Elezioni Prato – Tre nuovi sindaci su cinque comuni al voto, vittoria di soli 22 voti per Vernio, il Pd che sta tagliando. Ecco i numeri della provincia di Prato alle urne.
Il Pd vince in provincia di Prato, dove oltre al Capoluogo al primo turno ha vinto tutti i comuni che andavano a votare: tre amministrazioni comunali su sette della zona sono ormai guidate da donne. Record di consensi a Montemurlo, dove l’uscente Simone Calamai (Pd) è stato rieletto con oltre il 76% dei voti, battendo lo sfidante Lorenzo Marchi che rappresentava il centrodestra unito.
Stesso copione in Valle del Bisenzio, ma con proporzioni decisamente diverse, visto che le percentuali di successo dei democratici sono molto basse. Guglielmo Bongiorno (Pd) sarà per la terza volta consecutiva sindaco di Cantagallo, il più piccolo dei comuni della valle. Il sindaco uscente ha approfittato della possibilità di candidarsi per la terza volta concessa dalla legge che consente ai comuni con meno di 15mila abitanti di eliminare il limite al mandato dei sindaci. Bongiorno, con la sua coalizione, ha raccolto il 53,6% dei voti, sconfiggendo il candidato del centrodestra Lorenzo Santi, fermo al 46,3%.
Decisamente più complicata la situazione a Vaiano, dove l’uscente Primo Bosi era stato estromesso dal suo partito prima di ricandidarsi con una propria lista. Niente da fare per lui, è diventata sindaco Francesca Vivarelli (Pd), della lista ‘Cambiare insieme per Vaiano’, che riuniva una serie di formazioni di centrosinistra, tra cui i Dem, di cui lei fa parte. Ha vinto con il 35,8% dei voti, secondo posto per Bosi con il 29,3%) e terzo posto per Emanuela Paci (29,2%), candidata sindaco della lista civica di centrodestra “i Vaianesi”.
Infine, la corsa elettorale sui generis della valle presenta un caso davvero particolare: a Vernio la candidata del Pd Maria Lucarini è diventata sindaco per una manciata di voti; esattamente 22. La sua coalizione (di centrosinistra) ha infatti superato con un margine, con il 40,8%, lo sfidante della lista Rilannciare Vernio, Marco Ciani, che si è fermato al 40,1%. Anche lui aveva da poco lasciato il Pd per tentare una corsa personale, ma ne era uscito sconfitto.
