Totò-Giunta, le ipotesi a Palazzo Frizzoni

Venerdì 14 giugno il sindaco ha effettuato un giro di consultazione con le delegazioni della coalizione. Un incontro non in plenaria, ma gruppo per gruppo, dopo il voto che ha visto imporsi al primo turno il centrosinistra con il 54,95%. Nel fine settimana il numero uno di Palafrizzoni punterà gli occhi sulla squadra che la affiancherà per i prossimi cinque anni. Sabato sarà alla Festa della Laurea dell’Università e lunedì sera alla Festa dell’Unità di Scanzorosciate, per un dibattito post-elettorale con l’eurodeputato Giorgio Gori.

La chiusura della lista dei nove consiglieri è rinviata al massimo a mercoledì e giovedì prossimi. Al netto delle riconferme (saranno almeno cinque: i tre campioni di preferenza del Pd Marzia Marchesi, Sergio Gandi e Giacomo Angeloni; Marcella Messina della Lista Gori e Francesco Valesini, vicino a InnovaBergamo, l’associazione di Gori), il segnale sarà quello di un esecutivo che non sia la fotocopia del Consiglio di Gori. E il segnale di “discontinuità” va dato soprattutto in Settore mobilitàil più “bersaglio” di critiche negli ultimi anni e durante la campagna elettorale.

Da qui la ricerca di una figura “tecnica” (al posto di Stefano Zenoni, che lo è anche lui) da inserire in squadra. L’ipotesi di Filippo Simonetti, presidente della Teb, sembra perdere terreno, mentre ci starebbe pensando Gianni Scarfone, amministratore delegato della compagnia tranviaria (e consigliere di Sacbo). L’alternativa potrebbe essere un altro “manager” del settore. La scelta “esterna”, però, ridurrebbe lo spazio di manovra del sindaco, nel caso in cui volesse assegnare anche la “scatola” della Cultura (lasciata “vacante” da Nadia Ghisalberti) a una personalità non legata ai partiti.

E il vicesindaco?

Altra patata bollente, quella del vicesindaco. Sergio Gandi, che ha ricoperto questo ruolo nei due mandati Gori, non sembra intenzionato a fare il “tris”, nonostante una maggioranza lo sostenga. D’altronde ci sono le oltre mille preferenze raccolte da Marzia Marchesi, “schleiniana” fin dagli esordi, che la renderebbero papabile in “pectore”.

Per il ruolo di vicesindaco sarebbe circolato il nome di Daniele Rocchetti, ex presidente provinciale delle ACLI e ideatore della manifestazione «Molte Fedi», ma le ricerche si starebbero concentrando nell’area centrista e moderata

Ma si apre una terza strada: cioè la ricerca di un nome “esterno”, un’ipotesi tecnicamente fattibile (operazione effettuata ad esempio da Roberto Bruni nel 2004). Sarebbe circolato il nome di Daniele Rocchetti, ex presidente provinciale delle Acli e ideatore della manifestazione “Tante Fedi”, ma le ricerche si sarebbero concentrate nell’area centrista e moderata, per riequilibrare una giunta e un consiglio comunale che rischiano essendo molto “progressista”. Una soluzione che soddisferebbe anche le aspettative dei liberali riformisti (ovvero dell’ex Terzo Polo), che hanno sostenuto Elena Carnevali. Italia Viva ha ottenuto un consigliere con la lista “Bergamo Europea”, che ha preso il 2,75%; mentre Azione era rappresentata nella lista civica «Elena Carnevali sindaco». Non numeri da capogiro, ma un supporto da tenere in considerazione negli equilibri della maggioranza. La ricerca del “nome giusto” è continua.

Gli altri appuntamenti

Per il resto, un posto in giunta sembra assicurato a Ferruccio Rota (Pd), ex presidente del consiglio comunale, che realizzerà i lavori pubblici, e ad Oriana Ruzzini (Avs), la più votata tra i consiglieri comunali uscenti. In gioco c’è anche l’aspirazione del Pd, visto il risultato in crescita sia in termini di voti che di preferenze, al quinto dicastero: se così fosse, per “ordine consensuale” spetterebbe a Romina Russo, che potrebbe però lo fa anche il presidente del consiglio comunale.

In questo caso – con 4 assessorati del Pd – il sindaco Carnevali potrebbe giocare entrambe le “carte”, scegliendo direttamente i nomi di Mobilità e Cultura. C’è poi tutta la questione delle deleghe, che necessita di essere rimescolata o ritoccata. Valesini, ad esempio, proseguirà con la riqualificazione urbana (tanti i temi ancora aperti, dalla gestione del Pgt a Montelungo) e potrebbe seguire i grandi cantieri del Pnrr; Partecipazione e Green (cavalli di battaglia dell’Avs) potrebbero andare a Ruzzini; mentre Marchesi potrebbe vedere rafforzate le sue deleghe alle politiche abitative e alla transizione ecologica. Senza dimenticare che il sindaco potrebbe tenere per sé alcune “zone”.

 
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