Verona Pride di domenica 16 giugno – INTERVISTA – .

Verona Pride di domenica 16 giugno – INTERVISTA – .
Verona Pride di domenica 16 giugno – INTERVISTA – .

5 min. di lettura

IL Orgoglio di Verona 2024 si avvicina, con l’appuntamento fissato per domenica 16 giugno alle 15.30 in Piazzetta Santa Toscana.

Abbiamo intervistato Laura Pesce, presidente del Comitato Verona Pride, per discutere delle sfide e delle innovazioni di questa edizione. L’intervista completa, che tocca temi come accessibilità, iniziative collaterali e rinnovato sostegno istituzionale, offre una panoramica dettagliata dell’impatto e dell’importanza del Pride nella comunità veronese.

Per scoprire di più su come il Verona Pride sta lavorando per fare la differenza, vi invitiamo a leggere l’articolo completo qui sotto.

Verona Pride 2024 – INTERVISTA

Presentazione del comitato organizzatore: chi siete (associazioni, persone, ecc. che vorrebbero essere menzionati)

Il comitato organizzatore, ufficialmente costituito, è stato voluto da Pianeta Milk, dalla sede veronese dell’Arcigay e dal circolo ARCI; l’ARCI territoriale di Verona; SUA! Associazione per la Promozione della Salute e della Prevenzione Sessuale; Rete Studenti Scuole Medie del Veneto; UDU Unione Studenti Universitari Verona; ARCI Yanez. Le associazioni hanno partecipato collettivamente alla stesura del Manifesto di intenti, all’organizzazione generale degli eventi legati al Pride e al corteo finale.

Ci sono altre realtà locali che sostengono e partecipano alla tua iniziativa? Ce n’è qualcuno di cui vorresti parlarci?

Molte associazioni locali sostengono il Pride, a partire da associazioni come Agedo e Famiglie Arcobaleno, enti come l’Ordine degli Psicologi del Veneto o quello degli Assistenti Sociali di Verona, oltre a un gran numero di associazioni, comitati e collettivi locali, di cui è disponibile l’elenco completo costantemente aggiornato e consultabile sui social network della manifestazione.

Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e il consiglio?

Per la prima volta a Verona, il comitato organizzatore del Pride ha chiesto il patrocinio al Comune, che lo ha concesso, ospitando nelle sue sale anche la conferenza stampa di presentazione dell’evento. La scelta di richiedere il patrocinio è stata fatta perché dopo l’insediamento del nuovo Consiglio Comunale nell’estate del 2022, è stato avviato un percorso di collaborazione che sta già dando i suoi frutti: l’adesione alla RETE RE.A.DY, votata la cancellazione delle mozioni omofobe in città nel 1995 e da cui i precedenti Consigli Comunali non avevano formalmente preso le distanze. Da due anni gli eventi per la giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia vengono organizzati con la collaborazione dell’Esecutivo, della Giunta e delle Pari Opportunità. Il percorso di collaborazione è in atto, ma il cambiamento nel rapporto con le istituzioni comunali è notevole: basti pensare che il precedente sindaco aveva fatto capire nel suo programma elettorale che si sarebbe impegnato «respingere qualsiasi iniziativa (risoluzioni, mozioni, ordini del giorno, raccolta firme, gay pride, ecc.) in contrasto con i valori della vita, della famiglia naturale o del diritto primario dei genitori ad educare i propri figli secondo la propria morale e principi religiosi».

Che impatto ha un Pride sulla tua città e sul tuo territorio?

Con le vecchie amministrazioni, in un clima come quello sopra descritto, il Verona Pride ha rappresentato per anni un luogo sicuro e un’occasione importante per mostrare e ribadire l’esistenza di una pluralità di identità che si voleva negare. La giornata di oggi serve a ribadirlo e a sottolineare come non bisogna mai abbassare la guardia. Le situazioni nazionali, europee e internazionali, infatti, ci mostrano che in troppi Paesi mancano ancora i diritti più elementari e che preoccupanti passi indietro sono sempre possibili. L’orgoglio serve a mostrare ai cittadini che un’altra vita è possibile e a far sentire la presenza e la solidarietà di chi la organizza.

Ci sono iniziative legate all’evento Pride che ti sembrano importanti (che fai o hai fatto)?

