere regionale e presidente della commissione sviluppo economico, ruolo da cui si è dimesso per evidente incompatibilità politica. «Ora comincia il lavoro serio», ha detto sorridendo il nuovo sindaco, chiarendo che è tempo «di trasformare il programma in azioni di governo partendo da una base solida che viene dall’eredità lasciata da Biffoni, ma soprattutto dal consenso dei cittadini sondaggi. Sarò il sindaco di tutti, anche di chi non è andato a votare”, ha precisato Bugetti, ribadendo l’impegno e l’attenzione all’ascolto senza nascondere che “non è tutto rose e fiori”, che c’è una città che chiede risposte e che c’è ancora un lavoro “lungo e lungo” da fare.

Bugetti vuole essere il sindaco di tutti, ma anche il trait d’union tra i partiti e le liste che componevano la coalizione di centrosinistra: «Abbiamo condiviso un programma e su questo stiamo andando avanti. È compito del sindaco anche trovare la sintesi tra le diverse anime”. Un compito non facile, ma necessario. Il primo passo sarà la formazione del consiglio per il quale Bugetti ha impiegato un mese, poi c’è la revisione degli uffici comunali e l’ascolto. Sui dubbi sollevati dall’opposizione riguardo l’accordo con i 5 Stelle taglia corto: “Il nostro è stato un progetto condiviso e un lavoro coeso, lo dimostreremo strada facendo”.

Silvia Bini

 
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