RISPONDERE AI TIFOSI, IL CAOS È DIETRO L’ANGOLO. LO STADIO È SICURAMENTE IMPORTANTE, MA CHI CI GIOCA È PIÙ IMPORTANTE. FIRENZE DEVE PARLARE ANCORA DI CALCIO. RETEGUI O LUCCA, ORA SONO IN GUIDA

RISPONDERE AI TIFOSI, IL CAOS È DIETRO L’ANGOLO. LO STADIO È SICURAMENTE IMPORTANTE, MA CHI CI GIOCA È PIÙ IMPORTANTE. FIRENZE DEVE PARLARE ANCORA DI CALCIO. RETEGUI O LUCCA, ORA SONO IN GUIDA
RISPONDERE AI TIFOSI, IL CAOS È DIETRO L’ANGOLO. LO STADIO È SICURAMENTE IMPORTANTE, MA CHI CI GIOCA È PIÙ IMPORTANTE. FIRENZE DEVE PARLARE ANCORA DI CALCIO. RETEGUI O LUCCA, ORA SONO IN GUIDA

Quando Firenze ricomincerà a parlare di calcio sarà un grande momento, probabilmente quello decisivo. Da tempo il tema non è più al centro dell’agenda. La vicenda stadio ha stremato quasi tutti e sgonfiato l’ambiente. Da risorsa è diventata un problema, una questione sempre più complicata. Per alcuni un’arma di distrazione di massa, utile per distogliere l’attenzione dall’obiettivo principale, ovvero rafforzare la squadra. In particolare, la ricerca di un centravanti che si sta trasformando in una trappola infernale per il club viola, una maledizione calcistica dopo la frettolosa cessione di Vlahovic in un freddo gennaio. Perché uno stadio nuovo, efficiente, ricco è importante, ma lo è ancora di più chi ci gioca. Le infrastrutture sono fondamentali, ma devono essere accompagnate da un profondo capitale tecnico. Risultati competitivi possono essere raggiunti anche senza un sistema adeguato.

Franchi sì, Franchi no, Campi sì, Campi no, Padovani sì, Padovani no. Una flebo. Come le dichiarazioni alterne della società viola, spesso ammantate di peloso buonismo: “I rapporti con il Comune sono ottimi”. Bellissimo diremmo, infatti ora siamo in giudizio con il ricorso d’urgenza presentato poche ore fa al Tribunale Civile di Firenze per bloccare i lavori al Franchi. Almeno il periodo delle favole della buonanotte è finito, siamo in guerra totale tra la squadra che rappresenta la città e il governo della comunità. Hanno tolto la maschera e la lotta è finita. Mancano solo gli insulti, ma il tenore è lo stesso. In mezzo al tritacarne, però, ci sono i tifosi che ieri, con valide ragioni, hanno detto basta, tutti uniti.

La nota con le domande rivolte a tutti i protagonisti di questa difficile vicenda, a cominciare dal Comune, sono chiare e chiare e non necessitano di decodificatore per essere comprese. Si va dai posti disponibili al Franchi per la prossima stagione – con la sensazione che siano meno dei 22mila annunciati – a quelli da destinare ai tifosi ospiti. I tifosi chiedono anche quante stagioni durerà questo inconveniente e anche un rendering per fare ulteriore chiarezza. Chiediamo anche impegni concreti con i tifosi viola, mentre chi viene da fuori ha già alzato bandiera bianca. I club viola italiani e stranieri avranno grosse difficoltà a trovare spazio al Franchi. I tifosi si sono rivolti agli attuali amministratori e a quelli che subentreranno dopo il ballottaggio. Il quadro generale non è dei più felici, il caos è dietro l’angolo. Dare risposte rapide e trasparenti a chi si pone queste domande, altrimenti le criticità aumenteranno e poi saranno guai.

Mentre aspettiamo con ansia le prime parole di Raffaele Palladino Per sapere che calcio vorrà giocare a Firenze, il dibattito sul centravanti è solo inferiore a quello sullo stadio. Ci sono tanti nomi in giro, meno certezze. In Italia restano due veri obiettivi, Retegui e Lucca. Per il primo, la Fiorentina è bloccata con un’offerta da 20 milioni più bonus che non accontenta il Genoa. Per Lucca ne bastano un po’ meno, intorno alle 15. All’estero? L’orizzonte è molto più profondo, forse potrebbe emergere un candidato sorprendente. È quello che tutti si augurano perché non sopportiamo più lo stadio, tutti abbiamo voglia di tornare a parlare di calcio.

 
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