«Non si estinguerà» – .

«Non si estinguerà» – .
«Non si estinguerà» – .

ANCONA Con un mese di ritardo è iniziata a Portonovo la raccolta delle cozze selvatiche. Un’eccellenza del territorio, molto ambita dai buongustai, come testimonia la coda che si è subito formata davanti ai locali della Cooperativa Pescatori ancor prima che arrivassero le barche con il pregiato mollusco, divenuto un vero e proprio marchio, con gli chef della baia pronti per cucinarli, in varie varianti, e poi portarli sulle tavole dei ristoranti. Un’attesa prolungata proprio dal ritardo nell’inizio della raccolta, voluto dagli stessi pescatori per garantire un prodotto migliore, e dai timori diffusi per il futuro stesso delle cozze selvatiche, che sono sempre più carenti: lo dimostra il fatto che Mosciolando , la manifestazione dedicata al mosciolo che si svolgerà la prossima settimana, per la prima volta sarà senza moscioli, come provocazione e monito della condotta Slow Food Ancona-Conero che la organizza.

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Un grido d’allarme che ieri mattina, per la verità, Massimo Mengarelli, storico pescatore di cozze della baia, che da 50 anni svolge questo mestiere ereditato dagli antichi popoli del Poggio, ha cercato di smorzare. «Che il raccolto sarà inferiore a quello degli ultimi anni e che le dimensioni non sono molto grandi non è una novità» ha detto appena sceso dalla sua barca, da dove aveva esplorato le rocce su cui cresce naturalmente il mollusco. «Ce lo aspettavamo, dice, ma l’esperienza accumulata mi insegna che ci sono stati anni in cui il raccolto è stato più abbondante e altri in cui è stato ancora più scarso. Quindi sono ottimista sul futuro della cozza selvatica, anche considerando che nelle rocce dove si deposita ci sono moltissimi semi embrionali. Ciò significa che il raccolto è garantito anche l’anno prossimo”.

Sandro Rocchetti, storico pescatore della baia e socio della Cooperativa, torna sulle cause della scarsità di quest’anno. «È chiaro che l’innalzamento della temperatura dell’acqua incide ma ci sono altre cause che in questo periodo vengono studiate scientificamente e che potrebbero portare a risultati interessanti per cercare di risolvere il problema. In ogni caso anch’io – conclude – posso certificare che ci sono stati anni peggiori. La cozza selvatica, proprio perché si forma naturalmente, ha un andamento ciclico, e mi sembra azzardato parlare di sua estinzione. Aspettiamo l’esito degli studi e delle analisi che verranno effettuati in questo periodo”.

 
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