Bambina muore in ospedale, i medici indagati per omicidio colposo – .

Le indagini, affidate al pm Francesco Pizzato, proseguono nel massimo riserbo sulla bambina di non ancora tre anni morta nella notte tra il 10 e l’11 giugno all’ospedale di Beauregard.

Il file aperto da La Procura è passata alla conoscenza, cioè ci sono medici indagati, anche se non se ne conosce numero e identità. Il reato ipotizzato è omicidio colposo.

Ricevuto l’avviso di accertamento, i medici indagati potranno partecipare con i loro consulenti all’autopsia disposta dalla Procura e prevista per domani mattina, lunedì 17 giugno. A realizzarlo sarà il patologo torinese Giovanni Botta.

La bambina muore in ospedale, autopsia la prossima settimana

14 giugno – 12:42

La Procura ha deciso: sulla bambina di due anni morta a Beauregard verrà effettuata l’autopsia nelle prime ore di martedì 11 giugno. L’incarico verrà formalizzato tra oggi, venerdì 14, e domani, sabato 15, entro le ore 18.00 Francesco Pizzato, titolare del fascicolo, con la speranza di svolgere l’esame all’inizio della prossima settimana. Tra gli specialisti individuati dall’ufficio investigativo per rispondere al quesito sulle cause della morte della piccola c’è il patologo torinese Giovanni Bottache però non sarà solo, ma affiancato da altri specialisti.

Il fascicolo è stato aperto poco dopo la notizia della morte, con l’ipotesi di omicidio colposo. Le indagini si svolgono in riservatezza e Al momento non risulta essere stato registrato alcun indagato. All’autopsia potranno partecipare, oltre ai professionisti indagati dalla Procura, anche i consulenti di parte della famiglia (assistiti dall’avvocato Davide Sciulli) e di persone eventualmente sottoposte ad accertamenti (anche se l’accertamento autoptico è un’opzione praticabile anche con un fascicolo “sconosciuto”).

Allo stesso tempo, gli inquirenti proseguono le indagini sul materiale acquisito. La cartella clinica, che contiene la “storia” del bambino in ospedale, è uno dei documenti salienti della vicenda, ma non è l’unico su cui Via Olietti rivolge la sua attenzione. Le relazioni dei medici coinvolti e le terapie somministrate al piccolo paziente sono sotto la lente di ingrandimento della Procura, che cerca risposte alle domande sul tavolo.

“Abbiamo pochi dati per dare una spiegazione”, ha detto lunedì ai giornalisti il ​​direttore sanitario dell’Azienda sanitaria locale della Valle d’Aosta. MauroOcchi. La piccola era entrata per la prima volta al pronto soccorso intorno alle 4 della notte tra domenica 9 e lunedì 10 lo scorso maggio. Aveva conati di vomito e la sua situazione è stata “gestita dal pediatra di turno”. Dopo la reidratazione, e constatando che era “rimasta cosciente, in buone condizioni”, con un’apparente riduzione degli episodi di vomito, è stata rimandata a casa.

Non senza però l’indicazione di tornare in ospedale se la situazione non si risolve. Cosa che accade alle 17 di lunedì 10, quando – sono state le parole del primario di Pediatria Paolo Serravalle – “i genitori hanno preferito farla rivalutare”, perché i dolori addominali della piccola non erano cessati. L’approccio, in questo caso, è stato quello di tenere la paziente sotto osservazione: non solo viene sottoposta a una terapia di reidratazione più estesa (endovenosa), ma vengono effettuate anche emogasanalisi e tampone.

«Nella tarda serata» di lunedì, ha spiegato Occhi, «abbiamo assistito ad un’accelerazione della situazione». A intervenire non sono più solo i pediatri, ma anche un rianimatore, quindi insieme a un secondo collega della stessa specialità. La situazione è peggiorata intorno all’1.30, mentre alle 3 di notte è stata l’ora del decesso. Secondo l’Usl “è stata effettuata una rianimazione totale, anche con l’uso di farmaci”. Significa che le prove del problema di cui soffriva la bambina erano state ottenute dai medici? L’indagine dovrà trovare la risposta a questa e ad altre domande. I familiari, che hanno sporto denuncia, sperano in una rapida soluzione.

