Al via il G7, i leader mondiali in Italia. Africa, Ucraina e Medio Oriente sono all’ordine del giorno, ma al centro della scena c’è la polemica sull’aborto

Al via il G7, i leader mondiali in Italia. Africa, Ucraina e Medio Oriente sono all’ordine del giorno, ma al centro della scena c’è la polemica sull’aborto
Al via il G7, i leader mondiali in Italia. Africa, Ucraina e Medio Oriente sono all’ordine del giorno, ma al centro della scena c’è la polemica sull’aborto

Bruxelles – I grandi del mondo nella piccola Fasano, in provincia di Brindisi. Ospiti del premier Giorgia Meloni, attuale presidente del G7, nella località di Borgo Egnazia. Il primo giorno del vertice prevede dibattiti su Africa, Ucraina e Medio Oriente. In Puglia è arrivato anche Volodymyr Zelenskyj, domani sarà la prima volta del Papa al G7. Ma è soprattutto la controversia sulla questione ad essere al centro dell’attenzione eliminazione del riferimento al diritto all’aborto dal progetto di dichiarazione finale dei leader.

Di tutte le questioni sul tavolo, La Meloni pone l’accento sull’Africa. Per questo – spiega inaugurando i lavori – ha scelto di riunire i leader del Sud Italia, in una terra che si affaccia sul sud del mondo e nel cuore del Mediterraneo. “Come sapete, la Presidenza italiana ha voluto dedicare ampio spazio a un continente fondamentale per il futuro di tutti noi, quale è l’Africa, che ci chiede un approccio diverso rispetto a quanto spesso abbiamo dimostrato in passato”, afferma il primo ministro .

I leader del G7 (Foto di Filippo MONTEFORTE/AFP)

Sulla rinnovata attenzione verso l’Africa, la Meloni riceve – e non oggi – il sostegno dei leader Ue. Per Ursula von der Leyen “La nostra partnership con l’Africa si è trasformata fornisce assistenza allo sviluppo in un partenariato tra pari“, secondo Carlo Michel “non possiamo più evitare di aprire a dibattito serio sul multilateralismo e in particolare sulle banche multilaterali di sviluppo”. Il presidente della Commissione europea avverte che “l’offerta del G7 deve essere migliore” di quelle di Cina, Russia e Medio Oriente, gli altri attori internazionali che hanno messo gli occhi sulle opportunità del continente. Cioè deve”offrire veri investimenti sostenibili a lungo termineche creano posti di lavoro” per le comunità locali.

Insieme al Global Gateway, la strategia dell’Ue per lo sviluppo di nuove infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo, il governo italiano punta sul Piano Mattei e sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment per “sostenere lo sviluppo dei Paesi più fragili, soprattutto in Africa e in Asia”. Quest’ultimo è un progetto di corridoio economico e infrastrutturale per collegare India, Medio Oriente ed Europa, sostenuto dal Gruppo dei Sette. “Noi intendiamo creare attività di sinergia tra questi tre progetti massimizzare gli sforzi e gli investimenti per ottenere migliori benefici per tutti”, ha dichiarato il Primo Ministro.

Il tema, come sottolineato da Meloni, è indissolubilmente legato alla gestione delle migrazioni. “Mentre lavoriamo sulle cause profonde” della migrazione, “abbiamo stipulato accordi con paesi terzi. Si tratta di partnership che seguono un approccio globale: qualunque accordo abbiamo con i paesi terzi, deve rientrare chiaramente nel nostro insieme di norme e corrispondere ai valori europei“, ha assicurato von der Leyen, accusata nei mesi scorsi di aver firmato accordi con regimi autoritari – Tunisia, ma anche Egitto e Mauritania – per fermare le partenze dei migranti verso l’Europa.

Sulla crisi in Medio Oriente, i leader di Canada, Germania, Francia, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti hanno espresso pieno sostegno al piano in tre fasi per porre fine alle ostilità presentato da Joe Biden. “Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato, del rilascio degli ostaggi e di una fine duratura a questa crisi. Siamo pronti a fare la nostra parte con un’azione rapida ed efficace per la ripresa e la ricostruzione che porti a una soluzione a due Stati”, ha affermato in un post su X von der Leyen.

Volodymyr Zelenskyj e Giorgia Meloni (Foto di Mandel NGAN/AFP)

Sul fronte ucraino il vertice era chiamato a raggiungere un accordo per un prestito di 50 miliardi di dollari all’Ucraina, sostenuto dai rendimenti derivanti dagli asset russi congelati. Zelenskyj è uscito soddisfatto da Borgo Egnazia, dichiarando su Telegram di aver trovato “un chiaro sostegno all’Ucraina, al diritto internazionale e alla pace giusta” e ringraziando i leader. A margine dei lavori, von der Leyen ha annunciato l’accordo, spiegando che “tutti i partner del G7 contribuiranno a questo prestito”.

Domani sarà la volta del dibattito sull’intelligenza artificiale generativa, di cui parlerà anche Papa Francesco. L’intervento del pontefice è legato all’elemento polemico in atto già da prima dell’inizio dei lavori: l’Italia avrebbe insistito per eliminare dalla tradizionale dichiarazione congiunta finale il punto in cui veniva sottolineato l’importanza di garantire “un accesso efficace e sicuro all’aborto”. Scatenando l’irritazione di Francia e Canada, che chiedevano di rafforzare il documento finale del G7 di Hiroshima di un anno fa, che parlava di “accesso legale e sicuro”, ma anche degli Stati Uniti. Secondo quanto si apprende, nell’incontro bilaterale tra Biden e Meloni previsto per domani, il presidente americano insisterà con il premier italiano sulla questione dei diritti umani.

 
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