Porto di Ancona, una donazione fino a 40 milioni per il nuovo terminal passeggeri – .

Porto di Ancona, una donazione fino a 40 milioni per il nuovo terminal passeggeri – .
Porto di Ancona, una donazione fino a 40 milioni per il nuovo terminal passeggeri – .

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Alla ricerca di un equilibrio sostenibile con il centro cittadino, il porto di Ancona – che con le sue attività (e oltre 6.500 dipendenti) rappresenta complessivamente il 2,7% del Pil marchigiano – guarda ora a un investimento privato per rivoluzionare un’area di ​​circa 43mila mq, attualmente occupati in prevalenza dai magazzini (smontati) di quello che era il quartiere fieristico, destinati alla nuova area per il traffico passeggeri e le attività commerciali, spazi per i quali sono a bando fino ad un massimo di 53 mila mc. distribuito su tre edifici.

Un progetto innovativo a livello nazionale che unisce patrimonio immobiliare e gestione del traffico: il peso stimato dell’investimento è compreso tra 15 e 40 milioni di euro, a seconda di quanto e come il soggetto privato vuole costruire. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha emanato un “avviso di consultazione preliminare del mercato per l’affidamento delle attività di progettazione, costruzione e gestione del nuovo terminal passeggeri”: le risposte sono attese entro il 9 agosto e, successivamente, tutte le procedure per la verrà stabilita la realizzazione del progetto, che deve ancora essere scritto.

In questa fase, infatti, gli operatori interessati potranno proporre suggerimenti, soluzioni, ridefinizioni delle attività previste, per consentire all’ADSP di indire successivamente procedure di gara pubbliche che possano riscontrare l’interesse del mercato. «Vogliamo valorizzare e creare nuove opportunità di sviluppo per quella che è una delle principali vocazioni del porto di Ancona, quella del traffico passeggeri sui traghetti (860mila passeggeri dei traghetti e 88mila crocieristi nel 2023) grazie alla posizione centrale del porto nel Mar Adriatico e collegamento con l’Europa balcanica – afferma Vincenzo Garofalo, presidente dell’Adsp -. Questo progetto si inserisce in un piano più ampio, che mira ad avere un porto contemporaneo in termini di standard di servizio, sostenibile e accogliente per i nostri clienti internazionali, funzionale alla crescita delle attività portuali e in armonia con la città di cui è parte integrante ”.

Solo nel porto di Ancona è già previsto un piano di investimenti da 231,7 milioni, in gran parte garantiti dal Pnrr, di cui 7 milioni per le infrastrutture di stiro a freddo per l’elettrificazione di tutte le banchine dei traghetti, in un’ottica di sostenibilità che, già a partire 2019, mira ad anticipare la normativa europea in merito alla limitazione del contenuto di zolfo nei combustibili marittimi per le navi passeggeri; 16,5 per i dragaggi (“opere essenziali per l’accessibilità del porto”, sottolinea Garofalo): 1,6 milioni per proseguire il processo di digitalizzazione interna ed interna, con l’ausilio di software che permettano la gestione integrata delle procedure amministrative, sia esterne, valorizzando la utilizzo dell’intelligenza artificiale per il controllo dei veicoli in ingresso ed uscita dal porto; 1,4 milioni per il progetto di cybersecurity a tutela dell’infrastruttura digitale dell’aeroporto. Risorse che integrano 103,2 milioni destinati alla realizzazione di diverse opere infrastrutturali (73 solo per rinnovare banchine e piazzali) e il pacchetto da 102 milioni, pubblici e privati, per la costruzione del nuovo terminal crociere e il raddoppio della capacità produttiva di Fincantieri, le cui procedure autorizzative sono state avviate.

 
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