verso i 35 anni di attività dell’Associazione – .

verso i 35 anni di attività dell’Associazione – .
verso i 35 anni di attività dell’Associazione – .

Un’Università aperta a tutti, con un programma ricco e un’offerta formativa variegata a prezzi popolari. Lamberto Cioci, stimato presidente dell’Unitre di Velletri, racconta il lavoro che tanti svolgono insieme a lui per mantenere viva la realtà accademica veliterna, in continua crescita grazie all’impegno quotidiano dei volontari che vi operano per promuovere nobili intenti sociali come per Statuto. Ecco l’intervista al Presidente.

Presidente Lamberto Cioci, quest’anno l’Unitre entra nel suo trentacinquesimo anno di ininterrotta attività. Cosa significa questo e che collegamento c’è tra Velletri e Unitre?

L’Unitre di Velletri – Università della Terza Età, ma aperta a tutte le età a partire dai 18 anni e per questo denominata Università delle Tre Età, è una delle più antiche Università delle Tre Età esistenti in Italia appartenente alla rete nazionale dell’Unitre . PPensiamo che la prima Unitre sia nata a Torino nel 1975 e divenuta associazione nazionale nel 1982; la nostra Unitre di Velletri nasce nel 1989 e festeggia quest’anno il suo trentacinquesimo anniversario. Un legame antico e indissolubile.

Che impatto sociale ha un’associazione come la vostra sulla comunità?

L’impatto sociale nasce dalla sua missione fondativa presente nello Statuto, ossia quella di educare, formare, informare, prevenire in un’ottica di educazione permanente, ricorrente e rinnovata e di invecchiamento attivo, promuovere la ricerca, aprire al sociale e al territorio. I nostri Associati hanno un’età media intorno ai 65 anni e pertanto un rilevante obiettivo sociale è quello di contribuire alla promozione culturale e sociale degli Associati attraverso l’attivazione di incontri, corsi e laboratori su tematiche specifiche e la realizzazione di altre attività analoghe attraverso la preparazione e attuare iniziative concrete; nonché promuovere, realizzare e sostenere studi, ricerche ed altre iniziative culturali e sociali per realizzare l’aggiornamento permanente e ricorrente degli Associati e per il confronto tra culture generazionali diverse.

Il nostro intento è quello di creare una comunità di persone che, per la loro età, hanno vissuto tutte le esperienze dal dopoguerra in poi, hanno creato famiglie, relazioni e strutture sul territorio per il territorio, hanno visto la loro città diventare sempre più grande e cosa ancora più importante e questo ha una valenza non solo simbolica ma concreta rispetto al valore rappresentato dalla comunità stessa. Quando ci si incontra e si parla del passato non si può fare a meno di parlare dei riferimenti delle persone e dei fatti comuni nelle esperienze di tutti. Ho conosciuto persone che non vedevo da anni e ho conosciuto tantissime altre persone!

Come è strutturato un anno accademico, quanto lavoro c’è dentro e cosa speri possa migliorare in futuro?

lLa progettazione, realizzazione e gestione del nostro piano accademico è un’attività molto complessa che coinvolge decine di docenti di corsi, convegni e workshop. Tali attività si svolgono in diversi giorni della settimana, generalmente nel pomeriggio, e in due sedi; l’arco temporale va da inizio ottobre a fine maggio. A queste attività si affiancano anche le visite culturali, generalmente con cadenza mensile, che quest’anno hanno riguardato in particolare le visite a noi vicine nella Roma Segreta e le Visite Archeologiche. L’impegno progettuale è sviluppato dalla Direzione Corsi diretta da Biancamaria Berardi che struttura il Piano Accademico in tutte le sue componenti, sottoponendolo alle decisioni del Consiglio di Amministrazione. La gestione di questo complesso di attività richiede anche un impegno continuo nel monitorare l’operatività nei luoghi di lavoro ad uso degli associati, registrando gli incontri e rendendoli disponibili sulla piattaforma You Tube.

Torniamo alla pandemia. In quella fase l’Unitre Velletri ha fatto davvero molto, essendo una delle poche in Italia ad offrire un servizio quasi quotidiano e gratuito ai propri soci. Che ricordi hai di quella fase storica?

Un momento particolarmente buio dove erano crollati i presupposti di una comunità che si riuniva regolarmente. Molte Unitre hanno chiuso la loro attività, noi abbiamo ideato e realizzato con la Nazionale la possibilità di svolgere il nostro lavoro su una piattaforma per connettere non solo i nostri iscritti ma anche per connettere chi in altri territori potrebbe frequentare i nostri corsi e convegni, come il possibilità per i nostri associati di seguire corsi che sono stati erogati sulla piattaforma in molte città d’Italia. Ricordo con piacere, anche se con malinconia, il fatto che un’anziana di una città della Sicilia disse che se non avesse avuto la possibilità di entrare in comunità anche sulla pedana, non avrebbe saputo cosa fare e quindi stava entrando in una fase probabilmente depressiva. Abbiamo quindi infranto le barriere territoriali, diventando a tutti gli effetti un’associazione legata al nazionale ovunque.

Come sono i rapporti con le altre realtà locali e con la Nazionale?

IL Il rapporto tra le associazioni locali non è molto significativo e andrebbe sostenuto e ampliato, mentre nelle Unitre del Lazio (21 in totale) siamo molto uniti e coesi, ci incontriamo periodicamente per discutere temi di comune interesse regionale e nazionale. Il rapporto con la Nazionale è continuativo e fa riferimento a tutte le norme civilistiche, fiscali e organizzative sulle quali la Nazionale fornisce supporto nonché ad eventi di carattere collettivo che interessano tutte le Unitres in tutti i territori. Un rapporto estremamente significativo.

 
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