Nelle Marche c’è un vignaiolo hippie americano che produce vino senza vigneto né cantina – .

Nelle Marche c’è un vignaiolo hippie americano che produce vino senza vigneto né cantina – .
Nelle Marche c’è un vignaiolo hippie americano che produce vino senza vigneto né cantina – .

Alecia Palla, pur non avendo vigne né cantina, è riuscita a produrre vini naturali d’eccellenza nelle Marche. Si è sistemata Poggio San Vicino, in provincia di Macerata, nel 2015, scegliendo di dedicarsi alla viticoltura. La sua piccola azienda, chiamata Lalè, produce solo 2000 bottiglie all’anno, distribuite prevalentemente localmente, con una piccola quantità di olio come prodotto secondario. La sua passione per l’agricoltura è nata negli Stati Uniti, suo paese d’origine, e si è poi rafforzata in Italia.

L’enologo americano che si innamorò dell’Italia

“Sono nato nel Maine, una zona molto rurale, da a famiglia hippie. Fin da bambino ho sempre avuto un contatto diretto con la natura” dice Alecia Ball, 43 anni. Infatti già nel suo paese e grazie alla sensibilità dei suoi genitori, che coltivano la terra e si dedicano alla caccia, ha cominciato ad appassionarsi a questi temi. “Nel Maine non esiste la cultura del vino anche se da sempre produciamo birra e sidro in modo artigianale in casa. Anche i miei genitori mi hanno insegnato l’importanza di una corretta e sana alimentazione” ci spiega. Inizia così a lavorare in alcune aziende che si occupano di certificazioni bio, poi per distributori di frutta e verdura fino a trasferirsi in Europa per il servizio civile. “Ero in Romania quando ho deciso di iscrivermi presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzoin Piemonte, per frequentare un master”, e non si è più spostata dall’Italia.

Ho avuto la svolta partecipando Vino critico, una fiera indipendente del vino naturale, che mi ha cambiato la vita. Ho deciso di restare in Italia e di dedicarmi solo al vino“, dice Ball. Prima lavorando in alcune cantine piemontesi e poi, una volta imparato a fare il vino, trasferendosi nelle Marche.

Il recupero di vigneti e olivi a Cupramontana, nelle Marche

La scelta delle Marche, come spiega Alecia Ball, è dovuta alla presenza di molti vigneti a bacca bianca nella zona. “Sono un grande fan del vino bianco e lo penso Verdicchio e Trebbiano che vengono coltivati ​​qui sono una bellissima espressione”. Così grazie ad una rete di amici inizia a lavorare in alcune aziende vinicole fino a decidere di aprirne una propria. “Lalè è molto piccola, non possiedo vigne né una mia cantina perché richiederebbe un investimento troppo grande che non posso permettermi”, ma questo non ferma la sua voglia di fare vino. Così inizia a parlare con i produttori locali, intercetta alcuni vigneti abbandonati e antieconomici, gestisce piccoli appezzamenti di terreno per conto di famiglie che non sanno più cosa farne. “Il problema dell’abbandono dei vigneti è molto popolare in Italia. Affittando il terreno cerco di pormi come custode di questi luoghi producendo un vino senza denominazione, in modo totalmente artigianale”.

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