Oltre ai numerosi eventi che si sono svolti tra maggio e giugno in occasione della Giornata Mondiale contro l’Omo-Lesbica-Bi-Transfobia, già citata, sono stati organizzati diversi eventi culturali, sportivi, di sensibilizzazione o semplicemente ricreativi in ​​preparazione all’evento finale.

Avete previsto qualche attenzione particolare riguardo all’accessibilità?

Oltre ad aver organizzato un evento specifico dedicato all’abilismo, l’intero percorso del Pride, l’area festa finale e gli spazi lungo il percorso sono stati progettati per essere accessibili. La mappa Pride, disponibile sui nostri social media, contiene informazioni dettagliate sull’accessibilità. Tutti gli interventi delle istituzioni e delle associazioni dell’evento finale saranno tradotti in LIS, la lingua dei segni italiana.

Su quali rivendicazioni ritieni ci sia ancora bisogno di manifestare, scendere in piazza e tenere un Pride?

Come spiegato nel Manifesto delle intenzioni – disponibile online – è di cruciale importanza denunciare la deriva neoliberista e conservatrice che sta colpendo il nostro Paese e non solo. Il nostro slogan “Siamo vasti3: conteniamo moltitudini” riflette le innumerevoli soggettività e istanze che compongono il comitato e la comunità che vorremmo rappresentare. Crediamo sia fondamentale lottare ogni giorno per costruire spazi sicuri per creare una visibilità stabile che non permetta alle istituzioni e alla società di invisibilizzarci.

Ci sono altre cose che vorresti dire sul Pride e sul tuo territorio? (risposta libera… forse a noi di Gay.it sfugge qualcosa del vostro territorio…)

Il percorso di quest’anno parte da Veronetta, cuore sociale, multietnico e studentesco della città; si passa per Piazza Brà e si prosegue fino ai bastioni di San Bernardino, dove avrà luogo la festa finale.

Di seguito alcuni punti richiesti dal Verona Pride alle istituzioni nazionali e locali, estratti dal Manifesto di intenti:

  • Chiediamo una legge per l’affermazione di genere che riporti al centro della legge le esperienze concrete, il diritto ad essere se stessi e il diritto alla felicità della persona transgender e/o non binaria.
  • Chiediamo la diffusione delle carriere alias come strumenti di dignità anche in assenza di normative.
  • Denunciamo la campagna ideologica e antiscientifica in corso da alcuni anni contro le persone transgender e contro il concetto stesso di identità di genere che, ormai dato per scontato ovunque nel mondo scientifico, è divenuto oggetto di un dibattito assurdo e ancora una volta scomodo, direttamente o indirettamente, la natura o Dio come facce della stessa medaglia da spendere contro la vita concreta delle persone.
  • Ci opponiamo alla criminalizzazione della gravidanza altrui, o GPA, come crimine universale e denunciamo la malafede ideologica di chi non è pronto per un dibattito sincero e costruttivo sulla libertà e dignità delle donne incinte e delle famiglie, per lo più eterosessuali, che accedere a quella pratica
  • Chiediamo al Comune di Verona di aprire esplicitamente l’istituto dell’affidamento di minori alle coppie e alle famiglie dello stesso sesso, oltre che ai single.
  • Chiediamo una riforma della legge 135/90 sull’HIV in vista di una riforma complessiva del sistema di prevenzione e cura nel campo della salute sessuale che includa un approccio olistico
  • Chiediamo un impegno concreto da parte delle istituzioni locali, la partecipazione del Comune di Verona alla partnership globale Fast-Track Cities e l’impegno, nel complesso sistema sanitario locale, a favorire il dialogo sulla necessità della salute sessuale e l’istituzione di test servizi su base comunitaria gestiti direttamente dalla comunità.
  • Denunciamo e respingiamo l’intrusione di associazioni e personalità anti-aborto, anti-scelta e anti-LGBTQIA+, ovvero la nuova polizia morale del governo Meloni, negli spazi di cura e in generale negli spazi in cui donne, persone transgender e Le persone LGBTQIA+ decidono del proprio corpo e della propria vita
  • Rivendichiamo l’urgenza di una legge contro l’omolesbobitransfobia e denunciamo la capziosità e l’incoerenza delle controargomentazioni poi utilizzate per far naufragare la proposta Zan, in particolare l’ignorante ostilità contro il concetto di identità di genere e lo spauracchio inventato della presunta censura alla libertà di pensiero e discorso.

Link utili Verona Pride:

  1. Pagine social: Instagram | Facebook
  2. Mappa dell’accessibilità
  3. Itinerario/informazioni

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