uno schiaffo al centrodestra – .

uno schiaffo al centrodestra – .
uno schiaffo al centrodestra – .

di Andrea Rossetti

Se tre indizi lo dimostrano, allora possiamo tranquillamente dire che Bergamo ormai è rossa. Una definizione un po’ antiquata, ma che ben si presta a descrivere la terza vittoria consecutiva alle amministrative del centrosinistra, che dopo i due mandati di Giorgio Gori conduce ora a Palazzo Frizzoni Elena Carnevali.

E poi basta guardare la mappa della città elaborata dopo il voto dalla società di data intelligence InTwig: un’enorme macchia rossa con un unico neo blu. Carnevali (e le sue liste) ha ottenuto una vittoria schiacciante praticamente in tutti i quartieri di Bergamo, uscendo Andrea Pezzotta solo le Colline. Una mappa che si sovrappone a quella del 2019, quando l’allora candidato della Lega, Giacomo Stucchisi è imposto solo a Grumello.

Eppure in questi cinque anni molte cose sono cambiate. Uno su tutti: il frontman del centrosinistra. Gori ora è pronto a volare a Bruxelles con la sua lista completa di preferenze e ha lasciato spazio a Carnevali, un candidato con storia, modi e appeal mediatico diversi.

Sono apparsi inoltre diversi segnali di una certa stanchezza da parte di alcuni cittadini nei confronti delle politiche intraprese dalla Giunta uscente. Sembrava una partita aperta. E invece…

Centrodestra, periferie al flop

«Osservando l’affluenza di voti in città, si può dire che la differenza ha fatto Carnevali, che da un lato è riuscito a mantenere i consensi dei quartieri tradizionalmente più vicini al centrosinistra, dall’altro ha convinto gli elettori del zone meridionali della città.

Sono proprio questi i voti che, alla fine, sono mancati a Pezzotta”. Aldo Cristadoro è l’amministratore delegato di InTwig. Come sempre in questi casi, i dati aiutano a capire come sono andate le cose, a spiegare gli andamenti e, in parte, il risultato finale.

Numeri alla mano, vediamo come Pezzotta si è rivelato un candidato apprezzato nel centro, Città Alta e Colli: nelle prime due circoscrizioni si è battuto voto su voto (prendendo rispettivamente il 47,7 e il 47,3%), nella terza addirittura ha vinto (51,7%).

La vignetta di Luca Nosari

Lì l’avvocato ha “scippato” i voti andati a Gori cinque anni fa. È però mancata in ambiti dove ci si sarebbe aspettati un maggiore dissenso nei confronti dell’Amministrazione uscente, come (…)

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