«Resto perché voglio andare in A2» Il Tirreno – .

«Resto perché voglio andare in A2» Il Tirreno – .
«Resto perché voglio andare in A2» Il Tirreno – .

LIVORNO. Elegante. Abito blu e camicia azzurra, colori non banali. I classici saluti di rito prima di sedersi a tavola. Un antipasto a base di formaggio, un filetto alla griglia e del buon vino. È il menù del ritorno di Beppe Costa a Livorno. L’imprenditore genovese, in Toscana per affari legati alle attività museali con Opera Laboratori nel senese, prima di ritornare in Liguria è passato da Livorno, precisamente dalla Steakhouse di piazza delle Carrozze a Montenero. Lo aspettava tutto il consiglio direttivo di Pielle. E proprio il dolce era il futuro del progetto biancoblù. I progetti, le strategie e un rapporto pronto a consolidarsi sempre di più. Così, tra l’aggiornamento sul risultato della finale scudetto Milan-Bologna e gli ottimi risultati dell’atletica italiana a Roma, c’è stato spazio per mettere un altro tassello fondamentale nella programmazione della prossima stagione di PL. “Perché sono qui? Innanzitutto ribadire il mio sostegno al Pl – esordisce Costa senza giri di parole –. Rinnoveremo la sponsorizzazione con un budget maggiorato per poter salire di categoria. E poi sono qui per vedere degli amici, visto che non sono riuscito a passare a Livorno durante i playoff. Lo avevo pianificato, ma all’ultimo momento alcuni piani sono cambiati. Pensate che ero al telefono con Daniele Petrucci alle 19 di quella tragica notte”.

Dopo l’ultima volta che è venuto a Livorno (il 14 aprile per la partita di Modì contro gli Aironi), c’è stato il tragico evento della scomparsa di Petrucci, suo braccio destro e amico di sempre. Questo cambia qualcosa nell’area PL?

«Una perdita molto dolorosa, per me e per tutto il nostro gruppo. Daniele è stata una persona eccezionale ed è riuscito a trasmettermi la sua passione per il PL. A maggior ragione sono qui anche per realizzare i progetti che aveva in mente. Commovente il saluto che il pubblico gli ha rivolto nella partita successiva. È un gesto che ho apprezzato molto. Cercheremo di fare del nostro meglio, anche nel ricordo di Daniele”.

Il pubblico di PL le ha riservato un benvenuto da star.

«Li ringrazio ancora, perché con il freddo ho realizzato ancora meglio tutte le emozioni di quella serata. Te lo dirò, è stata un’accoglienza che in questo momento nemmeno merito. Dovrò meritarmelo col tempo, magari se passiamo in Serie A (ride, ndr)”.

Hai parlato di aumentare la sponsorizzazione: sarà il title sponsor?

«Parlarne oggi è prematuro. Sicuramente un aumento, poi ne parliamo con il presidente. L’importante per noi è sostenere l’idea positiva, il progetto, lo sviluppo di una realtà che fa molto e si impegnerà a fare sempre di più per la città di Livorno”.

Come sarà strutturata la collaborazione tra Opera e Sillabe e la PL?

«Noi impostiamo la cultura in un certo modo e vorremmo che certe modalità, certi valori fossero legati all’evento sportivo. Per educare i giovani nella loro crescita e allontanarli da distrazioni meno positive e salutari dello sport. C’è molto tempo extra tra pre e post partita e stiamo studiando molte attività per aumentare ulteriormente l’intrattenimento che già si sta svolgendo in campo e dare maggiore notorietà al brand PL”.

Dopo il tuo arrivo a PL, hai riscontrato qualche interesse verso questo mondo?

“Moltissimo. Tanti amici mi hanno chiamato ed erano curiosi di conoscere i motivi della mia scelta. Adesso la PL ha una dimensione nazionale e c’è grande attenzione su questa realtà anche fuori Livorno”.

La squadra sfiora la finale di A2, fermandosi in gara 5 della semifinale.

“Ho seguito. Ero aggiornato in tempo reale con i risultati e i video delle persone che gremivano l’arena. Sono un atleta e in tutto quello che faccio voglio partecipare al top, ma so bene che vincere non è mai facile. La squadra ha fatto un ottimo progresso e mi ha dato grandi soddisfazioni. Fosse andata direttamente in A2 sarebbe stata la cosa migliore, ma ci riproveremo”.

Che obiettivo ti sei prefissato per questa stagione?

«Sostenere le iniziative PL che rientrano nel nostro ambito. Vogliamo rendere le due-tre ore allo stadio ancora più spettacolari e complete di quanto già lo siano. Poi per vincere non vado in campo e non conosco i giocatori per poter fare il direttore sportivo. Ma so che se la società nel suo complesso va bene, è più facile togliersi soddisfazioni”.

Anche perché con un seguito del genere la B è un po’ stretta.

«Il popolo merita la Serie A2 e questo è l’obiettivo della PL».

 
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