Novecento docenti per la promozione della lettura condivisa ad alta voce in Umbria – .

Novecento docenti per la promozione della lettura condivisa ad alta voce in Umbria – .
Novecento docenti per la promozione della lettura condivisa ad alta voce in Umbria – .
Redazione di Perugia

PERUGIA – Dopo Spoleto e Perugia, continuano gli incontri organizzati dalla Rete delle scuole umbre per la promozione della lettura condivisa ad alta voce, un progetto promosso dall’Itet Aldo Capitini di Perugia che coinvolge 60 direttori didattici, istituti comprensivi e scuole secondarie di primo e secondo grado della regione.

Dopo i primi due eventi organizzati a Spoleto e Perugia a cui hanno partecipato circa 300 docenti, la Rete ha organizzato altri tre eventi sempre rivolti a docenti e dirigenti scolastici delle scuole della Rete, bibliotecari ed educatori che collaborano con le scuole. Questo il calendario degli incontri in programma dalle 16.30 alle 19.30 il 17 giugno a Terni (sala Maurizio Santoloci di Arpa Umbria), il 18 giugno a Umbertide (asilo nido Marcella Monini), il 19 giugno a Orvieto (sala conferenze di Palazzo Coelli ).

Anche questi seminari (iscrizioni aperte su https://forms.gle/EGpiZywY1kkFwjQR9) sono tenuti da Federico Batini, docente dell’Università di Perugia, ideatore del metodo e direttore scientifico del Network, e da Martina Evangelista dell’associazione Nausika ( che cura gli eventi formativi), presidente nazionale LaAV, docente Master Unipg ed esperto di lettura. Con questa metodologia le istituzioni educative partecipanti intendono promuovere l’uso sistematico e trasversale della lettura condivisa ad alta voce da inserire nella didattica a tutti i livelli di scuola.

«A giudicare dalle pre-iscrizioni, l’iniziativa sta riscuotendo successo – spiega Raffaella Reali, direttrice della Direzione Educativa Secondo Circolo “Di Vittorio” di Umbertide – e l’appuntamento di martedì rappresenta un’importante occasione per l’Alta Valle del Tevere e Umbertide in particolare che vanta una lunga tradizione nell’applicazione didattica della lettura ad alta voce. Nel corso degli anni sono stati realizzati progetti specifici in collaborazione con l’associazione “Genitori insieme per…”. La lettura ad alta voce è una pratica che ha coinvolto in modo trasversale tutte le scuole del club, dalla scuola materna alla primaria, rappresentando un elemento di continuità nella progettazione educativa e didattica”. Il seminario del 18 giugno sarà ospitato nella “Piazza dei Diritti” dell’asilo nido “Monini”, un’agorà multifunzionale situata all’ingresso della scuola inaugurata lo scorso anno.

L’obiettivo è favorire lo sviluppo e il rafforzamento di tutte le competenze funzionali al successo scolastico, alla partecipazione e al successo formativo, ridurre l’abbandono scolastico e costruire un clima relazionale positivo basato sul riconoscimento reciproco. «In questo viaggio verso la digitalizzazione, in questa frenesia tecnologica, è importante riscoprire il valore della lettura come nutrimento dell’anima», aggiunge Antonella Meatta, preside dell’istituto comprensivo Orvieto-Baschi. «Nell’era digitale in cui viviamo, dove i dispositivi tecnologici dominano gran parte delle nostre attività, la lettura sembra essere un’attività sempre più trascurata. Per questo motivo il nostro Istituto ha aderito alla “Rete per la lettura condivisa ad alta voce”, potendo così beneficiare di preziosi incontri formativi su questa metodologia”.

Esperienze e ricerche dimostrano che il metodo, se utilizzato correttamente, offre importanti risposte in termini equi e motivazionali, cognitivi, di comprensione e relazionali. Non è un caso che in molte delle 60 scuole della Rete la metodologia fosse già stata introdotta. «Questa strategia didattica è stata attuata e promossa già da tempo nella direzione didattica “Jole Orsini” di Amelia fin dalla scuola dell’infanzia», spiega la direttrice Tiziana Lorenzoni per la quale l’elemento fondante della metodologia è il desiderio. «Ciò che si fa volentieri resta più impresso e l’attenzione si risveglia veramente solo se c’è il desiderio. Leggere è un segno di vita, un ricordo, un’occasione d’amore, senza sempre essere sicuri di sapere prima cosa amerai: è una scoperta.

E a poco a poco il desiderio scompare sotto il piacere, lasciando il posto alla passione per la lettura che vogliamo far crescere nei ragazzi e nelle ragazze, nutrendola con il rapporto speciale che magicamente si crea quando un adulto legge ad alta voce. Leggere, quindi, significa instaurare una relazione che coinvolge tatto, vista e udito. «Si legge con tutto il corpo», aggiunge il preside Lorenzoni. «L’esperienza della lettura ad alta voce ci trasforma, è un’avventura vitale, in cui ci aspettiamo qualcosa di bello e interessante dall’altro, in cui ci emozioniamo. Abbiamo scelto di promuovere il progetto perché crediamo che la lettura ad alta voce sia uno strumento indispensabile per “muovere” e “motivare” ragazze e ragazzi verso una lettura attiva ed emotivamente colorata”.

Ricorda Federico Batini: «Il momento migliore per piantare un albero era 20 anni fa, il secondo momento migliore è adesso. Guardiamo ora agli studenti, pensando di dare loro gli strumenti necessari per essere in futuro adulti competenti

 
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