Come mai l’Università degli Studi di Bergamo è finita in fondo alla classifica (ma tra le migliori) – .

Come mai l’Università degli Studi di Bergamo è finita in fondo alla classifica (ma tra le migliori) – .
Come mai l’Università degli Studi di Bergamo è finita in fondo alla classifica (ma tra le migliori) – .

di Paolo Aresi

L’Università degli Studi di Bergamo cresce, senza dubbio, e supera ormai ampiamente i 20mila iscritti. Ma qual è la qualità della nostra università? Ha fatto discutere il risultato pubblicato da QS Ranking, società internazionale che misura il livello di 1.503 università internazionali, di cui 42 italiane, su circa 25mila istituzioni universitarie nel mondo.

Bergamo è stata trovata nell’intervallo dalla posizione numero 1.200 alla posizione 1.400. Un risultato poco lusinghiero soprattutto se si considera che negli anni precedenti il ​​nostro Ateneo si era posizionato alla posizione 1.000-1.100.

E ancor più preoccupante se si considera che nelle ultime rilevazioni quasi tutti gli atenei italiani considerati (ventisei atenei su un totale di ottanta) sono migliorati nella classifica, ad esempio Pavia è salita di duecento posti in cinque anni ( oggi è al 440° posto).

Il nostro Ateneo si colloca al quarantaduesimo ed ultimo posto tra gli atenei italiani considerati, superato anche dall’Università della Tuscia, dalla Partenope di Napoli, dall’Università della Calabria e dall’Università del Salento.

Che il nostro ateneo non rappresenti l’eccellenza lo confermano le analisi Censis 2023: nella classifica delle facoltà di Economia (laurea triennale in Economia, Scienze economiche, Gestione aziendale) non siamo tra le prime trenta italiane.

Al primo posto troviamo la Bocconi (110 punti), al secondo (…)

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