Bambina morta in ospedale, la Procura ha aperto un caso

12 giugno 2024 – 11:46

La morte di una bambina di quasi tre anni, avvenuta nelle prime ore di martedì 11 giugno all’ospedale di Beauregard, è stata oggetto dell’attenzione dell’autorità giudiziaria fin da quando è emersa la notizia, ed è ora materia di pubblica utilità. Procura. L’ufficio diretto dal pubblico ministero Luca Ceccantial quale si sono rivolti anche i familiari della piccola sporgendo denuncia è stato aperto un caso, con l’ipotesi di omicidio colposoattualmente formulato contro ignoti.

Da ieri pomeriggio sono in corso le indagini che orienteranno l’indagine nelle prossime ore valutazione dell’esecuzione dell’esame autoptico sulla bambina. I genitori e i nonni della piccola, al momento, fanno sapere di avere fiducia – rappresentato dall’avvocato Davide Sciulli – alle indagini in corso da parte degli inquirenti, nella speranza che venga fatta luce sull’intera situazione che ha portato alla morte della figlia e della nipote.

La bambina muore in ospedale per cause al momento sconosciute

11 giugno 2024 – 13:03

Occhi e Serravalle
Il direttore Occhi (a sinistra) e il primario Serravalle.

L’autopsia è stata richiesta dall’Azienda Sanitaria Locale della Valle d’Aosta per accertare le cause della morte di una bambina di quasi tre anni, avvenuto nelle prime ore di martedì 11 giugno, all’ospedale di Beauregard, per ragioni al momento sconosciute. L’accaduto è stato reso noto questa mattina dal direttore sanitario MauroOcchi e dal primario del reparto pediatrico Paolo Serravalle. Al momento, per i due responsabili sanitari, “abbiamo pochi dati per dare una spiegazione” e “per noi è una tragedia”.

Secondo quanto spiegato dal Direttore, la piccola è entrata al pronto soccorso pediatrico intorno alle 4 del mattino tra domenica e lunedì scorsi. Presenta conati di vomito e la sua “condizione è gestita dal pediatra di turno”. “Si trattava – aggiunge Occhi – di assicurarsi che i suoi parametri vitali fossero positivi. Al pronto soccorso è stata «sottoposta in osservazione, valutata». Lei “è rimasta cosciente, in buone condizioni”, ha giocato e le è stata “somministrata una terapia di idratazione”, la prima preoccupazione in caso di vomito ripetuto.

“Sembrava già dalla prima visita – sottolinea il primario Serravalle – che la situazione stesse migliorando. Anche a quello che ha detto mia madre, Gli episodi di vomito sembravano ridursi”. La piccola, quindi, viene «mandata a casa, con l’ordine di rientrare» se la condizione persiste, o se «peggiora». Alle 17 di lunedì 10 «i suoi genitori hanno preferito farla rivalutare», tornando in ospedale, perché gli episodi non si erano risolti.

In questo caso, spiega il direttore sanitario, “è stata fatta un’emogasanalisi” e la piccola, sottoposta anche a tampone, “è stata tenuta in osservazione”. In occasione di un successivo emogasanalisi viene impostata una terapia di reidratazione endovenosa, più sostanziosa rispetto a quella decisa nella visita precedente. “Ieri nella tarda serata – continua Occhi – abbiamo sperimentato un’accelerazione della situazionecosa che non è stata affrontata solo con lo specialista pediatrico, ma anche con il rianimatore”.

Alle 3 di notte di martedì 11 è avvenuta la morte. L’Usl è “in attesa di ricevere tutte le relazioni dei tecnici esperti” intervenuti e “già stasera è stato messo a disposizione un supporto psicologico per genitori e parenti”. La bambina, secondo il dottor Occhi, “non aveva dati predisponenti nella sua storia”. Il primario Serravalle ha sottolineato che «è stata effettuata una rianimazione completa, anche con l’uso di farmaci». In attesa di avere maggiori informazioni sull’accaduto, dicono i vertici dell’azienda, “siamo preoccupati per il sostegno alla famiglia”.

 
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